La Germania ha deciso di consegnare all’Italia Rassoul Bissoultanov, il cittadino ceceno accusato dell’omicidio avvenuto davanti a una discoteca a Lloret de Mar nel 2017

La Germania ha accolto la richiesta di estradizione dell’Italia ed è pronta consegnare all’Italia Rassoul Bissoultanov, il 26enne accusato dell’assassino di Niccolò Ciatti, l’italiano che il 13 agosto del 2017 fu ucciso in Spagna davanti a una discoteca a Lloret de Mar. «La Farnesina esprime grande soddisfazione per la decisione delle Autorità giudiziarie tedesche in merito alla consegna del cittadino russo di origine cecena», fa sapere la Farnesina in una nota. Il ceceno era stato arrestato in Germania il 3 agosto scorso «sulla base di un mandato di cattura europeo». In Spagna era stato invece scarcerato il 27 giugno per la scadenza dei termini massimi di detenzione preventiva. Bissoultanov sarebbe colui che avrebbe inferto il calcio fatale al ragazzo davanti a un locale di Lloret De Mar, in Costa Brava durante una serata passata in discoteca. Ciatti era intervenuto quella sera del 2017 per evitare una rissa tra i suoi amici e i 3 ceceni accusati del pestaggio. Fatale per Niccolò, 22 anni, fu un calcio alla testa.

Il padre: «Ora l’ergastolo»

«È una buona notizia la sua estradizione. Non riesco a dire sono contento, la contentezza è un’altra cosa, non posso sentirla in mezzo a questa tragedia, però sì, l’estradizione in Italia di Bissoultanov è una buona notizia». Lo ha detto a Fanpage.it Luigi Ciatti, padre di Niccolò, commentando la decisione della Germania ha deciso di consegnare alle autorità italiane il cittadino russo di origine cecena Rassoul Bissoultanov, ritenuto responsabile dell’assassinio di Niccolò, avvenuto il 13 agosto 2017 in Spagna. L’autorizzazione alla consegna fa seguito a un mandato di arresto europeo, emesso dalla Procura della Repubblica di Roma nel 2020. «Se preferiamo l’Italia alla Spagna, o alla Germania? Vorremmo il luogo dove più a lungo possa rimanere in carcere, e pensiamo che questo luogo possa essere l’Italia. La Spagna si è dimostrata pessima, dopo quattro anni non hanno neanche iniziato il processo, e Bissoultanov alla prima occasione è infatti riuscito a fuggire», ha spiegato. «Noi speriamo in una condanna molto alta, noi vorremmo l’ergastolo. Vede, l’assassino non ha nessuna intenzione di riabilitarsi, ma di fuggire, lo ha già dimostrato. Non è pentito, e l’unico posto dove è giusto che stia è in carcere, anche come esempio per altri come lui», ha proseguito. «Non riesco a dimenticare le immagini del calcio che ha sferrato a Niccolò, già a terra. Ho davanti agli occhi mio figlio in terra, e lui che a quel punto gli sferra quel calcio dato per uccidere. Quel calcio ce l’ho davanti agli occhi, sempre, non se ne va. E sa un’ultima cosa? L’ho pensato tante volte: avessi potuto, avrei preso il posto di mio figlio», ha concluso.

5 ottobre 2021 (modifica il 6 ottobre 2021 | 00:18)

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