di Fulvio Fiano

Il quartiere mantiene il suo spirito nonostante i cambiamenti urbanistici e non solo di questi anni. Il centenario raccontato da foto e poesie

L’orgoglio di Testaccio per i suoi cent’anni si misura nelle tante iniziative di questi giorni. Lo racconta la voce degli abitanti, lo celebrano le pagine social, lo omaggiano le istituzioni locali e la As Roma in una mostra inaugurata ieri e visitabile fino al 18 gennaio.

Alla sala convegni di via Galvani 108, la Regione, in collaborazione con l’Università Roma Tre, Ater Roma e la società giallorossa, rappresentato dal ceo Pietro Berardi, la storia del Rione XX viene ripercorsa attraverso materiali inediti (disegni, progetti, verbali) dell’archivio storico di Ater, documenti dell’Archivio storico capitolino e cronache dei quotidiani dell’epoca sulla nascita e lo sviluppo del primo quartiere industriale-operaio della Capitale.

La trasformazione, non solo urbanistica di questi anni, è evidente. Il Mattatoio diventato (almeno in parte) Macro; le case degli operai abitate da attori, scrittori, politici; il mercato rilanciato in chiave moderna; piazza Santa Maria Ausiliatrice e vie limitrofe, diventate zona di movida con tanti locali sorti nuovi di fianco a quelli storici.

Ma tutti i cambiamenti non hanno mutato l’anima di uno dei quartieri simbolo della Capitale. Sabato scorso, nella prima delle giornate dedicate al centenario (si fa data a partire dal riconoscimento di rione a sé stante nel 1921), gli abitanti si sono celebrati in piazza Testaccio (l’etimo è nel latino Testae, le anfore che fanno anche da logo al quartiere, custodite sulla collina che poi è diventata Monte dei Cocci) con una «battaglia fotografica» sugli scorci più suggestivi, una lettura di poesie testaccine, il racconto storico del quartiere, l’orchestra del primo Municipio) e, a rinforzare il senso di appartenenza, una pulizia della piazza ad opera dal neonato gruppo Retake.

«Siamo ancora un paese», dice soddisfatto Marco Delle Fratte, presidente del Comitato rione Testaccio. Un «paese» di ottomila residenti, difficoltà di parcheggio perenni e questioni irrisolte come Campo Testaccio (anche così si spiega la presenza dell’As Roma), il recupero di Campo Boario e la valorizzazione della sponda del Tevere che fa da confine geografico al quartiere. I cent’anni possono essere l’inizio di una nuova storia.

17 dicembre 2021 (modifica il 17 dicembre 2021 | 09:39)

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