Mai così vicini al Sole, il tuffo della sonda Parker nella nostra stella alla Vigilia di Natale

Mai così vicini al Sole, il tuffo della sonda Parker nella nostra stella alla Vigilia di Natale

Passare ad appena 6,1 milioni di chilometri dalla sua superficie del Sole alla velocità di 692mila chilometri orari: è il tuffo tentato dalla sonda Parker alla Vigilia di Natale.

Lanciata nell’agosto del 2018, la sonda della Nasa è una delle missioni più ambiziose mai realizzate dalla Nasa per studiare la nostra stella e capire le caratteristiche dell’atmosfera solare. Un’ambizione riassunta nello slogan del progetto: “Toccare il Sole”.

Il veicolo spaziale è stato disegnato per resistere (e funzionare) a temperature di oltre 1.300 gradi e attraversare regioni di intensi campi magnetici, sotto un continuo bombardamento di radiazioni e particelle cariche. 

Dopo aver ‘toccato’ il Sole per la prima volta nel 2021, quello previsto per il 24 dicembre è per Parker il ventiduesimo incontro ma il più ravvicinato di sempre, ad appena 6,1 milioni di chilometri, quasi sette volte più vicino di quello dei precedenti missioni. A quella distanza, la temperatura da sopportare è di 980 gradi ma gli strumenti, protetti da uno scudo termico, dovrebbero continuare a lavorare regolarmente per raccogliere dati preziosi per chiarire cosa guidi il vento solare e perché la corona è molto più calda della superficie della stella.

Gli scienziati dovranno attendere qualche giorno però per scoprirlo. Durante il flyby infatti si perdono tutte le comunicazioni con la sonda ma i tecnici dell’Agenzia spaziale Usa si attendono di poterle ristabilire a partire dal 27 dicembre e poco dopo iniziare l’invio dei dati raccolti. 

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UE, vertice Urso – Séjourné: “Nuova fase per la politica industriale europea”

UE, vertice Urso – Séjourné: “Nuova fase per la politica industriale europea”

Particolare attenzione alla necessità di un nuovo approccio volto alla neutralità tecnologica

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha incontrato oggi a Milano il Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea per la Prosperità e la Strategia Industriale, Stéphane Séjourné.

Durante il colloquio, il Ministro Urso ha espresso la propria soddisfazione per l’annuncio del Vicepresidente Séjourné, che ha confermato la disponibilità della Commissione Europea ad andare incontro alla proposta italiana e iniziare a lavorare nel 2025 sulla clausola di revisione del regolamento sui veicoli leggeri. Una decisione che consentirà di accelerare la revisione delle normative per guidare il settore automotive verso gli obiettivi di decarbonizzazione previsti entro il 2035. Particolare attenzione è stata posta alla necessità di un nuovo approccio volto alla neutralità tecnologica, così come anche indicato nel report sulla competitività di Mario Draghi.

“C’è un’aria nuova nella Commissione Europea. Una visione pragmatica che affronta la realtà coniugando sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica e sociale” ha dichiarato il ministro Urso. “Siamo finalmente sulla strada giusta, che mi auguro segua sempre di più il principio della neutralità tecnologica, per raggiungere l’ambizioso obiettivo della piena decarbonizzazione con un’industria competitiva, a partire dalla chimica, dalla siderurgia e dall’auto. Daremo il massimo supporto per indirizzare le istituzioni comunitarie in questa una nuova fase al fine di realizzare una vera politica industriale europea”.

Urso e Séjourné hanno inoltre affrontato questioni di grande rilievo per il futuro dell’industria europea, evidenziando la necessità di uno shock normativo a livello comunitario per semplificare le regolamentazioni e migliorare l’efficienza del sistema e di risorse comuni significative per sostenere i settori strategici nella sfida della transizione ambientale. Urso ha sottolineato l’importanza di rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa nel campo dell’approvvigionamento di materie prime critiche e nel settore energetico, e di rivedere le regole per i settori energivori. In questo contesto, ha ricordato il lavoro congiunto che l’Italia sta portando avanti con Polonia e Francia su un non-paper relativo al Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM).

A margine dell’incontro, il Ministro Urso e il Vicepresidente Séjourné hanno visitato l’azienda chimica Syensqo a Bollate, esempio di eccellenza industriale italiana ed europea. L’azienda rappresenta un modello di innovazione e capacità industriale in un settore chiave per la transizione tecnologica e green.

