Urso: “Ridare futuro a grande marchio del Made in Italy, accertando eventuali responsabilità rispetto a precedente gestione”
Primo confronto ufficiale al Mimit sulla vertenza Speedline dopo l’avvio dell’amministrazione straordinaria dell’azienda specializzata nella produzione di componenti di alta gamma per il settore automotive, in particolare cerchi in lega di alluminio, con stabilimento produttivo a Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia.
All’incontro, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso e dal sottosegretario con delega alle crisi di impresa Fausta Bergamotto, hanno partecipato i commissari straordinari Maurizio Castro, Giovanni Patti e Alfonso Celotto, le organizzazioni sindacali, la Regione Veneto e gli enti locali.
Il ministro Urso ha dato mandato alla terna commissariale di ricercare una rapida soluzione industriale e occupazionale per i 264 dipendenti. Al tempo stesso, il Ministro ha delegato i Commissari di accertare eventuali responsabilità delle precedenti gestioni rispetto alla dichiarazione di stato di insolvenza avvenuta il 18 ottobre 2024.
“La nostra priorità ora è quella di salvaguardare l’asset produttivo e trovare un player che voglia rilanciare questo grande marchio del Made in Italy che può tornare a svolgere un ruolo importante nel nostro Paese, come abbiamo fatto in altri casi. Allo stesso tempo, occorre accertare con chiarezza eventuali responsabilità rispetto a quanto accaduto durante la precedente gestione dei fondi di investimento: il Mimit contrasterà, in ogni modo, modelli operativi ambigui”, ha dichiarato Urso.
A conclusione dell’incontro, le strutture tecniche del Mimit hanno assunto l’impegno a riconvocare le parti non appena emergeranno elementi significativi.
Una tacca in meno, da 90 a 89 secondi. Questo l’aggiornamento dell’orologio dell’Apocalisse, che dal 1947 segna la distanza minima da una catastrofe globale.
L’orologio, che viene aggiornato ogni anno dal Bulletin of Atomic Scientists, l’organizzazione dei fisici atomici fondata nel 1945 da Albert Einstein, era rimasto fermo a 90 secondi alla mezzanotte dal 2023, quando è avvenuto l’ultimo spostamento in avanti, mentre le scorso anno si è deciso di confermare la stessa “ora”.
I motivi del nuovo timing: le minacce nucleari russe durante l’invasione dell’Ucraina, le tensioni in altri punti caldi del mondo, le applicazioni militari dell’intelligenza artificiale e il cambiamento climatico come fattori alla base dei rischi di catastrofe globale.
“I fattori che determinano la decisione di quest’anno: rischio nucleare, cambiamento climatico, potenziale uso improprio dei progressi nelle scienze biologiche e in una varietà di altre tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale – non erano una novità nel 2024. Ma abbiamo visto progressi insufficienti nell’affrontare le sfide principali, e in molti casi ciò sta portando a effetti sempre più negativi e preoccupanti”, ha affermato Daniel Holz, presidente del comitato per la scienza e la sicurezza del Bulletin.
Nell’anno della creazione dell’orologio, quando le lancette vennero fissate a 7 minuti alla mezzanotte, il pericolo maggiore proveniva dalle armi nucleari e dalla corsa agli armamenti in atto tra Stati Uniti e Unione Sovietica, mentre nel 2024 i fisici hanno indicato tra i principali motivi di preoccupazione le guerre in Ucraina e a Gaza, il cambiamento climatico e la grande accelerazione delle tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale.
È molto lontano, invece, il record del 1991, quando la fine della guerra fredda e la firma del trattato sulla riduzione delle armi nucleari fece spostare indietro l’ora a ben 17 minuti dalla mezzanotte.
“Impostare l’orologio del giudizio universale su 89 secondi a mezzanotte è un avvertimento per tutti i leader mondiali”, ha aggiunto Holz. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022 ha dato il via al conflitto più sanguinoso in Europa dalla seconda guerra mondiale. Questo conflitto potrebbe degenerare fino a comprendere le armi nucleari in qualsiasi momento a causa di una decisione avventata o per un incidente o un errore di calcolo”, ha detto Holz.
