di Paolo Tomaselli

Il brasiliano del Cagliari si commuove: «Se penso all’Italia mi vengono i brividi, è stato un colpo inaspettato»

Accelerare la pratica, per conoscersi meglio, per non caricare di troppe responsabilità e aspettative il giocatore in vista degli spareggi di marzo che valgono il Mondiale (venerdì a Zurigo c’è il sorteggio degli avversari) e per provare sul campo — già nello stage di fine gennaio — eventuali soluzioni nell’attacco azzurro.

L’operazione Joao Pedro in Nazionale si può fare, perché il brasiliano del Cagliari, che ha sposato la palermitana Alessandra e ha due figli nati a Palermo e a Cagliari, ha già la cittadinanza dal 2017, ha una voglia matta di giocare in azzurro, ben corrisposta dal c.t. Mancini, che non lo considera il salvatore della patria, ma un’arma in più per risolvere il problema del gol.

E quando parla della possibilità di vestire l’azzurro, come ha fatto domenica ai microfoni di Dazn nel dopo partita di Sassuolo-Cagliari fissata sul 2-2 da un suo rigore (ottavo gol stagionale), Joao si commuove : «La Nazionale? È stato un colpo inaspettato, mi fa moltissimo piacere, perché è scontato dire tutto quello che la Sardegna e l’Italia rappresentano nella mia vita. A casa mia sono tutti italiani. E solo al pensiero della Nazionale mi vengono i brividi. Sono stati giorni un po’ incasinati, ma di molta felicità. Credo sia il riconoscimento di quello che fortunatamente sono riuscito a fare con questa maglietta. Magari non succederà neanche, ma la verità è che è difficile spiegare quello che ho provato in questi giorni. Ho cercato di isolarmi perché questa partita era importantissima per noi, ora vediamo quello che succederà».

L’unico vero ostacolo nella procedura che può portare Joao a giocare per l’Italia è la partecipazione al Sudamericano Under 17 con il Brasile, ma la Fifa non dovrebbe avere problemi a concedere il nulla osta alla Figc. E così l’idea lanciata dal direttore del Cagliari Stefano Capozucca dopo la delusione per la mancata qualificazione diretta al Mondiale, prende corpo.

Joao Pedro aveva iniziato come mezzala con Zeman, per poi fare il trequartista in B e con il tempo e a suon di gol è diventato sempre più attaccante puro, con il 10 sulle spalle. A Cagliari è amatissimo, anche perché non è un giocatore di passaggio, ma un’istituzione. Il club gli è stato molto vicino durante i sei mesi di squalifica per doping nel 2018 (positività a un diuretico) e questo ha cementato il rapporto. A marzo compie 30 anni, è alto (184 centimetri) e tecnico, con il senso del gol e il gusto dell’assist. Per capire se può essere l’uomo in più, c’è solo un modo: provarlo.

22 novembre 2021 (modifica il 22 novembre 2021 | 07:25)

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