Quelli che si vedono sono terminali in plastica. I tubi veri che servono per far uscire i gas provenienti finiscono rivolti verso il basso sotto il corpo delle vetture. Ecco perché

È sopravvissuto per decenni e spesso e volentieri è stato vissuto dagli automobilisti come una specie di status symbol, con le sue cromature luccicanti. Il tubo di scappamento, o terminale di scarico che dir si voglia, ci lascia. Scompare da tutte le auto e non solo da quelle elettriche che, ovviamente, non hanno gas di combustione da scaricare. Anche le vetture con motore termico lo stanno abbandonando; rimane solo nei modelli più prestazionali, dalle supercar in giù. Al suo posto, in attesa di soluzioni stilistiche definitive che tutte le case stanno cercando per la parte posteriore delle auto, ci sono sempre di più finti terminali di plastica cromati. I tubi veri che servono per far uscire i gas provenienti dal motore finiscono rivolti verso il basso sotto il corpo delle vetture, nascosti alla vista.

I filtri

Ma perché i tubi di scappamento vengono aboliti? I motivi sono parecchi, anche di carattere tecnico. Con norme più stringenti, tra il motore e il terminale di scarico vengono inseriti filtri anti-inquinamento sempre più efficienti che però riducono la spinta dei gas. «La conformazione aerodinamica della parte posteriore delle auto moderne crea forti valori di retropressione», spiegano i tecnici Audi. In pratica, i gas vengono spinti nuovamente all’indietro e questo pone problemi al funzionamento dei filtri anti-particolato e a quella che gli specialisti chiamano post combustione. «Così i tubi caldi sono indirizzati invece verso il basso e finiscono 20 cm circa prima della coda», spiegano ancora in Audi. Si calcola che la retropressione creata dai flussi aerodinamici diminuisca in questo modo del 30 per cento. Quelli che si vedono sono invece «terminali freddi» puramente estetici.

Meno pericolosi

Ma i motivi della clamorosa rivoluzione sono anche altri. «Quando i condotti sono sul retro dell’auto, la cornice deve essere di acciaio e non di plastica per resistere al calore. Questo vuol dire che la parte costa di più e poi col tempo si annerisce, con un effetto estetico negativo», spiega Giuseppe Campi, product manager di Jaguar Land Rover Italia. Inoltre, nelle città il terminale indirizzato verso il basso risulta anche più «pedestrian friendly», vale a dire che dà meno fastidio ai pedoni, come i tubi degli autobus che scaricano in alto. Christopher Weil, responsabile dell’Exterior Design Bmw cita anche altri motivi per il cambiamento. “La volontà sempre più diffusa da parte del cliente di non far capire quale versione si possieda di un certo modello, ad esempio”.

Estetica

Così molti chiedono di togliere dalla parte posteriore l’indicazione della cilindrata quando ordinano un’auto. «E normalmente dal numero dei tubi di scarico e dalla loro forma si capisce quale sia la versione, se più o meno prestazionale», dice ancora Weil. Un tubo, due tubi, quattro tubi, fino a due soli, ma ovali e giganteschi. Gli esperti di design e di stile non hanno ancora risolto il problema estetico, se non altro perché la gente è comunque abituata a vedere gli scarichi che escono dalla coda. Così per ora si sta ripiegando su finti terminali, uguali per ogni versione dello stesso modello. In generale grandi, cromati e aderenti ai paraurti, come erano all’inizio i tubi di scarico veri e propri nelle vetture di categoria superiore. Solo in alcune auto più piccole i finti terminali sono stati aboliti del tutto. Probabilmente la questione sarà risolta definitivamente con la sempre maggiore diffusione delle elettriche: a quel punto la mancanza del vecchio tubo di scappamento passerà inosservata.

8 dicembre 2021 (modifica il 8 dicembre 2021 | 11:15)

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