Google, conti oltre le attese. Rilancio su Waymo: nuovo round da 5 miliardi

Google, conti oltre le attese. Rilancio su Waymo: nuovo round da 5 miliardi

Superano le aspettative degli analisti i risultati finanziari per il secondo trimestre del 2024 annunciati da Alphabet, la holding a cui fa capo Google. I ricavi sono cresciuti del 14% rispetto all’anno precedente, raggiungendo gli 85 miliardi di dollari, mentre l’utile netto è salito del 28,6%, attestandosi a 23,62 miliardi di dollari. L’utile per azione adjusted è stato di 1,89 dollari, superiore alle previsioni di 1,84 dollari. La crescita è stata trainata principalmente dai settori Search e Cloud.

“La nostra ottima performance in questo trimestre evidenzia la forza costante nella ricerca e nel Cloud. Stiamo innovando a ogni livello dell’AI stack”, dichiara Sundar Pichai, ceo di Alphabet. Il settore Cloud, in particolare, ha registrato ricavi trimestrali superiori ai 10 miliardi di dollari per la prima volta, con un utile operativo di 1 miliardo di dollari.

Tuttavia, i risultati di YouTube sono stati deludenti, con ricavi pari a 8,66 miliardi di dollari, al di sotto delle aspettative di 8,93 miliardi di dollari. Anche i ricavi pubblicitari hanno mostrato un rallentamento, crescendo dell’11,1% rispetto al 13% del trimestre precedente, per un totale di 64,62 miliardi di dollari.

Fallita l’acquisizione di Wiz

Un altro punto critico è stato il fallimento dell’acquisizione da 23 miliardi di dollari della startup israeliana di cybersicurezza Wiz. Se il deal fosse andato in porto, sarebbe stata la più grande acquisizione di sempre di Mountain View: un’operazione che avrebbe permesso al gigante tech di avvicinarsi ai concorrenti Microsoft e Amazon nei servizi cloud. Una fonte vicina al top management di Wiz ha citato, tra le cause del fallimento dell’operazione, i dubbi espressi dall’antitrust e dagli investitori, ma si parla anche di problemi di sicurezza informatica causati dall‘attacco di CrowdStrike che ha avuto ripercussioni globali in vari settori.

Google però non si scoraggia: “Continuiamo a cercare opportunità che ci consentano di diversificare il nostro portafoglio e continueremo a farlo”, afferma il Cfo di Alphabet, Ruth Porat.

Rilancio su Waymo

Parallelamente, Alphabet ha annunciato un nuovo round di investimenti da 5 miliardi di dollari nella sua unit dedicata alle auto a guida autonoma, Waymo. Questo investimento pluriennale è stato presentato da Ruth Porat durante la call sugli utili del secondo trimestre. “Il nuovo round di finanziamento consentirà a Waymo di continuare a costruire la principale azienda mondiale di guida autonoma,” ha affermato.

Waymo ha registrato un aumento dei ricavi a 365 milioni di dollari nel trimestre, rispetto ai 285 milioni di dollari dell’anno precedente, ma le perdite sono aumentate a 1,13 miliardi di dollari rispetto agli 813 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. Sundar Pichai ha sottolineato che Waymo offre 50.000 viaggi a pagamento settimanali, principalmente a San Francisco e Phoenix, e ha completato 2 milioni di viaggi fino ad oggi.

Focus sull’Intelligenza artificiale

Alphabet ha anche messo in evidenza i suoi progressi e investimenti nell’intelligenza artificiale. “Stiamo innovando a ogni livello dell’AI stack,” ha dichiarato Pichai. La società ha sottolineato il suo impegno a lungo termine nelle infrastrutture e nei team di ricerca interni, che la posizionano bene per…

Source

Distretti industriali e artigianali: Open Fiber e FiberConnect spingono la digital transformation

Distretti industriali e artigianali: Open Fiber e FiberConnect spingono la digital transformation

FibreConnect e Open Fiber hanno unito le forze in una partnership strategica per accelerare la digital transformation delle imprese italiane, in particolare quelle situate nelle Aree Industriali e Artigianali (AIA). FibreConnect, operatore indipendente che offre servizi di connettività ad alte prestazioni in modalità wholesale only, e Open Fiber, il più grande operatore wholesale only di fibra ottica Ftth in Europa, mirano a potenziare la copertura della banda ultralarga, ottimizzando gli investimenti e accelerando lo sviluppo della rete.

