Dossier Spid, tutti convocati. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, convocherà da questa settimana i gestori d’identità digitale “per avviare un momento di ascolto e confronto volto a delineare gli scenari futuri”. Il sottosegretario ribadisce che la commissione di esperti, nominata presso il Dipartimento per la trasformazione digitale, è al lavoro per individuare un cronoprogramma chiaro e condiviso con tutti gli stakeholder politici e tecnici.

Il governo in cerca di “soluzione condivisa”

Nel corso di un incontro odierno con Assocertificatori, Butti ha ribadito la piena volontà e disponibilità politica del governo a trovare una “soluzione condivisa e sostenibile”.

Gestione documentale e firma digitale: abilita un processo full digital sicuro

“Dopo otto anni di richieste inascoltate da parte di Assocertificatori e dei privati impegnati in Spid – commenta Butti – questo è il primo governo con le idee molto chiare in materia di identità digitale, che apre al dialogo con i privati”.

L’adeguamento dell’Italia all’Europa

Non c’è alcuna intenzione, ribadisce il Sottosegretario, “di disperdere l’esperienza e il patrimonio innovativo dello Spid, ma la volontà di evolvere e migliorare i sistemi italiani di identità digitale, in linea con il quadro europeo di riferimento. Il processo di razionalizzazione delle identità digitali proseguirà pertanto in modo condiviso tra il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio, i soggetti istituzionali e gli stakeholder coinvolti, nel migliore interesse dei cittadini”.

“L’obiettivo è di consentire a chiunque di poter custodire su uno smartphone tutti i documenti per relazionarsi con la PA ed essere riconosciuto -, spiega il sottosegretario, sottolineando che “semplificare la vita ai cittadini e alle imprese è un obiettivo importante ma oggi con tre identità Digitali non è possibile“.

Da chi è composta la task force del governo

A presiedere la task force Donato Limone, docente di informatica giuridica che si interfaccerà direttamente con Butti. Gli altri membri sono Silvia Carosini, avvocata ed esperta di legislazione internazionale ed anticorruzione, Enzo Chilelli docente dell’università Unitelma Sapienza ed esperto di Sanità digitale, Roberta Lignola già consulente giuridica della Presidenza del Consiglio, Andrea Lisi avvocato esperto di privacy e di amministrazione digitale, Giovanni Manca esperto in identità digitale ed Eidas, Enzo Morelli avvocato ed esperto di sicurezza di contenuti digitali e comunicazione interattiva, Gianni Penzo Doria docente ed esperto di gestione documentale.

Spid, un destino (ancora) in bilico

Allo studio del governo un nuovo servizio di identificazione – Idn, Identità digitale nazionale – che dovrebbero unificare il Sistema pubblico di identità digitale e la Carta di identità elettronica (Cie) “dentro” una app unica in linea con il progetto elaborato dalla Commissione europea che, nel 2024, mira a rendere operativo un sistema comune europeo di identità elettronica tramite una app unica: il modello di riferimento è il Green Pass. In quella applicazioni, immaginata come un wallet per smartphone, saranno disponibili dati personali, tessera sanitarie e tutti i documenti che potranno “viaggiare” in maniera interoperabile in tutta la zona Ue.

Il nodo dell’app

Il nuovo Idn funzionerà tramite app per smartphone. E qui il governo starebbe incontrando le prime criticità: fare un bando ex novo per una nuova app rischia…

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