di Emily Capozucca

On. Michela Vittoria Brambilla: «può essere utile dare agli animali chiusi nei box la possibilità di partecipare ad attività di supporto psicologico di persone sole o in difficoltà»

Sono 60 milioni secondo i dati Assalco-Zoomark 2020, gli animali domestici nelle nostre case, tanto quanto la popolazione del nostro Paese, e durate la pandemia è cresciuto il numero di persone che ha deciso di accoglierne uno anche per sentirsi meno sole. Un trend che si è dimostrato in crescita anche prima del lockdown: il 51% degli attuali possessori dichiara infatti di aver adottato o acquistato il proprio pet già prima del 2016. Considerando che uno stesso proprietario può possedere più animali allo stesso tempo, il cane è comunque l’animale da compagnia più amato con il 62% della totalità, mentre il 55% ha preferito un gatto e un 27% ha deciso di acquistare pesci, volatili, roditori e animali esotici come serpenti e iguane.

Sono solo alcuni dei dati emersi dal sondaggio che Federchimica AISA, Associazione Nazionale Imprese Salute Animale, ha realizzato, in collaborazione con SWG, per comprendere a fondo la natura del rapporto che lega le persone agli animali da compagnia, che sempre più spesso entrano nei nostri spazi e nelle nostre vite fino ad assumere non più il ruolo di “animali da lavoro” nei campi (come era per i nostri nonni) ma membri veri e propri delle nostre famiglie, come confermato dal 91% degli italiani.

Ma cos’è che spinge le persone ad adottare o acquistare un pet? Per il 67% degli intervistati è la ricerca di compagnia, percentuale che sale al 73% se si considerano le persone senza figli ma è preponderante anche la considerazione del contributo che l’interazione con l’animale dà alla salute psicologica delle persone e come supporto allo sviluppo dei bambini. «L’essere umano nasce con un forte desiderio di relazione con gli animali, basti pensare ai bambini. Gli animali compaiono nei fumetti, nelle fiabe, nei giocattoli e da adolescenti i supereroi hanno di nuovo caratteristiche animali come Batman o Spider-Man» aveva spiegato il Dott. Roberto Marchesini, etologo,durante la presentazione della ricerca. A commentare i dati della ricerca sono intervenuti all’evento anche il dott. Marco Melosi, presidente ANMVI, la Senatrice Caterina Biti, vicepresidente Commissione Agricoltura, dall’On. Michela Vittoria Brambilla, Membro Commissione Affari Sociali, dall’On. Filippo Maturi, Membro Commissione Cultura e dalla Sen. Rosellina Sbrana, Membro Commissione Agricoltura. «C’è stato un salto triplo — ha detto il dott. Melosi —. Il cane è passato dalla campagna al giardino, dal giardino al divano o al letto di casa. Questo comporta una condivisione di spazi stretti che non crea problemi ma gli animali devono essere in buona salute e devono esseri rispettati interventi igienici sanitari. Fondamentale è il ruolo dei veterinari».

Fondamentale è dunque la sua salute. «Convivere oggi con un animale domestico significa quindi essere responsabile della sua salute, una salute che dobbiamo garantire facendo riferimento ai medici veterinari. Un animale sano equivale a un proprietario sano, è così che realizziamo concretamente il concetto di Una Sola Salute» ha affermato Arianna Bolla, Presidente di Federchimica AISA. «One Health è un tema che ci sta particolarmente a cuore: il concetto che il benessere psicofisico dell’uomo passi anche dal rapporto con gli animali da affezione è per noi prioritario— ha affermato l’On. Filippo Maturi, Responsabile per la tutela del benessere animale—. È in questa ottica che come gruppo Lega depositeremo alla Camera nei prossimi giorni una proposta di legge che supporti la salute dei pet, proponendo un ampliamento della detrazione per i costi degli interventi salvavita degli animali da affezione».

Nonostante il Covid abbia fatto aumentare la quota delle adozioni dai canili, «c’è una sorta di riflusso nel 2021 caratterizzato dalla graduale regressione del contagio . Molti animali sono stati riportati in canile— ha detto On. Michela Vittoria Brambilla, Membro Commissione Affari Sociali—. Tra le motivazioni c’è la morte del proprietario, la crisi economica, il cambio di abitudini. Il mio sogno è svuotare i canili, dove troppi animali attendono per troppo tempo la chance di trovare una nuova casa. Allo scopo, può essere utile dare agli animali chiusi nei box la possibilità di partecipare ad attività di supporto psicologico di persone sole o in difficoltà, ovviamente sotto il controllo di esperti e con tutte le garanzie per il benessere degli animali».

29 settembre 2021 (modifica il 1 ottobre 2021 | 12:10)

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