Un accordo strategico per il futuro digitale delle pmi

La collaborazione tra i due operatori consentirà di aumentare significativamente la copertura offerta ai rispettivi clienti Isp (Internet Service Provider), permettendo loro di raggiungere un numero maggiore di distretti industriali e produttivi. Questo accordo è di particolare rilevanza per il contesto economico italiano, dove il tessuto produttivo è composto da circa 5 milioni di Piccole e Medie Imprese (Pmi), per oltre il 70% localizzate in Aree Industriali e Artigianali situate al di fuori dei centri urbani.

Le pmi italiane, infatti, spesso faticano a tenere il passo della transizione digitale e a competere agli stessi livelli delle imprese europee. Gli investimenti in ambito Ict in Italia sono trainati principalmente dalle grandi imprese, creando un divario significativo. La partnership tra FibreConnect e Open Fiber mira a colmare questo gap, offrendo alle pmi l’opportunità di accedere a connessioni in fibra ottica di alta qualità.

Benefici per i clienti e ottimizzazione degli investimenti

“La partnership siglata è di grande rilievo perché rappresenta un importante esempio di collaborazione: due operatori wholesale, che hanno tra i loro obiettivi principali lo sviluppo delle imprese sul territorio italiano, hanno scelto di collaborare e complementare le rispettive coperture,” ha commentato Renzo Ravaglia, ceo e Co-Founder di FibreConnect. “I nostri clienti potranno accedere alla copertura garantita da Open Fiber anche al di fuori delle aree industriali, così come i clienti di Open Fiber potranno accedere alla nostra copertura nelle aree industriali. Vogliamo mettere il maggior numero di imprese possibili nelle migliori condizioni per cogliere i vantaggi offerti dalla tecnologia e, di conseguenza, far crescere il proprio business.”

Stefano Mazzitelli, Direttore Mercato Business di Open Fiber, aggiunge: “Stringere accordi strategici come quello di oggi è essenziale per un’azienda come Open Fiber che ha l’obiettivo di diffondere in Italia la fibra ottica Ftth e la connettività ultrabroadband. La collaborazione con FibreConnect permetterà di ridurre i tempi di sviluppo della rete ultraveloce e di fornire, tramite i nostri operatori partner, la connettività Gigabit a un vasto bacino di aziende e industrie che necessitano delle tecnologie di ultima generazione per competere a livello globale”.

Un passo verso gli obiettivi europei e nazionali

L’accordo tra FibreConnect e Open Fiber si inserisce nel contesto delle iniziative volte a raggiungere gli obiettivi europei previsti dal Digital Compass e ripresi dalla Strategia Italiana per la banda ultralarga, nonché dal Piano Italia a 1 Giga finanziato dal Pnrr. Lo scopo di tali iniziative è l’implementazione di servizi per la connettività, oggi fondamentali per l’innovazione delle imprese italiane, che potranno…

Source

Il blackout Crowdstrike ha provocato danni finanziari per 5,4 miliardi

Il blackout Crowdstrike ha provocato danni finanziari per 5,4 miliardi

L’aggiornamento difettoso del software di sicurezza di Crowdstrike che la scorsa settimana ha causato il crash dei computer alimentati dal sistema operativo Windows di Microsoft ha provocato danni per miliardi di dollari. E a pagare saranno soprattutto le compagnie di assicurazioni.

Una perdita media di 44 milioni per azienda

A fare un calcolo dei danni è Parametrix che ha stimato l’impatto sulle aziende americane Fortune 500 (escludendo Microsoft): l’impatto finanziario sarebbe di circa 5,4 miliardi di dollari. Calcolando che le polizze assicurative informatiche coprono fra il 10 e il 20% dei danni secondo Parametrix la perdita ammonta in media a 44 milioni di dollari, ma si va dai 6 milioni per le aziende manifatturiere ai 143 milioni di dollari per le compagnie aeree.

