di Silvio Garattini, Presidente e fondatore Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Irccs

Prevenzione e appropriatezza terapeutica, con particolare attenzione alle loro ripercussioni sul Servizio Sanitario Nazionale, sono le basi su cui si deve realizzare la formazione dei medici di famiglia

Il medico di medicina generale, o di famiglia, che agisce da solo sul territorio non è più credibile in considerazione della crescente complessità delle conoscenze mediche e delle maggiori esigenze dei cittadini. Il medico di famiglia dovrebbe operare all’interno di strutture che riuniscano più medici con una segreteria informatica, la presenza di infermieri, psicologi, operatori sociali, pediatri di famiglia. Nella struttura deve essere possibile eseguire le analisi di routine, avere a disposizione la telemedicina per comunicare con i pazienti e con gli specialisti ospedalieri. Con questi ultimi è importante ristabilire relazioni di reciproca fiducia, oggi ridotte al minimo.

Tutti i componenti del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) devono essere dipendenti, membri della stessa organizzazione e con la stesse finalità in cui il paziente deve essere al centro I cambiamenti organizzativi della medicina del territorio necessitano però di una importante rivoluzione culturale.
Il Ssn ha perso nel percorso di oltre 40 anni una parte importante della sua missione. Ciò ha determinato una significativa riduzione della durata di vita «sana». I maschi e le femmine hanno rispettivamente 6 e 8 anni di cattiva qualità di vita per non aver osservato appunto le regole della prevenzione. Almeno il 50 percento delle malattie croniche (diabete, insufficienza cardiaca, respiratoria e renale) sono evitabili; il 30 percento delle demenze senili e perfino il 70 percento dei tumori dipendono dai nostri stili di vita. Tutti li conosciamo, ma non li osserviamo con le conseguenti malattie di cui poi ci lamentiamo. Fumo, alcol e droghe illecite, obesità e sedentarietà sono nocivi alla salute, mentre vanno privilegiati l’esercizio fisico ed intellettuale, una dieta varia ma moderata e un’adeguata durata del sonno. I medici devono essere giudicati anche per la loro capacità di diminuire il numero di fumatori, di alcolizzati, di obesi e devono svolgere questa missione anche con l’esempio.

Troppi medici fumano, influenzando così i comportamenti dei pazienti.
Un secondo compito nella formazione dei medici del territorio deve sviluppare il concetto dell’appropriatezza delle terapie. Non è confacente alle conoscenze scientifiche osservare persone anziane che devono ingerire ogni giorno 15-20 farmaci. Chi ha mai dimostrato che 20 farmaci sono meglio di 15 oppure che 15 sono meglio di 10? Quali sono le intersecate interazioni fra tutti questi composti chimici? Perché non conosciamo le differenze di genere nella efficacia e nella tossicità dei farmaci? Qual è la probabilità che un farmaco possa agire su di un singolo paziente? Sono domande prive spesso di risposta perché l’informazione ai medici è ormai completamente un monopolio dell’industria farmaceutica. È necessario realizzare una significativa informazione indipendente che permetta al medico di avere una visione oggettiva della letteratura scientifica.
Infine una terza area di formazione riguarda la conoscenza del Servizio Sanitario Nazionale come esempio di bene comune. Prevenzione ed appropriatezza terapeutica con particolare attenzione alle loro ripercussioni sul Ssn sono le basi su cui si deve realizzare la formazione dei nuovi medici del territorio.

21 novembre 2021 (modifica il 21 novembre 2021 | 20:13)

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