Sul palco di Parigi giovedì 16 dicembre, alla cerimonia della Fia per premiare i campioni (disertata da Hamilton e da Toto Wolff in segno di protesta contro la gara di Abu Dhabi), Jean Todt ha chiuso il suo ciclo da presidente della Federazione dopo 3 mandati (è stato nominato presidente onorario). I piloti di Formula 1 gli hanno regalato i loro caschi con le dediche, il suo contributo per la sicurezza dello sport resterà indelebile. Ma il 75enne francese, ex copilota di rally, nel salutare il mondo del motorsport ha cominciato con un omaggio a Michael Schumacher.

Si è commosso parlando del sette volte campione del mondo, che lotta da otto anni dopo il terribile incidente sulle piste da sci di Meribel nel 2013. «Mi manca Michael, è durissima non poterlo avere qui perché è parte della mia vita e lo sarà sempre. Abbiamo vinto e sofferto insieme, abbiamo attraversato tanti periodi, belli e brutti, che ci hanno reso più forti». Insieme hanno vinto tutto con la Ferrari, superando periodi difficili, critiche e anche brutte sconfitte.

Ha poi ricordato la vigilia della sua prima elezione da presidente Fia, nel 2009: «Ad accompagnarmi c’erano tre persone: mia moglie, mio figlio e Michael. E non dimenticherò mai quel momento». Todt è uno dei pochissimi ammessi a far visita a Schumacher, in questi anni non hai svelato le condizioni di salute dell’ex ferrarista, ma a volte ha lanciato messaggi di speranza: «Non ha mai smesso di combattere». Gli unici aggiornamenti dopo anni di silenzio sono arrivati dalle dichiarazioni della moglie Corinna, della figlia Gina Maria e del figlio Mick nel documentario «Schumacher» prodotto da Netflix. Le frasi di Corinna toccano il cuore: «Michael mi manca ogni singolo giorno. Ma è ancora qui, è diverso, ma è qui e ci dona tutta la sua forza».

Parlando dei futuri impegni Todt ha ricordato che continuerà a fare l’inviato Onu per la sicurezza stradale ma non chiude la porta al rientro nelle corse. Sull’ipotesi Ferrari, parlando nella bella intervista di Frederic Ferret sull’Equipe ha detto: «Per ora non c’è niente… Dobbiamo essere realisti. Il mio impegno per la sicurezza stradale con le Nazioni Unite è di prima importante. Ma non chiudo la porta ad altre opportunità, purché compatibili con ciò che già faccio».

17 dicembre 2021 (modifica il 17 dicembre 2021 | 12:07)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Source

0
Inserisci un commento.x