Il settore sanitario il più colpito con perdite per 1,9 miliardi, poi le banche a 1,1 miliardi e le compagnie aeree con 860 milioni.

Le compagnie assicurative nel guado

“La nostra analisi sul blackout di Crowdstrike mostra non solo l’entità possibile di un evento di perdita informatica sistemica, ma anche i suoi limiti – sottolinea Jonathan Hatzor, co-fondatore e ceo di Parametrix -. Ci dice di più sui modi in cui gli assicuratori possono diversificare i loro portafogli di rischio informatico per minimizzare i potenziali impatti del rischio informatico sistemico”.

Crowdstrike svela il “bu” che ha causato il caos

Crowdstrike ha intanto individuato il problema che ha causato il caos informatico: si è trattato di un bug nel meccanismo di controllo qualità, un difetto nel Falcon Sensor, la piattaforma che protegge i sistemi da software dannosi e hacker. Bug che ha costretto i computer con il sistema operativo Windows di Microsoft a crashare e mostrare la “Blue Screen of Death” (schermata blu della morte).

“A causa di un bug nel Content Validator, una delle due Template Instances ha superato la validazione nonostante contenesse dati di contenuto problematici,” spiega Crowdstrike in una nota.

Source

Cavi sottomarini, Unitirreno sulla Genova Landing Platform di Sparkle per l’accesso agli hub europei

Cavi sottomarini, Unitirreno sulla Genova Landing Platform di Sparkle per l’accesso agli hub europei

Unitirreno Submarine Cable System sceglie la Genova Landing Platform di Sparkle come approdo nel capoluogo ligure e punto di accesso verso il resto d’Europa del nuovo sistema di cavi sottomarini nel mar Tirreno. L’infrastruttura collegherà Genova e Mazara del Vallo, con diramazioni verso Roma, Olbia e la possibilità di espandersi ulteriormente in futuro, con l’obiettivo di migliorare le infrastrutture digitali italiane.

Grazie a questa scelta, si legge in una nota di Sparkle, Unitirreno ottiene un rapido accesso ai principali hub europei senza impatti sulla città e sull’ambiente e risparmiando i costi, i tempi e le complessità amministrative necessari per la creazione di un’infrastruttura di approdo proprietaria.

Il nuovo cavo

Il progetto di Uniterreno, partnership tra il Fondo Infrastrutture per la Crescita Esg, istituito e gestito da Azimut Libera Impresa Sgr, Unidata ed esperti del settore, è stato ideato con un’architettura “open cable system”, e conterà su una capacità trasmissiva di 480 terabit al secondo. Il nuovo cavo da 1030 kilometri, stando alla roadmap, entrerà in esercizio nel secondo trimestre 2025 e sarà lungo 1.030 kilometri.

La Genova Landing Platform di Sparkle

La piattaforma scelta da Unitirreno per l’approdo a Genova del proprio sistema di cavi sottomarini, prosegue il comunicato, è un’infrastruttura scalabile “progettata per garantire ai cavi sottomarini un approdo chiavi in mano, resiliente e sicuro sulla costa occidentale europea”.

Unitirreno non è il primo player a utilizzare questa infrastruttura, cui si appoggiano anche i sistemi Bluemed e BluRaman. Nello specifico, Unitirreno andrà a collegarsi con il Genova Digital Hub a Lagaccio, una struttura di colocation aperta e neutrale, punto di interconnessione con altri cavi sottomarini e reti terrestri europee, oltre che di Internet Exchange Point come Ge-DIX.

Un arricchimento per l’ecosistema digitale ligure

“Siamo orgogliosi di essere stati scelti da Unitirreno come partner di approdo sulla costa dell’Europa occidentale – afferma Enrico Bagnasco, amministratore delegato di Sparkle – Questo accordo arricchisce ulteriormente l’ecosistema digitale ligure e conferma la nostra Genova Landing Platform come alternativa di riferimento per altri cavi sottomarini che cercano un ingresso diversificato in Europa”.

