di Alessandro Sala

Approvato alla Camera l’emendamento contro l’abbattimento selettivo dei piccoli di gallina ovaiola. Il riconoscimento del sesso sarà fatto prima della nascita

Entro la fine del 2026 i pulcini delle galline ovaiole non saranno più triturati vivi. Lo prevede un emendamento alla legge di delegazione europea, presentato dall’on Francesca Galizia (M5S) e approvato oggi alla Camera. Il voto ha visto la convergenza di esponenti di altre forze politiche e per questo non ci dovrebbero essere problemi nel passaggio al Senato, previsto per l’inizio del prossimo anno. Si tratta del recepimento di una direttiva europea che prevede che, nei processi di selezione degli esemplari maschi, quelli cioè che una volta adulti non potranno produrre uova, vengano favoriti strumenti per il «sessaggio» degli embrioni «in ovo». Sostanzialmente si tratta di identificare prima, già dall’uovo appunto, il sesso che avrà il nascituro, evitando in partenza di fare nascere un animale considerato «inutile» nella filiera di produzione delle uova e pertanto destinato, ad oggi, all’abbattimento selettivo. Detto in altri termini, i pulcini maschi vengono separati dagli altri e eliminati.

«Oggi la Camera dei deputati ha compiuto una scelta di responsabilità e rispetto nei confronti di esseri senzienti che non possono essere considerati solo degli scarti industriali — commenta Alice Trombetta, direttrice esecutiva di Animal Equality Italia, associazione animalista che da sempre è in prima linea in questa battaglia —. L’uccisione dei pulcini maschi che avviene ogni giorno nell’industria delle uova non può essere più considerata normale. E’ tempo di favorire l’introduzione di tecnologie in-ovo sexing anche in Italia, come già stanno facendo diversi produttori». Già lo scorso anno Animal Equality aveva avviato una collaborazione con Assoavi e Coop per l’utilizzo di una macchina in grado di determinare a priori il sesso dei nascituri. «Già solo questa macchina potrà risparmiare la vita di 5 milioni di pulcini ogni anno a partire dal 2022» fa notare ancora Trombetta.

In Italia si stima che siano tra i 25 e i 40 milioni i pulcini maschi che ogni anno vengono scartati ed eliminati perché non funzionali al processo produttivo: non possono produrre uova e non sono della specie adatta per la produzione di carne. L’eliminazione avviene perlopiù in modo cruento, con l’introduzione dei piccoli in un trituratore o in una sorta di camera a gas e senza che vi siano pratiche di stordimento preventivo come quelle previste prima della macellazione di altre specie.

« La crudele pratica di abbattere i pulcini sarà vietata in Francia e Germania già dal prossimo anno — sottolinea l’on Galizia — e credo che l’Italia debba essere a fianco di questi Stati in questa scelta che tutela gli animali. Milioni i pulcini ogni anno vengono abbattuti nel nostro Paese con pratiche che poco sembrano conciliarsi con la sostenibilità. Un provvedimento importante di cui andiamo fieri e che si inquadra nel contesto della sentita esigenza, generalmente accettata, di un miglioramento progressivo ed ulteriore del benessere animale sulla base del progresso tecnologico, nell’ottica di maggiore sostenibilità».

16 dicembre 2021 (modifica il 16 dicembre 2021 | 16:18)

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