La soluzione di business finance management Qonto rivela i dati del suo recente Osservatorio, il terzo sulle piccole e medie imprese, condotto su un campione di oltre 1.000 pmi attive in tutto il territorio italiano e operanti in diversi settori. La survey ha indagato, tra le altre cose, il comportamento nei confronti degli incentivi previsti dal Pnrr, lo stato di digitalizzazione delle pmi, la formazione e le competenze maggiormente richieste.

Il Pnrr, organizzato in 6 missioni, prevede per l’Italia 191 miliardi di fondi per innovazione e digitalizzazione, transizione ecologica e inclusione sociale. In particolare, Qonto ha indagato in che modo le pmi hanno investito o hanno intenzione di investire tali fondi, focalizzandosi in particolare su come le risorse messe a disposizione dal Pnrr possano contribuire ad accelerare il processo di digitalizzazione del tessuto imprenditoriale del Paese. Oltre il 70% delle piccole e medie imprese intervistate ha dichiarato di avere già fatto ricorso o aver intenzione di far ricorso agli incentivi previsti dal Pnrr (di queste, il 61% circa ne sta già facendo uso). Dall’indagine emerge in particolare che ad avere già aderito agli incentivi previsti sono maggiormente le pmi numericamente più grandi: tra le aziende da 50 a 250 dipendenti una su due (56%) ne ha già fatto ricorso, mentre tra le micro-imprese fino a 10 dipendenti solo una su quattro (26%) si è già attivata per utilizzare i fondi.

Credito d’imposta e formazione gli interventi più “gettonati”

Tra gli interventi coperti dalle agevolazioni, i più richiesti e scelti da oltre la metà delle pmi intervistate spiccano l’accesso al credito di imposta (52%) e la formazione (51%). Per quanto riguarda la prima, il credito di imposta interessa in particolare le aziende manifatturiere (62,5%) e le imprese dell’edilizia (60%), attirando oltre la metà (52%) delle micro-imprese fino a 10 dipendenti. La decisione di accedere ai finanziamenti è stata in buona parte influenzata dai recenti avvenimenti economici e geopolitici. Lo dichiara il 67% delle imprese che aderiranno al Pnrr entro la fine del 2022.

Evolvere il magazzino: come fare grazie alle tecnologie basate su AI e IoT

I dati mostrano inoltre che l’attuale scenario geopolitico ha favorito la scelta verso il Pnrr in particolare delle aziende più giovani (il 75,5% tra le startup e il 72% delle aziende tra i 4 e 10 anni di attività) e le pmi del Sud Italia (il 70% contro il 64% delle pmi al Centro e al Nord). Inoltre, l’indagine sottolinea che i settori più attenti a ricevere i fondi in seguito alla guerra e all’attuale situazione macro-economica mondiale sono le aziende attive nei servizi per la ristorazione e l’ospitalità (76%), le imprese che si occupano di media & marketing (76%) e quelle della formazione (74,5%). Per il 67% circa delle imprese, gli interventi previsti grazie ai fondi Pnrr avranno principalmente effetti nel lungo periodo. Questo dato raggiunge il 76% circa nel caso delle startup ed è addirittura al di sopra dell’80% nel settore manifatturiero.

Cresce l’adesione per esigenze di digitalizzazione

Tra gli stanziamenti previsti, 9 su 10…

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