Un’opportunità per ulteriori collaborazioni

“Siamo molto soddisfatti dell’accordo con Sparkle, che rappresenta non solo una garanzia in termini di affidabilità e sicurezza, ma anche un’opportunità per esplorare ulteriori collaborazioni in futuro – aggiunge Renato Brunetti, presidente e amministratore delegato di Unidata – Siamo convinti che questo accordo contribuirà in modo significativo allo sviluppo di un sistema di interconnessione sempre più avanzato, migliorando la qualità dei servizi e aprendo la strada a nuove innovazioni”.

Source

Digital transformation, bisogna reinventarsi continuamente: “Una lotta tenere il passo”

Digital transformation, bisogna reinventarsi continuamente: “Una lotta tenere il passo”

Il 76% dei dirigenti senior ritiene che l‘intelligenza artificiale generativa, le reti neurali e i gemelli digitali aumenteranno significativamente le probabilità di successo della trasformazione. Lo afferma il rapporto “Transforming the enterprise of the future” di Kpmg, secondo cui, sebbene i rapidi progressi tecnologici continuino a guidare i programmi di trasformazione aziendale, meno di un terzo (29%) dei leader ritiene che la propria preparazione in ambito tecnologico sia molto elevata.

“Nonostante le difficoltà – afferma Kpmg -, le aziende si stanno affannando per tenere il passo. Per la stragrande maggioranza di loro la trasformazione non è più episodica, ma uno stato di continua reinvenzione. La maggioranza (88%) delle imprese sta ora eseguendo due o più programmi di trasformazione, mentre oltre la metà (54%) ne sta eseguendo tre o più contemporaneamente“.

I 5 ostacoli alla trasformazione digitale

La ricerca individua i cinque principali ostacoli che limitano la trasformazione digitale: mancanza di risorse, competenze o esperienza; resistenza degli stakeholder al cambiamento; resistenza degli stakeholder e dei dipendenti; obiettivi aziendali contrastanti; mancanza di fondi o business case poco chiaro.

Le 4 leve per liberare valore

Per liberare capacità e valore, il rapporto di Kpmg prevede che i performer migliori abbiano punti di forza in quattro aree.

Culture resilienti

Stabilire una cultura di fiducia, valori condivisi e allineamento alla visione strategica è la chiave per il successo della trasformazione e la resilienza organizzativa a lungo termine.

Maturità digitale

La ricerca rivela che le imprese digitalmente mature hanno maggiori probabilità di ottenere risultati migliori. Tuttavia, molte aziende non sfruttano appieno il valore dei loro dati, della loro tecnologia e delle loro persone. Due terzi dei dirigenti senior hanno valutato le loro fondamenta tecnologiche come non più che adeguate, mentre la maggior parte si aspetta che gli impatti della tecnologia sulla trasformazione aumentino nei prossimi uno o tre anni.

Allineamento dell’ecosistema dei partner

Le aziende leader stanno sfruttando le partnership per accelerare le strategie di go-to-market, superare le sfide della supply chain e superare le capacità tecnologiche. La ricerca mostra che solo un terzo dei dirigenti senior ritiene che il loro attuale ecosistema di partner sia fortemente allineato con i loro obiettivi di trasformazione. Guardando al futuro, questi leader si aspettano di investire di più nelle partnership piuttosto che nella creazione o nell’acquisto di tecnologia.

Forti capacità di orchestrazione

Circa il 60% dei dirigenti senior e dei responsabili di linea ritiene che l’adozione di tecnologie avanzate aumenterà le probabilità di successo della trasformazione.

Il rapporto sottolinea che le nuove tecnologie e gli estesi repository di dati stanno aiutando le aziende a creare maggiore valore. Questi e altri strumenti consentono una migliore allocazione delle risorse, analisi e approfondimenti dei dati, comprensione del cliente, gestione del rischio e innovazione di prodotti e servizi.