“La dottrina aggiornata della Russia stabilisce un quadro di condizioni in base alle quali Putin potrebbe ordinare un attacco dal più grande arsenale nucleare del mondo. La Russia ha dichiarato in ottobre che non discuterà della firma di un nuovo trattato con gli Stati Uniti per sostituire il Nuovo Trattato sulla riduzione delle armi strategiche che limita le armi nucleari strategiche di ciascuna parte in scadenza. nel 2026 perché Mosca ritiene che debba essere ampliato ed espanso per coprire altri paesi.” L’aggressione russa in Ucraina, compreso il ripetuto uso di minacce nucleari dall’inizio della guerra, è stata Inoltre, il recente passo indietro della Russia rispetto a importanti trattati sul controllo degli armamenti è un segnale allarmante dell’aumento del rischio nucleare”, ha affermato Holz.
“Il Medio Oriente è un’altra fonte di instabilità con la guerra Israele-Gaza e le più ampie ostilità regionali che hanno coinvolto paesi tra cui l’Iran. La Cina, dotata di armi nucleari, ha intensificato la pressione militare vicino a Taiwan, inviando navi da guerra e aerei nelle acque e nello spazio aereo attorno all’isola che Pechino considera il proprio territorio. La Corea del Nord, dotata di armi nucleari, continua con i test di vari missili balistici”, ha continuato Holz.
“Nel 2024 l’intelligenza artificiale ha guadagnato rapidamente in termini di capacità e popolarità, suscitando crescente preoccupazione tra alcuni esperti riguardo alle sue applicazioni militari e ai suoi rischi per la sicurezza globale. I governi hanno affrontato la questione a singhiozzo. Negli Stati Uniti, ad esempio, l’allora presidente Joe Biden ha firmato in ottobre un ordine esecutivo inteso a ridurre i rischi che l’intelligenza artificiale comporta per la sicurezza nazionale, l’economia e la salute pubblica. Il suo successore, Donald Trump, la settimana scorsa l’ha revocata. La disinformazione non farà altro che aumentare questa disfunzione”, ha affermato Holz.
Secondo gli scienziati dell’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite, l’anno scorso è stato il più caldo mai registrato nella storia. Gli ultimi 10 anni sono stati i 10 più caldi mai registrati.
Finora i fisici hanno deciso 25 aggiornamenti dell’orologio dell’Apocalisse: tra questi, solo 8 volte le lancette si sono allontanate dalla mezzanotte.
L’ultima è accaduta nel 2010, quando poco prima dell’inizio dell’anno, durante la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Copenaghen, i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo concordarono di assumersi la responsabilità delle emissioni di gas serra e di limitare l’aumento della temperatura globale, mentre Russia e Stati Uniti pianificarono ulteriori riduzioni per gli arsenali nucleari. Ciò fece tornare indietro di 1 minuto le lancette, dai 5 minuti stabiliti nel 2007.
L’orologio è scattato poi nuovamente in avanti nel 2012 avvicinando sempre più l’umanità al disastro planetario.
Affrontare tema con urgenza, disponibilità a lavorare a soluzione con tutti gli attori coinvolti
Si è tenuto oggi a Palazzo Piacentini un incontro tra il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il Sottosegretario Fausta Bergamotto e il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, accompagnata dal Vicesindaco Michele Capitani. Al centro della riunione le prospettive dello stabilimento produttivo Beko di Siena, in vista del tavolo nazionale convocato presso il MIMIT per giovedì 30 gennaio.
Durante l’incontro è stata evidenziata la criticità riguardante il canone di affitto applicato dalla società proprietaria dello stabilimento, giudicato non conforme e molto al di sopra dei valori medi di mercato. Un ostacolo cruciale che rappresenta un serio impedimento alla definizione di una soluzione sostenibile per il futuro del sito.
A fronte di tale scenario, Urso e Fabio hanno condiviso la necessità di affrontare questa problematica con urgenza, esprimendo piena disponibilità a collaborare da subito, con tutti gli attori coinvolti, per individuare soluzioni concrete che garantiscano la sostenibilità economica dello stabilimento, prerequisito indispensabile per avviare qualsiasi percorso di rilancio industriale.
