La Federazione europea dei vini d’origine (Efow), che raduna viticoltori di Francia, Spagna, Portogallo, Ungheria e Italia, sostiene la battaglia italiana per proteggere la denominazione Prosecco contro la richiesta croata di riconoscere il proprio Prosek. «La Federazione europea dei vini d’origine (Efow) è preoccupata di vedere che la Commissione europea, la guardiana dei trattati, sta mettendo sullo stesso piano una famosa indicazione geografica, il Prosecco, con un termine di etichettatura che è la traduzione in croato di prosecco, ed evoca foneticamente e visivamente l’indicazione geografica in questione. Siamo preoccupati che questa mossa metterà a rischio a lungo termine il sistema delle indicazioni geografiche esportato in tutto il mondo dall’Ue», si legge in una nota. «Oggi è uno Stato membro dell’Ue che sta cercando di eludere il sistema delle indicazioni geografiche. Se questo diventa un precedente, come possiamo continuare a cercare e ottenere una migliore protezione delle Ig nei paesi terzi (es. difficili negoziati in corso con l’Australia)? Per questi motivi Efow e i suoi membri si opporranno alla protezione del termine Prosek come termine tradizionale. Il sistema delle Ig dell’Ue deve essere rafforzato e non reso fragile dall’interno», si legge nella nota.

«Vorremmo ricordare – afferma Efow – che la Commissione ha negoziato fortemente per proteggere le indicazioni geografiche nei paesi terzi. In questo caso, la Commissione sta usando argomenti degli oppositori delle indicazioni geografiche per giustificare il suo approccio: l’etichettatura può garantire che non vi sia confusione. La Commissione sostiene che non si tratta dello stesso prodotto vinicolo e che i consumatori attraverso l’etichettatura non dovrebbero essere fuorviati. Tuttavia, non si tratta solo di ingannare i consumatori, ma soprattutto di diluire e sfruttare la reputazione e il riconoscimento creati da un’indicazione geografica e gli investimenti dell’indicazione geografica, compresi quelli effettuati per proteggere il nome dell’indicazione geografica dalle violazioni nell’Ue e nei paesi terzi. Una Ig perde significato e differenziazione se altri prodotti possono utilizzare il suo nome. La giurisprudenza della Corte di giustizia europea sulle indicazioni geografiche è stata costantemente chiara in materia».

27 ottobre 2021 (modifica il 27 ottobre 2021 | 14:07)

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