di Massimiliano Nerozzi

L’obiettivo bianconero è cambiare marcia alla rincorsa a Napoli e Milan

Formazioni ufficiali

JUVENTUS (4-4-2): Perin; Danilo, Bonucci, De Ligt, De Sciglio; Chiesa, McKennie, Locatelli, Rabiot; Dybala, Morata. Allenatore: Allegri.
SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Muldur, Ayhan, Ferrari, Rogerio; Maxime Lopez, Frattesi; Berardi, Raspadori, Traore; Defrel. Allenatore: Dionisi.
ARBITRO: Sacchi di Macerata.
Tv: ore 18.30, Dazn

La vigilia di Massimiliano Allegri diventa un’aforisma alla Yoda, maestro Jedi di Guerre Stellari: «Ci sono partite che bisogna giocare, come quella contro l’Inter, altre che bisogna vincere, come quella di domani». Cioè mercoledì alle sei e mezza della sera, all’Allianz stadium, con il Sassuolo: «Inizia un trittico di gare che ci porterà alla sosta — spiega il tecnico della Juve — con in mezzo la sfida allo Zenit, fondamentale per il passaggio del turno in Champions». Un po’ filosofo, un po’ attore, con battuta pronta e buon umore: «Oggi vi faccio contenti: giocano Dybala e Chiesa. Voi scrivete e io vi accontento. È un bel divertimento», sorride in conferenza stampa. Poi però c’è anche la tattica, e la pressione da sistemare sulle spalle degli avversari, che i bianconeri stanno inseguendo: «L’Inter è la favorita per lo scudetto, da qui non si scappa, anche se Inzaghi dice di no».

Piccola avvertenza, sottolinea Allegri: «I punti lasciati all’inizio non ci consentono di avere grandi margini di errore, per questo non siamo nelle condizioni di poter sbagliare». Morale: «In questi dieci giorni ci giochiamo molto». Come detto, la Juve deve solo vincere: «Il pari con l’Inter è un buon risultato solo se vinciamo con il Sassuolo». Del come, invece, si può dir tutto e il suo contrario, suggerisce: «Con l’Inter abbiamo giocato meglio che contro lo Zenit, ma tutto è opinabile, è il bello del calcio. Ma dopo, non prima. Dopo». Altri frammenti di formazione: «Gioca Perin e rientra De Ligt. Indisponibili Bernardeschi e Kean». Fa i complimenti a Kaio Jorge («conosce il calcio e sa come giocare») e lancia Arthur («può stare anche con Locatelli, da mezz’ala di regia, come faceva al Barcellona»), ma non si fida del calendario: «Giochiamo a un orario strano, una partita difficile da preparare. Farlo a San Siro, davanti a 60 mila spettatori, è stato più facile».

27 ottobre 2021 (modifica il 27 ottobre 2021 | 17:45)

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