Per l’Europa, e per l’Italia al suo interno, il 2021 è stato un anno di consolidamento e di maturazione per quanto riguarda l’industria tecnologica. Il Vecchio continente si appresta infatti a raggiungere i 100 miliardi di dollari di investimenti in un solo anno, quasi tre volte il livello dell’anno scorso, consolidando così il suo ruolo di potenza hi-tech a livello globale con l’avvio di un processo virtuoso che guarda lontano.

Lo conferma anche un indice di fiducia nell’evoluzione dell’innovazione come quello relativo agli investimenti “early-stage”, con round fino a 5 milioni di dollari, che arrivano ormai su livelli vicini agli Stati Uniti: 3,8 miliardi di dollari contro 4,1 miliardi.

È uno scenario improntati all’ottimismo quello che emerge dal report annuale del venture capital Atomico sullo “Stato della tecnologia in Europa”, che segnala la maturazione dell’ecosistema europeo dell’innovazione, confermato anche dalla crescita di mille miliardi di dollari del valore delle aziende tech solo nei primi otto mesi dell’anno e dall’aumento di quasi cento unità degli unicorni continentali, balzati a un totale di 321.

Valutazioni in crescita

Sono ormai 26 i decacorni, le società che hanno raggiunto il valore di oltre dieci miliardi, mentre l’olandese Adyen è ormai sulla strada per tagliare il traguardo dei 100 miliardi di valore.

Ma non si tratta solamente di valutazioni finanziarie gonfiate dall’hype consolidato sui mercati globali, sostenuto anche dai tassi bassi e dall’altissima liquidità in circolazione: «Tra i driver della crescita è fondamentale la forza dirompente della digitalizzazione e della trasformazione tecnologica guidata dal cambiamento dei comportamenti dei consumatori in tutto il mondo, un trend in cui l’Europa emerge come attore a livello globale», commenta Tom Wehmeier, partner di Atomico e coautore del rapporto, pubblicato in collaborazione con Slush, la più grande community di startup al mondo, con il supporto dello studio legale Orrick.

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