La realizzazione delle nuove reti in fibra da parte delle aziende delle Tlc deve essere accompagnata da un’offerta di servizi capace di attrarre clienti consumer e business grazie a strategie di marketing data-driven, bundle e proposte dedicate per il mercato aziendale. Come si legge nel whitepaper “Emerging trends for the telecom industry 2025” di Comarch, la fibra (Ftth) è molto più che semplice connettività: è la base per tecnologie immersive, città intelligenti e assistenza sanitaria remota. Le soluzioni Oss avanzate gestiscono queste reti attraverso il monitoraggio in tempo reale, la manutenzione predittiva e l’ottimizzazione. Abbinati alle moderne piattaforme Bss, garantiscono ai fornitori operazioni semplificate, offrono esperienze personalizzate e aumentano la fedeltà dei clienti. Modelli di prezzo flessibili, soluzioni aziendali su misura e servizi in bundle abilitati dall’Ftth attireranno diversi segmenti di clienti, garantendo una più profonda penetrazione nel mercato. La sfida per le telco non è solo costruire le reti, ma anche fidelizzare i clienti attraverso strategie di marketing basate sui dati e prezzi competitivi.
Le strategie per la fibra: marketing e partnership
Le strategie sulla fibra si compongono anche di partnership. I governi e le imprese riconoscono il ruolo dell’Ftth nel raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale e, secondo i trend delineati da Comarch, dal 2025 in poi, si prevede che l’Ftth si svilupperà nelle regioni rurali e sottoservite, grazie a partenariati pubblico-privato.
Gli operatori adottano modelli ad accesso aperto per massimizzare l’efficienza e la portata del mercato, collaborando con fornitori locali. L’espansione di Ftth nei mercati emergenti come l’Africa e il Sud-Est asiatico si baserà sull’utilizzo delle infrastrutture esistenti e di strategie agili.
“La continua espansione dell’Fttth è fondamentale nella trasformazione della connettività globale. La collaborazione tra il settore pubblico e quello privato aprirà la strada a esperienze digitali eccezionali, inaugurando una nuova era di connettività mondiale”, si legge nei trend.
Le telco come techco: le reti cloud-native
Il futuro delle telco è sempre più come techco e il suo asse portante sono le reti cloud-native. Il potenziale del cloud si estende oltre la gestione aziendale fino alla fornitura di servizi nelle reti.
Questo spostamento verso soluzioni basate sul cloud è il culmine di numerosi progressi, come le reti private e lo slicing con requisiti specifici, il passaggio alla comunicazione basata su pacchetti, la modernizzazione verso gli standard 5G delle reti 4G, la virtualizzazione delle funzioni di rete, le soluzioni a bassa latenza, l’hardware configurabile, parametri guidati dall’intelligenza artificiale e nuovi standard come Open Ran. Tali sviluppi hanno aperto la strada al ruolo del cloud nelle telecomunicazioni.
I progetti attuali delle telco esplorano come adattare completamente l’infrastruttura telecom agli ambienti cloud. Secondo Comarch, i benefici saranno tanto più grandi quanto più si riuscirà a raggiungere accordo a livello dell’industria delle Tlc, ma anche i cambiamenti incrementali promettono risparmi significativi. La sicurezza informatica e la separazione delle reti rimangono sfide critiche, ma i successi dei sistemi Bss/Oss offrono l’opportunità per un’adozione più ampia.
Tlc retail e wholesale, modelli di business collaborativi
I grandi operatori investono pesantemente per la costruzione delle reti in…
L’XB-1, un jet sviluppato di Boom Supersonic, ha infranto la barriera del suono durante un volo di prova nel deserto del Mojave in California raggiungendo la velocità di circa 1.360 chilometri orari.
Obiettivo dell’azienda è rilanciare i voli di linea supersonici con la realizzazione di Overture, un aereo che, secondo i piani, sarà in grado di trasportare 64-80 passeggeri attraverso l’Atlantico in circa 3 ore e mezza.
Il primo nella storia a spingere un velivolo oltre Mach 1 fu un pilota dell’Air Force, Chuck Yeager, nel 1947.
Cooperazione in ambito scientifico, tecnologico e dell’innovazione
Il vice ministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini visita oggi il King Abdullah University of Science and Technology (Kaust), l’università di ricerca tecnologica più importante dell’Arabia Saudita.
L’Italia ha forti rapporti di collaborazione con il Kaust, rafforzati proprio in occasione della visita del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’Istituto Italiano di Tecnologia e il Kaust hanno siglato ad Alula un Memorandum of understanding per la cooperazione in ambito scientifico, tecnologico e innovazione sui temi delle scienze della vita, della tecnologia per la riabilitazione, dell’intelligenza artificiale, della robotica.
Il vice presidente del Kaust è un italiano, il professore Pierre Magistretti, neuroscienziato, che nel centro di alta formazione arabo ha la delega alla ricerca. Valentini nel corso della visita di oggi vedrà Magistretti e poi il presidente del Kaust, Sir Edward Byrne, con cui avrà un primo confronto sulle modalità concrete di implementazione del Mou.
