Si discute anche di euro digitale al Consiglio Economia e finanza a Bruxelles, dove i ministri dell’Economia dell’Ue hanno prodotto una dichiarazione con alcune richieste sul progetto allo studio della Banca centrale europea. Tra queste: l’euro digitale dovrebbe integrare il contante, non sostituirlo ed essere introdotto in un contesto di sufficiente digitalizzazione dell’economia.
Per l’Eurogruppo una priorità dovrebbe essere anche “Garantire una portata paneuropea dell’euro digitale, catalizzando al tempo stesso l’innovazione nel settore finanziario e la complementarità con soluzioni private. L’ecosistema dell’euro digitale dovrebbe sfruttare la forza e l’esperienza dei partecipanti pubblici e privati e basarsi sull’infrastruttura europea. Sebbene sia necessario un ulteriore lavoro sull’assegnazione precisa delle competenze, riteniamo che gli intermediari vigilati potrebbero svolgere un ruolo importante nell’ecosistema dell’euro digitale”, si legge nel documento.
Come ha chiarito il ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti: “Sul coinvolgimento degli intermediari suggeriamo di chiarire meglio la ripartizione dei costi e dei benefici per la distribuzione dell’euro digitale, soprattutto se questi costi potrebbero in qualche modo essere trasferiti ai commercianti che sono costretti ad accettare pagamenti in euro digitali come moneta a corso legale”.
Euro digitale, progetto europeo inclusivo
“Per avere successo, un euro digitale deve essere un progetto europeo comune e inclusivo, sostenuto dall’opinione pubblica europea e costruito su una solida base democratica”, si legge nella dichiarazione dei ministri dell’Economia dell’Eurozona.
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“Un euro digitale dovrebbe integrare e non sostituire il contante e dovrebbe garantire l’accesso alla moneta della banca centrale per gli utenti della zona euro in tempi di maggiore digitalizzazione dei pagamenti – evidenziano i ministri -. Un euro digitale dovrebbe essere sicuro e resiliente, garantire un elevato livello di privacy, essere facile e comodo da usare e ampiamente accessibile al pubblico, anche in termini di costi per gli utenti finali”.
Il documento indica che la progettazione di un euro digitale dovrebbe rispettare altri obiettivi politici come la prevenzione del riciclaggio di denaro, il finanziamento illecito e l’evasione fiscale, e garantire il rispetto delle sanzioni. “Si potrebbe seguire un approccio basato sul rischio per consentire una maggiore privacy nel caso di transazioni meno rischiose, il che potrebbe garantire una più ampia adozione dell’euro digitale tra i cittadini con una maggiore preferenza per la privacy”, è la proposta dei ministri europei dell’Economia.
Innovazione nel settore finanziario
L’Eurogruppo sostiene inoltre “l’esplorazione di una funzionalità offline che servirebbe una gamma più ampia di casi d’uso e contribuirebbe anche all’inclusione finanziaria facilitando l’uso da parte dei cittadini in diversi scenari”.
Ancora, un euro digitale dovrebbe mirare a salvaguardare la stabilità finanziaria della zona euro: “I potenziali rischi per la stabilità finanziaria dovrebbero essere limitati, ad esempio imponendo limiti di detenzione e vincoli nella progettazione dell’euro digitale, pur mantenendone l’attrattiva come mezzo di pagamento”.
I ministri dell’Eurozona hanno chiesto anche di considerare le implicazioni ambientali della progettazione dell’euro digitale.
Verso pagamenti digitali innovativi
L’euro digitale potrebbe essere un elemento costitutivo dell’architettura futura per soluzioni di pagamento all’avanguardia, secondo quanto hanno messo nero su bianco i ministri dell’Economia dell’Ue. “A tal fine – si legge – potrebbe consentire l’avvio…