Il 46% di coloro che hanno in casa un dispositivo in ascolto dichiara di spegnerlo per proteggere la propria privacy, il 53% dichiara di controllare le impostazioni dei cookie di un sito web prima di accettarli ed il 37% di aver cambiato fornitore a causa delle pratiche applicate alla privacy. Sono alcuni dei dati che emergono dal nuovo Cisco Consumer Privacy report 2022, l’analisi globale pubblicata ogni anno relativa alle percezioni e ai comportamenti dei consumatori in materia di privacy, che segnala la domanda crescente dei consumatori per una maggiore trasparenza su come vengono usati i dati personali, e  la loro scarsa fiducia su come l’intelligenza artificiale li utilizza in questo momento.

Gli utenti hanno affermato infatti che la loro priorità è che le aziende siano più trasparenti sull’utilizzo dei loro dati personali, e sebbene i consumatori italiani siano favorevoli all’Intelligenza artificiale – con il 67% disposto a condividere i propri dati in modo anonimo per migliorare i prodotti Ia – molti hanno perso fiducia su come l’intelligenza artificiale li utilizza.

“Le aziende devono spiegare le loro pratiche in materia di dati in termini semplici e renderle prontamente disponibili in modo che i clienti e gli utenti possano capire come vengono utilizzati. Non si tratta solo di un obbligo legale: la fiducia dipende da questo”, ha affermato Harvey Jang, Vicepresidente di Cisco, Deputy General Counsel e Chief Privacy Officer.

I dati principali del report

Secondo il Report 2022, l’81% degli intervistati in Italia è d’accordo sul fatto che il modo in cui un’azienda tratta i dati personali è indicativo della considerazione e del rispetto che ha verso i propri clienti. Si tratta della percentuale più alta dal 2019, anno in cui questo parametro è stato preso a riferimento. In risposta alla minore fiducia nella capacità delle aziende di proteggere i dati, molti consumatori stanno agendo in autonomia. Il 76%, ad esempio, dichiara che non acquisterebbe prodotti da un’azienda di cui non si fida.

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Anche se le tecnologie in continua evoluzione possono frenare i consumatori nell’affidare i propri dati alle aziende, la maggior parte degli intervistati ritiene che i potenziali benefici dell’Ia siano superiori ai rischi, a condizione che venga effettuata una corretta de-identificazione dei dati. Il 54% (67% in Italia) è disposto inoltre a condividere i propri dati personali in forma anonima al fine di contribuire al miglioramento dei prodotti e dei processi decisionali basati sull’Ia.

Divergenza tra la percezione dei consumatori e delle aziende

C’è tuttavia una differenza di pensiero tra aziende e consumatori: mentre l’87% delle aziende ritiene di avere dei processi in atto che garantiscono decisioni automatizzate conformi con le aspettative dei loro clienti, il 60% degli intervistati ha espresso preoccupazione per il modo in cui l’Ia utilizza i dati personali. Le aziende possono adottare misure efficaci per risolvere questo problema, tra cui dare ai consumatori l’opportunità di rinunciare all’applicazione dell’Ia, oltre a spiegare in dettaglio come funziona.

Oltre metà degli intervistati vuole ruolo più forte del governo

Infine, più della metà degli intervistati ha affermato che il governo…

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