Tra i progetti selezionati per il Premio Italiano Meccatronica, quello di Davide Vignotto, dottorando dell’Università di Trento, riguarda un aspetto molto particolare di uno dei più ambiziosi progetti spaziali del futuro. Si tratta di Lisa (Laser Interferometer Space Antenna), osservatorio spaziale per rilevare le onde gravitazionali progettato da Esa e Nasa con la collaborazione di agenzie spaziali nazionali, tra cui anche l’italiana Asi.
Nella sua configurazione completa, l’osservatorio Lisa sarà composto da tre satelliti artificiali, il cui lancio al momento è previsto nel 2034 ma che potrebbe subire ritardi anche a causa del Covid-19.
Le tre piccole navicelle seguiranno la Terra nella sua orbita intorno al Sole a una distanza di decine di milioni di chilometri, centinaia di volte superiore a quella che separa il nostro pianeta dalla Luna. Mantenendosi equidistanti tra loro lavoreranno insieme per rilevare le onde gravitazionali generate da fenomeni particolari avvenuti nell’universo, come, per esempio, la fusione tra buchi neri supermassivi.
Davide Vignotto
Eventi simili, spiega la Nasa sul suo sito, sono capaci di distorcere lo spaziotempo, generando onde, le onde gravitazionali appunto, con un effetto simile, per certi versi, a quello che avviene quando lanciamo una pietra in uno stagno e la sua superficie si increspa.
Queste “increspature” dello spazio possono far sì che delle masse, contenute nei satelliti di Lisa si spostino leggermente l’una rispetto all’altra e rispetto al satellite ospitante, modificando in modo infinitesimale le loro distanze relative. Queste distanze sono continuamente monitarate da un segnale di luce laser che i tre satelliti si scambiano tra di loro.