Certificazione di autenticità
Se è “non fungibile” vuol dire che sono rappresentazioni univoche di un singolo bene, per esempio un’opera d’arte, un file musicale, un’immagine.
In questo modo l’Nft diventa la certificazione sicura e non modificabile che testimonia l’autenticità del bene e la proprietà. Per questo i token non fungibili stanno raccogliendo sempre più l’interesse delle aziende interessate, per esempio, a coinvolgere e fidelizzare i propri clienti o i propri fan, come avviene nel mondo del calcio.
Ma la certificazione di autenticità può essere sfruttata dalle case di moda per contrastare la contraffazione. Mentre in ambito finanziario come strumento agile a disposizione del venture capital per il finanziamento delle imprese. Avere un rapporto univoco tra chi emette l’Nft e chi lo possiede permette infatti di riservare ai possessori contenuti esclusivi e possibilità di accedere a servizi riservati.
Rapporto personalizzato
Ne è un esempio la nuova iniziativa di How to Spend it del Sole 24 Ore, giornale nato per offrire esperienze rare, speciali, provate in anteprima per i suoi lettori. Oggetti, servizi, informazioni esclusive saranno visibili solo tramite un Qr code e un codice d’accesso sulla nuova app per smartphone.
La tecnologia apre alla possibilità di un rapporto personalizzato, di un dialogo uno a uno, trasformandosi in un modo per portare il giornale e i suoi contenuti più speciali direttamente “a domicilio”, dentro lo smartphone. Sarà così possibile entrare dietro le quinte degli shooting fotografici, collezionare le copertine (anche quelle che non hanno mai visto la luce), interagire, acquisire punti, ottenere pezzi d’arte digitale…