di Redazione Buone Notizie

Uno studio americano ha elaborato un software per analizzare come fa un animale con un cervello microscopico a costruire una struttura così perfetta come una ragnatela. Il risultato è sorprendente. E potrebbe essere utile per comprendere il funzionamento di cervelli molto più complessi. Come il nostro

Quanto è piccolo il cervello di un ragno? Eppure nessun uomo, con un cervello milioni di volte più grande, sarebbe in grado di progettate e realizzare una struttura archittenicamente, tecnicamente (e strategicamente) complessa come una ragnatela. In poche ore, di notte, lavorando al buio. Loro invece ci riescono benissimo. Come fanno? Semplice (si fa per dire):hanno il cervello che funziona per algoritmi. E se riuscissimo a “scaricarli” sui nostri pc avrebbero molto da insegnare al nostro, di cervello. C’è chi sta provando. Negli Usa, figurarsi dove sennò.

Il primo passo, che finora nessuno era riuscito a fare, stava almeno nel documentare e analizzare sistematicamente i movimenti che i ragni fanno per costruire il loro capolavoro. Ci si è messo d’impegno Andrew Gordus, un biologo comportamentale del Dipartimento di Biologia della Krieger School of Arts and Sciences: «Mi sono interessato per la prima volta a questo argomento – ha detto – mentre ero fuori a fare birdwatching con mio figlio. Dopo aver visto una rete spettacolare ho pensato che se uno andasse in uno zoo e vedesse uno scimpanzé costruirla penserebbe che è una roba impressionante. Solo che questa lo è ancora di più, proprio perché un ragno ha un cervello microscopico». Lui e i suoi collaboratori allora hanno selezionato una specie precisa di ragni e hanno progettato una specie di piccola arena con telecamere a infrarossi per riprendere gli animaletti mentre facevano il loro lavoro di notte. E hanno monitorato milioni di movimenti di ogni singola zampetta. Naturalmente era impossibile mettersi lì a diistinguerli a occhio, ci voleva un software. A progettarlo è stato Abel Corver, un neolaureato specializzando in web-making e neurofisiologia. “È troppo difficile esaminare ogni fotogramma e annotare manualmente i punti delle zampe, quindi abbiamo addestrato il software di visione artificiale a rilevare la postura del ragno, fotogramma per fotogramma, in modo da poter documentare tutto ciò che fanno le gambe per costruire un’intera rete».

La scoperta è gli individui seguono tutti lo stesso schema preciso. «Anche se la struttura finale è leggermente diversa, le regole che usano per costruire il web sono le stesse», ha detto Gordus: «Il che vuol dire che sono codificate nei loro cervelli. Ora vogliamo sapere come queste regole sono codificate a livello di neuroni». I risultati, già disponibili online, verranno pubblicati nel prossimo numero di Current Biology. «Questo lavoro – ha concluso il giovcane Corver – potrebbe darci suggerimenti su come possiamo capire i sistemi cerebrali più grandi, inclusi gli umani».

22 novembre 2021 (modifica il 23 novembre 2021 | 07:25)

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