Un punto di svolta nella trasformazione digitale

“Siamo a un vero punto di svolta nella rivoluzione digitale – afferma Tash Moore, responsabile della trasformazione globale presso Kpmg International -. Le aziende possono capitalizzare su questo per creare e sbloccare un valore maggiore e ottenere un vantaggio competitivo, comprese le scelte deliberate su come vengono utilizzati…

Source

Sanità e liste d’attesa, Il potenziale del digitale è poco valorizzato

Sanità e liste d’attesa, Il potenziale del digitale è poco valorizzato

Nonostante le misure proposte a giugno nel Decreto-Legge e nel Disegno di Legge sulle liste d’attesa implichino l’utilizzo di strumenti e abilitatori digitali, il potenziale delle nuove tecnologie in Sanità non è ancora stato pienamente valorizzato per raggiungere lo scopo prefissato.

Lo sostiene Anitec-Assinform, l’associazione di Confindustria che rappresenta le principali aziende ICT operanti in Italia, che ha presentato un policy paper, intitolato “Il ruolo del digitale nella gestione delle liste d’attesa“, dove si analizzano le criticità dello scenario e si propongono nuove soluzioni – con use case dettagliati – per rendere più efficace lo snellimento delle code.

La dinamica degli investimenti, d’altra parte, conferma come il digitale sia una componente sempre più importante della filiera della salute. Secondo il Rapporto “Il Digitale in Italia 2024”, stilato sempre da Anitec-Assinform e presentato lo scorso 1° luglio, il valore del mercato digitale in Sanità si è attestato a 2.233,4 miliardi di euro nel 2023. In prospettiva il mercato si stima raggiungerà 3.220 miliardi nel 2027, con un tasso di crescita medio annuo 2023/2027 del 9,6%. Le tecnologie digitali offrono opportunità significative per agire sia sul fronte della domanda che dell’offerta di servizi sanitari. Sul fronte della domanda, in particolare, possono contribuire a valutare l’appropriatezza degli accessi e supportare i medici di base nella gestione dei pazienti. Rispetto all’offerta, invece, il digitale può aumentare la produttività e l’efficienza del sistema sanitario attraverso telemedicina, teleconsulto e telemonitoraggio.

“In un contesto dove la sanità è sempre più digitale e interconnessa, le tecnologie innovative offerte dall’industria ICT rappresentano uno strumento potente per affrontare il problema delle liste d’attesa, offrendo soluzioni innovative sia per il governo della domanda che per il miglioramento dell’offerta di servizi sanitari”, commenta Massimo Dal Checco, presidente di Anitec-Assinform. “La sfida sta nell’introdurre queste tecnologie in modo strategico, integrato e su larga scala, guardando ai processi nel loro insieme per identificare e correggere inefficienze, squilibri e punti critici lungo l’intera catena di erogazione dei servizi sanitari”.

Non bastano le tecnologie, occorre un approccio olistico

Prima di ogni altra cosa, evidenzia il report di Anitec-Assinform, è fondamentale riconoscere che le lunghe liste d’attesa sono un fenomeno complesso che va affrontato con un approccio olistico, intervenendo sull’intera catena che congiunge domanda e offerta di prestazioni. Le cause del problema legato alle liste di attesa sono in ultima istanza da ricercare nei processi del sistema sanitario, per questo occorre un’attenta e profonda analisi dei processi al fine di poter attivare delle politiche adeguate a indirizzare questo fenomeno.

Sul versante della domanda, come accennato, il digitale può giocare un ruolo chiave nella riduzione degli accessi impropri. L’ultima indagine condotta da Fadoi (Federazione delle Associazioni Dirigenti Ospedalieri Internisti) ha fatto emergere che, in media, tre ricoveri su 10 si sarebbero potuti evitare con una migliore presa in carico dei pazienti da parte dei servizi territoriali e che il 20% dei ricoveri impropri in Pronto Soccorso è di natura sociale più che sanitaria. L’implementazione di servizi digitali per la gestione automatizzata degli appuntamenti, la comunicazione con i pazienti e l’effettuazione di prestazioni di…

Source