Domani, infine, Valentini assisterà ad un evento con i ricercatori italiani del Kaust in organizzato dal Maeci al Villaggio Italia, nell’ambito del tour della nave “Amerigo Vespucci”.
Il titolo di Tim è sottovalutato e ha un importante potenziale di crescita. Nonostante un mix di punti di forza e debolezza nella struttura aziendale, la prospettiva è positiva per gli analisti di Kepler Cheuvreux, che hanno alzato il loro target price da 0,26 euro a 0,35, con un incremento del 36% e un upgrade delle azioni da “Hold” a “Buy”. E il potenziale è ancora più alto: il prezzo del titolo potrebbe raddoppiare, affermano gli esperti, perché c’è margine di risalita, soprattutto con la possibilità dell’uscita di Vivendi e il potenziale ingresso di 4 miliardi di euro cash tra earnout e rimborso della quota di concessione da parte dello Stato italiano.
“La ristrutturazione aziendale è a buon punto e i fondamentali nazionali stanno migliorando, con l’unità Enterprise che si impone come gioiello nascosto e il Brasile come ulteriore motore di crescita”, affermano gli analisti.
Kepler Cheuvreux prefigura l’instaurarsi di un circolo virtuoso di riduzione del debito, upgrade a investment grade, riavvio del pagamento dei dividendi e addirittura al consolidamento sul mercato domestico.
Tim, outlook positivo per Kepler Cheuvreux
Gli analisti osservano che la ristrutturazione aziendale e il risanamento del bilancio di Tim sono bene avviati, l’obiettivo di stabilizzazione del fatturato consumer ha guadagnato visibilità, il business Enterprise è posizionato in modo unico rispetto ai concorrenti per catturare la crescita nei segmenti Ict/cloud in rapida crescita, la separazione strutturale sta iniziando adare frutti commerciali e il Brasile rimane un motore di crescita.
I ricavi nazionali e l’Ebitdaal stanno crescendo più velocemente del previsto e gli esperti prevedono un’ulteriore accelerazione nel quarto trimestre, con un Cagr Ebitdaal nazionale dell’8,2% nel periodo 2023-26 (un aumento stimato dell’11% per il 2026E). Salgono anche le stime Ebitdaal per le unità domestiche, con un multiplo più elevato per la divisione Consumer (3,5x Ev/Ebitdaal).
Tim sta gestendo ServiceCo in Italia con capex inferiore alle attese, determinando ulteriori revisioni al rialzo delle stime EbitdaaL-capex (Cagr 23-26 di ex Sparkle +25%, Cagr di gruppo +17,5%, stime di gruppo in aumento dell’11%).
Anche il tasso di esecuzione dei costi finanziari è inferiore al previsto e Kepler Cheuvreux aumenta il suo equity Fcf (free cash flow) ex Sparkle al di sopra delle linee guida nel 2025 e nel 2026. La leva finanziaria prevista per il 2026 è <1,5x, al di sotto della linea guida di 1,6x-1,7x, un livello finanziariamente sostenibile che dovrebbe mettere Tim sulla buona strada per un upgrade del rating a investment grade.
L’uscita di Vivendi e il consolidamento in Italia
Kepler Cheuvreux ritiene che l’uscita di Vivendi stia diventando più probabile quest’anno e che vi sia un ulteriore rialzo derivante dalle inaspettate liquidità provenienti da circa 3 miliardi di euro di guadagni e il possibile rimborso di 1 miliardo di euro del canone di concessione del 1998. Ciò anticiperebbe anche la ripresa del pagamento dei dividendi, compreso il pagamento privilegiato cumulativo sulle azioni di risparmio (nel 2027, le azioni di risparmio potrebbero godere di un rendimento complessivo del 33% mentre le azioni ordinarie potrebbero vedere un rendimento dell’11%).
Un corpo di ballo speciale composto da robot umanoidi ha rubato la scena martedì sera durante il grande Gala della Festa di Primavera, alla vigilia del Capodanno cinese a Pechino.
I robot ballerini, vestiti in abiti tradizionali, si sono esibiti nella danza popolare cinese Yangge.
La sincronizzazione dei movimenti è stata messa a punto grazie a un software di intelligenza artificiale che ha addestrato le macchine dando vita a una coreografia che ha visto insieme sul palco umani e robot.
