di Redazione Scuola

Le prove previste a metà dicembre. Cinquanta quesiti per la prova scritta e trenta minuti di colloquio per quella orale

Dopo un anno e mezzo di stop imposto dalla pandemia, tornano i concorsi a scuola. Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato il decreto ministeriale che modifica il concorso docenti infanzia e primaria, già bandito nel 2020 per 12.863 posti, e che inizierà a metà dicembre. Nel frattempo, infatti, il Decreto Sostegni bis ha ridisegnato le prove, eliminando la preselettiva ed eliminando la seconda prova scritta. I candidati che abbiano presentato istanza di partecipazione al concorso sono ammessi a sostenere una prova scritta computer-based distinta per ciascuna procedura. La durata della prova è pari a 100 minuti. La prova scritta è composta da cinquanta quesiti: per i posti comuni, quaranta quesiti a risposta multipla, volti all’accertamento delle competenze e delle conoscenze in relazione alle discipline oggetto di insegnamento nella scuola primaria e ai campi di esperienza nella scuola dell’infanzia per i posti di sostegno: per i posti di sostegno, quaranta quesiti a risposta multipla inerenti alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità, finalizzati a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.

Per i posti comuni e di sostegno, ci saranno poi cinque quesiti a risposta multipla sulla conoscenza della lingua inglese al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue e cinque quesiti a risposta multipla sulle competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento. Ciascun quesito consiste in una domanda seguita da quattro risposte, delle quali solo una è esatta; l’ordine dei 50 quesiti è somministrato in modalità casuale per ciascun candidato. I candidati che hanno superato la prova sono ammessi a sostenere la prova orale. La commissione assegna alla prova scritta un punteggio massimo di 100 punti. La prova è superata dai candidati che conseguano il punteggio complessivo di almeno 70 punti.

Gli orali

La prova orale ha una durata massima complessiva di 30 minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi e gli ausili e consiste nella progettazione di una attività didattica, comprensiva dell’illustrazione delle scelte contenutistiche, didattiche, metodologiche compiute e di esempi di utilizzo pratico delle tecnologie digitali. Le commissioni giudicatrici dispongono di 250 punti, di cui 100 per la prova scritta, 100 per la prova orale e 50 per i titoli. La commissione assegna alla prova orale un punteggio massimo complessivo di 100 punti e ai titoli culturali e professionali un punteggio massimo complessivo di 50 punti.

Il concorso per la secondaria

Dovrebbe ripartire a dicembre anche il concorso per la secondaria, che ha subito diversi stop & go per via dell’epidemia. Le domande si erano chiuse il 31 luglio 2020. La procedura era stata riavviata a giugno 2021, a partire dal primo bando per le discipline STEM, in versione semplificata, con l’eliminazione della prova preselettiva e e la riduzione delle prove a una scritta e una orale. Un mezzo flop: su 6.129 posti messi a bando, i vincitori in tutto sono stati 3.300, poco più della metà. E quelli saliti in cattedra anche meno: 2.652. Tant’è vero che il premier Draghi ha ipotizzato un nuovo concorso ordinario da bandire subito aprendo le iscrizioni anche a chi ne ha maturato il diritto nell’ultimo anno e mezzo. Peccato che, non solo per le materie Stem ma anche per tutte le altre, il decreto Sostegni bis prevedesse di coprire i posti residui dopo le immissioni in ruolo di quest’anno con una procedura straordinaria riservata a tutti i supplenti con più di tre anni di servizio negli ultimi 5. Un concorso facilitato (anche se i termini non sono ancora stati chiariti) con il quale potrebbero essere ripescati molti dei candidati bocciati a luglio.

19 novembre 2021 (modifica il 19 novembre 2021 | 19:17)

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