L’indagine della Squadra Mobile di Milano sulla gang del «Barrio 18» era iniziata il 13 luglio 2020, dopo la violentissima aggressione di un 23enne salvadoregno a bordo del filobus 92, in zona Lambrate. Il ragazzo era stato ripetutamente accoltellato davanti ai passeggeri terrorizzati, e solo per sua grande fortuna non era stato raggiunto in organi vitali. La sua colpa: era sospettato di legami con la storica gang rivale della MS13.Ora la Polizia di Stato di Milano ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari nei confronti di 20 giovani pure salvadoregni. Il provvedimento è stato emesso dal gip Stefania Donadeo, su richiesta del pm Francesca Crupi.

Le immagini delle telecamere

L’episodio era stato ripreso dal sistema di video a circuito chiuso del mezzo. Indagando sul tentato omicidio, gli agenti della seconda Sezione Criminalità Straniera della Squadra Mobile milanese hanno scoperto «una gang che dopo una serie di arresti nel mondo dei latinos – spiega il dirigente della Mobile, Marco Calì – cercava di espandersi e stabilire il suo predominio sul territorio. Fenomeni ciclici, che vanno monitorati intervenendo al momento giusto per impedire escalation».

L’aggressione in piazza Bottini

Il 23enne, salvo per miracolo, una volta dimesso dall’ospedale aveva sporto denuncia, confermando di frequentare soggetti appartenenti alla famigerata MS13, la «Mara Salvatrucha», e che i suoi aggressori erano riconducibili alla gang rivale Barrio 18. Il 9 febbraio 2020 alcuni componenti della stessa Barrio 18, nei giardinetti di piazza Bottini, zona Lambrate, avevano aggredito un altro connazionale ritenuto vicino alla MS13. Il ragazzo era stato colpito con calci, pugni e bastonate sul corpo, e raggiunto da molte coltellate indirizzate al capo e alla schiena: le ferite avevano reso necessario un intervento chirurgico d’urgenza.

Le «regole» del Barrio 18

Le altre azioni violente

Dopo il fatto del filobus, i panderilleros non si erano fermati. Il 13 settembre 2020, nei pressi della stazione ferroviaria di Lambrate, tre appartenenti alla medesima pandilla avevano rapinato della collanina d’oro un connazionale dopo averlo colpito con calci e pugni, utilizzando anche una bottiglia di vetro rotta con la quale avevano causato alla vittima lesioni personali guaribili in 30 giorni. Il 16 novembre 2020, infine, due membri della Barrio 18, insieme a un altro salvadoregno, su un treno regionale diretto a Vigevano (PV), avevano rapinato una guardia giurata al quale era stata sottratta l’arma d’ordinanza, una pistola modello Glock: i due sono stati fermati e l’arma recuperata.

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5 ottobre 2021 | 08:18

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