Nuovo incontro al Mimit sulla vertenza Flextronics Manufacturing Srl di Trieste, convocato su indicazione del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, alla presenza delle parti datoriali e sindacali, dei rappresentanti della Regione Friuli-Venezia Giulia e degli enti locali.
Nel corso dell’incontro, è emersa la volontà della proprietà di cedere nei prossimi giorni le quote della società a un nuovo soggetto finanziario straniero, il fondo tedesco FairCap. In via del tutto unilaterale, senza alcun confronto con le parti e disattendendo agli auspici avanzati nel corso dei precedenti incontri dal Dicastero, che auspicava una modalità differente nella gestione della situazione aziendale, Flextronics ha così assunto la decisione di cedere lo storico stabilimento triestino.
Nel prendere atto della decisione il Mimit, in raccordo con le parti, ha preteso dall’attuale proprietà un’azione di trasparenza finalizzata a comprendere i termini e le modalità di cessione dello stabilimento e dei suoi 347 lavoratori. Inoltre, ha rappresentato l’urgenza di conoscere il piano industriale, su cui si fonderà il progetto di rilancio del fondo finanziario. L’azione sarà dunque finalizzata a ottenere garanzie rispetto al piano di sviluppo industriale e alla piena tutela occupazionale dei lavoratori coinvolti.
Il fatturato delle Wireless Lan (Wlan) crescerà dell’11% nel 2025, dopo la fine della contrazione del 2024, mentre l’adozione del Wi-Fi 7 aumenterà vertiginosamente nel 2025 e rappresenterà oltre un terzo del fatturato degli AP indoor. Lo afferma un nuovo report di Dell’Oro Group, secondo il quale la crescita delle spedizioni di Wi-Fi 7 è stata molto forte nel secondo e terzo trimestre del 2024.
“Prevediamo che l’adozione del Wi-Fi 7 continuerà a crescere: le spedizioni della nuova tecnologia dovrebbero superare quelle del Wi-Fi 6E entro la metà del 2025”, afferma Siân Morgan, Research Director di Dell’Oro Group.
Wi-Fi 8 in arrivo nel 2028
Il rapporto afferma che le prime spedizioni di AP dello standard che sarà conosciuto come Wi-Fi 8 sono previste per il 2028 e si concentreranno sull’aumento dell’affidabilità anziché sull’espansione della capacità. I ricavi delle Wlan pubbliche gestite dal cloud, inoltre, cresceranno più rapidamente del mercato complessivo nei prossimi cinque anni.
Nord America ed Europa: crescono i ricavi
Emerge poi che gli ASP di Wi-Fi 7 sono stati insolitamente bassi nel 2024, ma la dinamica cambierà nel 2025 e oltre. E nonostante le difficili condizioni macroeconomiche in Cina, si prevede una crescita dei ricavi Wlan in questa regione.
“In Nord America e in Europa stiamo assistendo a un aumento dei ricavi dei fornitori di software WLan”, chiarisce Morgan. “Questo fenomeno dovrebbe continuare nei prossimi cinque anni, contribuendo a una divergenza di prezzi con la Cina”.
Wi-Fi 7: che cos’è
Il Wi-Fi 7, noto anche come Ieee 802.11be, rappresenta la prossima evoluzione della tecnologia wireless, progettata per offrire velocità di trasmissione dati significativamente superiori rispetto alle precedenti generazioni, come Wi-Fi 6 e 6E. Questo nuovo standard mira a raggiungere velocità teoriche che possono superare i 30 Gbps, grazie all’utilizzo di tecniche avanzate di modulazione e canali più ampi fino a 320 MHz.
Il Wi-Fi 7 introduce anche miglioramenti significativi nella gestione della congestione della rete e nella latenza, rendendolo ideale per applicazioni che richiedono elevate larghezze di banda e tempi di risposta ridotti, come la realtà aumentata e virtuale, il gaming online e lo streaming di contenuti in 8K. Inoltre, il Wi-Fi 7 è progettato per funzionare in modo più efficiente in ambienti densi, come uffici o aree urbane, grazie all’utilizzo di tecnologie come la coordinazione multi-access point (AP) e la multi-link operation. Queste innovazioni non solo migliorano l’esperienza utente, ma potenziano anche la connettività di dispositivi in ambienti Internet of Things (IoT), garantendo una comunicazione più fluida e affidabile tra un numero crescente di dispositivi connessi.
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