Per quanto sia impossibile pensarlo, anche lo spazio è una risorsa limitata e dunque come tale va gestita, ma le norme e le regole che lo regolano appaiono sempre più inadeguate alla luce del crescente affollamento che si registra nello spazio esterno terrestre. La mancanza di un quadro di norme globali per la sostenibilità dello spazio deve essere affrontata immediatamente, o sarà troppo tardi e, per farlo, ci vogliono regole più particolari e stringenti dell’Outer Space Treaty e del Registration Convention, ma soprattutto ci vuole un organismo internazionale che lo faccia in modo specifico e renda le norme efficaci con un sistema di sanzioni.

È questa l’opinione di Jennifer A. Manner, senior vice president per gli affari regolatori della EchoStar/Hughes che, in una lettera aperta pubblicata nei giorni scorsi su SpaceNews.com, affronta il problema della regolamentazione dello spazio a titolo personale. “L’incapacità di implementare un quadro globale con un meccanismo di imposizione per la sostenibilità dello spazio potrebbe avere un impatto significativo sulla capacità di utilizzare a pieno tale risorsa nel prossimo futuro” afferma la Manner partendo dall’azione anti satellite compiuta recentemente dalla Russia che ha avuto, come conseguenza, la produzione di oltre 1.400 detriti di differenti dimensioni che rappresentano un pericolo per tutti gli oggetti che sono e saranno in orbita intorno alla Terra.

I numeri sull’affollamento e sull’inquinamento dello spazio intorno alla Terra, raccolti dalla Secure World Foundation, sono impressionanti. Nelle orbite terrestri vi sono oltre un milione di detriti: 34mila superano i 10 cm, 900mila hanno dimensioni comprese tra i e 10 cm e 128mila misurano tra 1 e 10 mm. La loro massa complessiva è di circa 8.800 tonnellate e ciascuno di essi viaggia a una velocità media di 29.000 km/h, sono dunque veri e propri proiettili in grado di mettere a repentaglio l’integrità e la sicurezza delle missioni e di innescare la cosiddetta Sindrome di Kessler, una reazione a catena che coinvolga satelliti e detriti. Al mese di maggio si contano 4.084 satelliti: 3.328 stazionano nella bassa orbita, 139 in quella media, 560 nella geostazionaria e 57 compiono un’orbita ellittica la cui traiettoria è compresa tra 2.000 e 40.000 km.

Solo negli ultimi 9 mesi sono stati lanciati 1.400 satelliti. Non si era mai vista un’escalation simile. E siamo solo all’inizio perché il futuro è fatto di megacostellazioni di satelliti. La rete Starlink di SpaceX avrà a regime 41.493 satelliti, la cinese Guo Wang ne prevede 12.992, OneWeb ne avrà 6.372, Lynk si “fermerà” a 5.000 e la rete Kuiper di Amazon a 3.326. Ma ve ne sono anche altre. Lo spazio è preso letteralmente d’assalto e sta diventando terreno di conquista per società private, non solo per servizi di telecomunicazioni e commerciali, ma anche per nuovi business come il turismo spaziale. In più, sono cresciute anche le sperimentazioni militari per testare la capacità distruttiva di armi. Occorre dunque una governance globale che riguardi aspetti come la rimozione dei detriti, la manutenzione dei satelliti, la gestione del traffico.

Secondo la Manner, per mettere in atto tale governance non sono…

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