di Mario Sconcerti

Non è un campionato raffinato ma molto bello. Non ne ricordo uno così da prima di Calciopoli: l’Inter ha giocato per sé, ma anche per Juventus e Atalanta

L’Inter ha fatto per 75 minuti una grande partita dominando spesso l’avversario. Poi Inzaghi ha pensato che poteva finire controllando, ha tolto Barella e Lautaro e ha concesso al Napoli fino ad avvicinarsi al pareggio. L’Inter è comunque la squadra che è cresciuta di più da inizio stagione. Non è solo di buona organizzazione, oggi sa anche essere molto concreta. Porta sempre sei-sette giocatori nell’azione di attacco e ha una diversità di caratteristiche in mezzo al campo che mette in difficoltà gli avversari.

L’impressione di oggi è che Conte non manca più, l’Inter dà il suo meglio, vedremo se basterà. C’è stato poco il Napoli per trequarti di partita. Ruiz era ovvio, Anguissa normale, Di Lorenzo in grande difficoltà su Perisic, Osimhen molto emotivo e comunque purtroppo presto fuori. Non c’è stato il Napoli di inizio autunno, sempre organizzazione, ma meno personalità. È il passo finale che manca a Fabian Ruiz per dare continuità alla differenza della squadra. Non è Anguissa, non è Zielinski, pure fondamentali. La vera cifra del Napoli, partita dopo partita, la dà Fabian Ruiz che a volte si perde.

Ne esce a fine partita un intero campionato riaperto. L’Inter ha giocato per tutti: per la Juve, che può continuare a studiarsi rimanendo aggrappata alla classifica; per il Milan che resta intatto anche dopo la sconfitta dura di Firenze; e anche per l’Atalanta. Non è un campionato raffinato ma molto bello. Non ne ricordo uno così da prima di Calciopoli, momento che ruppe la qualità del nostro calcio di vertice e la condizionò per molti anni. Prima con l’assenza della Juve e il ritorno dell’Inter, poi con la ricostruzione dominante della Juve.

Oggi si gioca alla pari, tutti inseguono tutti. Il Napoli ha preso in una partita i gol subiti in dodici. Il Milan il 40 per cento. È una stagione pazza perché normale, lo spettacolo arriva dallo spirito più che dal gioco. Ma il prodotto migliora. Il Milan ha un punto più di un anno fa, il Napoli 8: erano andati troppo forte prima, questo break è quasi soltanto fisiologico. C’è nell’Inter però una sicurezza blasfema, oltre la buona condotta, che Milan e Napoli sanno raggiungere solo dando il meglio. L’Inter ha giocatori freddi, Napoli e Milan hanno bisogno di organizzazione, vanno al passo se la musica è in sintonia. C’è stata anche una bella Juve, non ha lasciato un tiro alla Lazio e ha recuperato 5 punti in due turni. Ma siamo a un terzo di campionato, è tempo di dare buona misura anche a quello che è già accaduto.

22 novembre 2021 (modifica il 22 novembre 2021 | 07:21)

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