«Ricordo la prima volta che ci siamo visti, su quel prato, migliaia di ragazzi intorno a noi. Le band sul palco improvvisato, la musica rock, faceva freddo quella sera, Pietro mi ha prestato una coperta. Non ci siamo più lasciati». Gianna è un fiume in piena. Il marito, Pietro, annuisce. Ricorda la coperta, ricorda la musica, ricorda la follia di quell’inizio di autunno di 50 anni fa (fine settembre 1971) quando si sono conosciuti nei boschi di Montalbano, uno spiazzo verde accanto alla strada che porta a Ballabio, sopra Lecco. Si chiamava «Festival di Re Nudo», organizzato dal Collettivo anarchico lecchese in collaborazione con l’omonima rivista underground nata solo qualche mese prima.

Gli organizzatori si aspettavano un migliaio di persone, ne arrivarono più di diecimila, un bar, una mensa, cento lire il prezzo politico, gli Stormy Six, Alberto Camerini, Claudio Rocchi, la «Woodstock italiana». E loro Gianna Chiodo e Pietro De Filippis, 69 anni, gli ultimi 50 trascorsi insieme, si sono innamorato proprio su quel prato. Lei piemontese, lui varesino di origini ciociare. Ora vivono sul lago d’Orta. Un figlio, tre nipoti, in questi giorni sono tornati a Lecco quando hanno scoperto che la città lariana dopo mezzo secolo ha deciso di celebrare quell’evento con il festival «I re nudi» e una mostra fotografica aperta fino al 10 ottobre allo spazio Oto Lab con gli scatti inediti di Gianni Rusconi, capace di cristallizzare nel tempo quella prima storica edizione.

«Volevamo vedere la mostra e chissà magari ritrovare i volti dei nostri amici, come Marzia, la compagna di mille avventure che ora non c’è più e in quell’autunno pazzo mi accompagnò a Montalbano — ricorda Gianna —. Abbiamo fatto l’autostop e ancora non so quale bugia abbia raccontato mia madre a mio padre per giustificare la mia assenza da casa per due giorni. Io avevo 18 anni, Marzia sedici, e abbiamo conosciuto Pietro». Pietro che le è accanto ora, mentre emozionati guardano gli scatti inediti della mostra. Quando gli organizzatori hanno scoperto che si erano conosciuti proprio a quel festival hanno comprato una torta e organizzato una piccola festa. Sorpresi, felici, gli scatti davanti alle foto d’epoca, la macchina del tempo che li riporta sui prati di Montalbano. La coperta, le stelle, la musica rock.

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5 ottobre 2021 | 19:22

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