5G, Kyndryl punta all’enterprise: “Più esperienza dei carrier”

5G, Kyndryl punta all’enterprise: “Più esperienza dei carrier”

Punta sui progetti per le reti private 5G  dei clienti enterprise la strategia di crescita di Kyndryl. Le reti private 5G, insieme alle reti edge per le grandi aziende, sono al centro proposta del system integrator, secondo quanto dichiarato dal manager Paul Savill, global practice leader for networking and edge computing di Kyndryl, a Mobile World Live.

Savill ha detto che il mercato potenziale cui Kyndryl si rivolge con la sua attività di integratore di sistemi si è enormemente allargato dopo lo scorporo da Ibm, anche se la concorrenza di rivali come Tech Mahindra e Accenture è serrata. La risposta di Kyndryl, fin dall’inizio dell’avventura indipendente, sono le alleanze con partner tecnologici per formare un ecosistema a supporto della sua attività di fornitura di servizi di infrastruttura gestiti.

Reti private integrate dalla Lan al cloud

Kyndryl “è fin da subito partita formando nuove alleanze e collaborazioni con i principali fornitori cloud“ dopo essersi separata da Ibm, ha affermato Savill. “Molte delle aziende che stanno sviluppando alcuni di questi servizi di nuova generazione sono in cerca di fornitori di managed services solidi e affidabili”.

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Risorse Umane/Organizzazione

Sulle reti private 5G Savill ha evidenziato che questa attività richiede esperienza di integrazione con diversi sistemi, dalla rete locale Lan alle reti Wan su aree vaste fino alla connettività cloud. E gli operatori telecom, a detta del manager di Kyndryl, “non hanno molta esperienza nel condurre questo lavoro di integrazione di cui le imprese hanno bisogno”.

5G e edge computing per Industria 4.0

In questo contesto Kyndryl ha stretto di recente un accordo con Nokia sulle reti private e l’edge computing per i clienti enterprise. Insieme le due aziende forniscono servizi di connettività wireless privata Lte e 5G per clienti aziendali per realizzare la trasformazione digitale di Industria 4.0 grazie a reti sicure e affidabili.  

Savill ha affermato che le reti private wireless sono sempre più richieste negli ambienti industriali che sono troppo vasti per la copertura wifi. I clienti solitamente iniziano con un caso d’uso e poi ne aggiungono altri una volta dimostrato che la tecnologia è solida e i guadagni ci sono.

“Si può realizzare una semplice rete mobile privata che fornisce solo servizi su un’area vasta di uno stabilimento, ma il grande valore si genera quando si dà supporto alle funzioni di automazione“, evidenzia Savill.  

L’ecosistema tecnologico di Kyndryl

Oltre alle alleanze con Nokia e i grandi cloud provider, Kyndryl ha rafforzato la collaborazione con Lenovo per lo sviluppo e la commercializzazione di soluzioni scalabili di hybrid cloud e di implementazioni di edge computing.

Kyndryl e Lenovo creano insieme soluzioni congiunte che utilizzano servizi di automazione, di ottimizzazione e di infrastruttura It differenziata per aiutare gli utenti a ottenere i loro obiettivi legati ai servizi applicativi distribuiti mission-critical, sia in sede sia nel cloud.

Sempre sulle implementazioni edge si incentra la collaborazione con Cisco: insieme alla partner Kyndryl aiuta le imprese a trasformare le loro attività adottando servizi di cloud computing che semplificano la complessa gestione dell’It…

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Cybersecurity, ecco i vincitori del Premio Tesi promosso da Clusit

Cybersecurity, ecco i vincitori del Premio Tesi promosso da Clusit

Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, premia gli studenti che con le loro tesi universitarie si sono maggiormente distinti nell’innovare la sicurezza delle informazioni. Il Premio Tesi, giunto alla diciassettesima edizione, è stato consegnato a cinque neolaureati degli atenei di Trento, di Cagliari e Sapienza di Roma. I vincitori si sono aggiudicati premi in denaro e la partecipazione a un corso di formazione per “Lead Auditor”.

I vincitori

1. Damiano Melotti, “Reversing and Fuzzing the Google Titan M Chip” – tesi magistrale, Università di Trento

2. Lorenzo Invidia, “Rope: A New Flavor of Distributed Malware Execution” – tesi magistrale, Università La Sapienza, Roma

3. Antonella Gioia Rodio, “Poking Hypervisors: A Tale of Evasions and Remediations for Transparent Monitoring” – tesi magistrale, Università La Sapienza, Roma

4. Matteo Rizzi, “TLS Analyzers for Android Apps: State-of-the-art Analysis and Integration in TLSAssistant” – tesi Triennale, Università di Trento

5. Alessandro Sanna, “Dynamic analysis and instrumentation of interaction-based Microsoft Office malware” – tesi magistrale, Università di Cagliari

I lavori sono stati verificati e giudicati nel corso di quest’anno da una Commissione costituita da membri del Comitato Tecnico Scientifico, Soci Clusit ed altri esperti del settore. I cinque vincitori si sono aggiudicati premi in denaro, offerti da Clusit e dalle aziende che hanno supportato la realizzazione dell’iniziativa – Oracle Academy e BlackSwan – e la partecipazione a un corso per “lead auditor” di BSI Group Italia.

