L’azienda madre, Facebook Inc., in questi giorni dovrebbe cambiare nome, ponendo nuove basi verso l’obiettivo dichiarato del “metaverso”. L’omonimo social, Facebook, è invece alle prese con un nuovo nodo da sciogliere: il vero numero di utenti. Già, perché come conferma il Wall Street Journal, che è venuto in possesso di documenti interni all’azienda di Menlo Park, Facebook fa fatica a rilevare e conoscere il numero esatto degli utenti iscritti alla piattaforma, considerato che diverse persone creano più di un account. E tutto questo potrebbe avere ricadute non banali sulle campagne pubblicitarie, che rimangono una delle fonti di maggior guadagno per la società di Mark Zuckerberg.

Il social più grande al mondo

Facebook ha 2,9 miliardi di utenti, secondo le ultime stime. Un numero gigante, che ne fa il social network più grande al mondo. Ma l’incognita degli account doppi (o anche tripli) si fa sempre più ingombrante. Secondo quanto riporta il Journal, un documento interno dell’azienda della primavera ha osservato che tra i nuovi account, era una circostanza «molto prevalente» per i singoli utenti avere più account. Facebook ha esaminato circa 5mila registrazioni recenti e ha scoperto che tra il «32% e il 56% sono state create da utenti che avevano già account precedenti», secondo il WSJ. Ma non è tutto, perché da un’altra survey interna, è emerso che il numero di utenti di Facebook negli Stati Uniti che hanno 20 anni e sono attivi sulla piattaforma almeno una volta al mese è spesso maggiore della popolazione totale di americani in quella fascia d’età. E lo stesso documento dice che questo potrebbe significare che il numero di utenti attivi giornalieri di Facebook potrebbe essere «meno affidabile» rispetto ai dati ufficiali.

Informazioni affidabili?

La questione è l’affidabilità delle informazioni ufficiali che poi influiscono sulle decisioni di spesa di alcuni grandi inserzionisti. E se Facebook fa sapere di non fatturare agli inserzionisti in base alle sue stime del pubblico di destinazione di un annuncio, alcuni inserzionisti esaminano tali stime quando pianificano dove destinare i propri budget, in particolare i grandi marchi che si sono rivolti a Facebook per raggiungere un vasto pubblico. Le potenziali metriche di copertura sono «un punto di partenza della nostra conversazione strategica con i nostri clienti», ha detto al WSJ Darren D’Altorio, responsabile dei social media presso Wpromote, un’agenzia di marketing digitale con sede negli Stati Uniti. «Se il tuo obiettivo come inserzionista è raggiungere il maggior numero di persone al minor costo, allora ci sarebbe un impatto molto reale sul fatto che quel numero sia sbagliato».

Facebook al momento stima che l’11% dei suoi utenti mensili attivi in tutto il mondo (2,9 miliardi) siano account duplicati, con picchi più alti nei mercati in via di sviluppo. E sul suo sito web per gli inserzionisti, il social sottolinea che la sua stima per la dimensione del pubblico di un annuncio dipende in parte dal numero di account che gli utenti hanno, ma non ne quantifica l’impatto.

Qualcosa non torna

Uno dei…

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