Avanti tutta con l’obiettivo di trovare il prima possibile una soluzione sul dossier rete nazionale ma anche mettere a punto misure a sostegno del comparto delle tlc in forte sofferenza. In audizione al Senato sulle linee programmatiche nel settore delle comunicazioni, il ministro per le imprese e il made in italy Adolfo Urso fa il punto della situazione.

Il dossier rete unica

“Siamo pienamente aperti alla partecipazione di soggetti a cominciare dai fondi di investimento che vorranno appoggiare questo progetto di sistema”, ha detto Urso in merito al dossier rete nazionale ricordando che si va avanti con gli incontri. “Confermo che il Governo intende sostenere la realizzazione di una rete di telecomunicazione a guida pubblica a copertura nazionale che consenta al paese di raggiungere gli obiettivi che si è prefissato”.

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Amministrazione/Finanza/Controllo

Gli incontri “proseguono in un clima certamente positivo con tutti gli attori, come confermato positivamente dai mercati che nell’ultimo mese hanno premiato il titolo Telecom Italia con un aumento che qualcuno ha evidenziato essere stato del 25-26% da inizio anno, aumento significativo che rassicura gli azionisti anche i piccoli”. Nessuno “scossone” – come evidenziato da alcuni organi di stampa – all’indomani dell’annuncio delle dimissioni dal cda di Tim di Arnaud de Puyfontaine, numero uno di Vivendi, primo azionista della telco. E in effetti anche in Borsa il valore del titolo sta crescendo. E lo stesso ministro ha detto: “Sono scelte dell’azienda, non ho un giudizio da dare”.

Urso ha anche evidenziato che sul tema della rete nazionale “il confronto con la Commissione europea è assolutamente necessario e solo al termine del confronto potremo prospettare meglio quale sarà la rete nazionale”.

Non solo Tim, in ballo tutto il mercato delle Tlc

Urso ha ricordato inoltre che “nel corso dell’ultimo mese si sono svolti vari incontri al ministero con tutti gli attori coinvolti, per avere una fotografia chiara della situazione e per approfondire gli strumenti che il Governo può mettere in campo per sostenere il comparto oggi fortemente sotto pressione delle tlc“.  Nell’evidenziare dati alla mano che i volumi di traffico delle reti di comunicazione crescono a ritmo sostenuto – “negli ultimi due anni il traffico dei dati mobili ha registrato un +117%, quello fisso un +75%” – il ministro ha acceso i riflettori sui ricavi in progressiva e significativa contrazione. Una situazione che impone ragionamenti e misure sul da farsi non solo in ottica di politica industriale di lungo termine ma anche e soprattutto nel breve-medio periodo per dare ossigeno a un comparto, quello delle Tlc, ai limiti della sostenibilità economico-finanziaria che rischia impatti a catena più che preoccupanti. Dei giorni scorsi la notizia del maxi piano di licenziamenti da parte di Vodafone che con tutta probabilità riguarderà anche l’Italia.

Riduzione dell’Iva per le imprese delle Tlc

“Stiamo verificando con il ministero dell’Economia il tema delicato ma importante della riduzione dell’Iva per le imprese delle telecomunicazioni”, ha detto Urso. “Secondo le stime del Mef, il passaggio dal 22% al 10% costerebbe 553 milioni di euro che arriverebbero…

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