I servizi in campo informatico non possono vivere senza tecnologia, così come lo sviluppo tecnologico non può progredire senza l’applicazione nell’ambito dei servizi. è sulla base della convinzione strategica del valore creato dal legame reciproco tra servizi e tecnologia che Ibm si è fatta in due e proprio oggi parte operativamente lo spinoff di Kyndryl, la società che proseguirà la presenza nei servizi infrastrutturali ereditata da Big Blue.

La nuova entità che prende vita con la quotazione del nuovo titolo a Wall Street si presenta al mercato forte di 90mila dipendenti in 63 Paesi, con un fatturato di 19 miliardi di dollari e oltre 4mila clienti che comprendono il 75% delle aziende del Fortune 100, le più grandi del mondo.

Kyndryl nasce proprio con un Dna fortemente orientato verso le aziende di medio-grandi dimensioni, «a cui fornire i servizi di accompagnamento nel cammino di digital transformation, mettendo a disposizione le competenze adeguate per ridurre il livello di complessità elevato nell’adeguamento a livello infrastrutturale», afferma il presidente di Kyndryl Italia Paolo Degl’Innocenti: «La società si presenta come un service integrator indipendente e aperto, attivo su comparti che vanno bel al di là del perimetro tradizionale di Ibm, che diventa un partner tecnologico come tanti altri: di fatto Kyndryl diventa il più grande cliente di Ibm nel mondo».

Potenzialmente il suo mercato a livello globale attuale arriva a 240 miliardi di dollari, che diventano quasi il doppio con lo spinoff. Intanto Ibm rimarrà concentrata sullo sviluppo delle tecnologie di frontiera: cloud ibrido, intelligenza artificiale, IoT, quantum computing.

Il presidente di Kyndryl Italia Paolo Degl’Innocenti

L’Italia è uno dei tredici Paesi che rientrano nei “core countries”, i mercati strategici che rispondono direttamente alla corporation centrale, senza passare da organismi intermedi, all’insegna di «un’organizzazione flat, sempre più vicina al cliente», sempre focalizzata sulle aziende medio-grandi: i clienti ereditati da Big Blue sono 250 distribuiti su tutti i settori merceologici, ma con una presenza dei servizi finanziari che vale un terzo del totale.

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