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Il Premio Tesi

Istituito con l’obiettivo della ricerca e dell’aggiornamento continuo delle risorse in tema di cybersecurity, il Premio vuole incentivare ogni anno gli studenti a confrontarsi con i temi della Sicurezza Informatica in maniera dinamica e sulla base dell’evoluzione delle minacce. Il Premio intende in questo modo anche essere occasione di scambio tra mondo produttivo e mondo scientifico, tra studenti e mondo del lavoro, promuovendo la collaborazione tra università e aziende per la formazione e la crescita professionale.

“Prosegue l’impegno di Clusit nel diffondere la cultura della sicurezza informatica, a partire dalla formazione scolastica e dai giovani che si stanno affacciando alla vita professionale. Quest’anno più che mai abbiamo potuto toccare con mano le loro capacità di dare un eccellente contributo alla ricerca e all’innovazione nel settore ed è un onore dare risalto a queste eccellenze”, commenta Fabio Guasconi, coordinatore del Premio Clusit.

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Cybersecurity, Aruba punta sugli specialisti della Security Intelligence

Cybersecurity, Aruba punta sugli specialisti della Security Intelligence

Nel 2021 il mercato della cybersecurity ha raggiunto il valore di 1,55 miliardi di euro, +13% rispetto al 2020. Un ritmo di crescita mai così elevato, con il 60% di grandi aziende che ha previsto un aumento del budget destinato alle attività di sicurezza informatica1. Continua a crescere, dunque, la domanda di professionisti specializzati nel prevenire, riconoscere e reagire agli attacchi informatici e – con essa – la necessità di ogni azienda di dotarsi di esperti preparati capaci di assicurare standard di sicurezza elevati ed un monitoraggio costante.

All’interno di questo scenario, Aruba prosegue con l’Aruba Academy l’obiettivo di incentivare la formazione di profili specializzati e colmare lo skill gap esistente. La scuola del Gruppo Aruba, specializzata nella formazione in campo IT, mira infatti ad offrire ai giovani talenti una formazione specialistica Stem ed il conseguente inserimento nel mondo del lavoro.

Il corso

È in partenza il 3 ottobre il corso per SocAnalyst in partnership con Experis Academy – il Training Provider di Experis specializzato nella formazione tecnica sul segmento IT & Technology – e Security Mind – il Programma di Cybersecurity Awareness – con l’obiettivo di formare e creare professionisti esperti nell’ambito della cybersecurity e dell’analisi delle vulnerabilità dei sistemi informatici e delle reti.

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Otto i posti disponibili per apprendere i compiti fondamentali, obiettivi e responsabilità, della funzione del Soc Analyst: una figura professionale specializzata in Security Intelligence, in grado di utilizzare strumenti SOAR e tecnologie di raccolta dati e di segnalazioni relative alle minacce, capace di eseguire operazioni di threat hunting e dotato delle conoscenze e delle competenze necessarie per operare all’interno di un SOC (Security Operation Center).

A chi è rivolto il corso

Il corso è aperto alla partecipazione di giovani neolaureati Stem o in possesso di un diploma di perito informatico, con forte propensione al ruolo e passione per il settore, che desiderino acquisire skill tecnologiche sempre più specifiche ma anche competenze gestionali per affrontare un percorso di carriera in questo ambito.

La durata della formazione sarà di 6 settimane (dal 3 ottobre al 15 novembre), con lezioni dal lunedì al venerdì in modalità aula virtuale, per una durata di 240 ore. Il primo giorno di lezione si terrà presso il Global Cloud Data Center di Ponte San Pietro (BG), dove i partecipanti conosceranno i responsabili di Aruba Academy, comprenderanno la mission e i valori dell’azienda, scopriranno il ruolo chiave del SOC e avranno l’opportunità di visitare il prestigioso data center campus di Aruba.

Per quanti porteranno a termine con profitto il percorso formativo sarà previsto un ulteriore iter di colloqui per valutare i profili da inserire in azienda, così da proseguire la formazione professionale nel team di sicurezza informatica di Aruba con un programma di training on the job. Il percorso formativo, a numero chiuso, sarà interamente finanziato da Aruba e quindi gratuito per i partecipanti.

“I corsi di laurea tradizionali coltivano ancora pochi talenti in ambito cybersecurity, un numero troppo lontano rispetto a quello che servirebbe davvero alle aziende italiane – ha commentato…

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