“È importante che il vicepresidente Séjourné abbia deciso di iniziare proprio dall’Italia il suo mandato, che lo abbia fatto con una visita in un’azienda della chimica e che in questa sede abbia anticipato le linea guida di una politica industriale pragmatica, che recepisce le nostre richieste e le nostre aspettative”, ha concluso Urso.

 

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Giornata nazionale dello Spazio, progressi scientifici e ruolo dell’Italia alla conquista del cosmo

Giornata nazionale dello Spazio, progressi scientifici e ruolo dell’Italia alla conquista del cosmo

“Da 60 anni l’Italia e la Difesa sono protagoniste al livello mondiale nello Spazio – il cosiddetto Quinto Dominio – con capacità, inventiva e visione” ha ricordato la sottosegretaria alla Difesa, la senatrice Isabella Rauti, in occasione delle celebrazioni della quarta Giornata nazionale dello Spazio, istituita dalla presidenza del Consiglio dei ministri nel 2021, per ricordare il lancio del primo satellite italiano.

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400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche ed emergenti

400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche ed emergenti

Il 60% delle risorse saranno destinate a progetti proposti da pmi e da reti di imprese

Sostenere lo sviluppo di tecnologie critiche ed emergenti attraverso l’adozione di soluzioni tecnologicamente avanzate e ridurre, al contempo, le dipendenze strategiche dell’Unione Europea dall’estero, preservando l’integrità del mercato interno. Questi gli obiettivi che si pone il decreto “Sostegno di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di rilevanza strategica per il sistema produttivo”, firmato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

L’intervento stanzia 400 milioni di euro e si inserisce all’interno del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività 2021-27 per finanziare e agevolare programmi di R&D, da realizzare nei territori delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, coerenti con i settori tecnologici nell’ambito del regolamento Ue n. 2024/795, che istituisce una piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (Strategic Technologies for Europe Platform – STEP).

La misura prevede che il 60 per cento delle risorse sarà riservato ai progetti proposti da piccole e medie imprese e da reti di imprese. Se avanzati in forma congiunta, i soggetti proponenti, dovranno appartenere tutti alla categoria di PMI, ad eccezione degli Organismi di ricerca.

Possono beneficiare delle agevolazioni le aziende di qualsiasi dimensione con almeno due bilanci approvati al momento della presentazione della domanda per ottenere il sostegno, che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane e i Centri di ricerca.

Le agevolazioni possono essere concesse nella forma del finanziamento agevolato, per un valore pari al 50 per cento dei costi e delle spese ammissibili  in concorso con il contributo diretto alla spesa, in una percentuale articolata in diversi scaglioni:

  • 35 per cento per le imprese di piccola dimensione;
  • 30 per cento per le imprese di media dimensione;
  • 25 per cento per le imprese di grande dimensione.

Con successivo provvedimento direttoriale saranno stabilite modalità e termini di presentazione delle domande di agevolazione e gli schemi per la presentazione delle stesse.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è l’amministrazione titolare di tale investimento del Fondo crescita sostenibile, la cui gestione verrà affidata Mediocredito Centrale S.p.a.

 

Per maggiori informazioni

 

Ultima modifica: 16 Dicembre 2024

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Meta, indagati due ex manager per frode fiscale in Italia: evasione da 877 milioni

Meta, indagati due ex manager per frode fiscale in Italia: evasione da 877 milioni

La Procura di Milano ha chiuso una inchiesta che per la prima volta in Italia affronta il tema del peso finanziario e fiscale dei dati degli utenti sui social network. Dalle indagini è scaturita un’ipotesi nei confronti di due manager di Meta, con al centro delle accuse l’omessa dichiarazione e il mancato pagamento tra il 2015 e il 2021 dell’Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.

Questa, per lo meno, è la ricostruzione dei pm Giovanna Cavalleri, Giovanni Polizzi, Cristian Barilli, titolari del fascicolo a carico di Gareth Lambe e di Maria Begona Fallon Farrugia, due director del gruppo in Italia: il primo dal 2015 al 2018 e l’altra dal 2019 al 2021.

Allo stato attuale la società non è indagata per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. L’inchiesta riguarda l’attività di raccolta, con intento commerciale, dei dati forniti dagli utenti in fase di attivazione degli account senza che gli stessi siano stati informati adeguatamente e anzi enfatizzando la gratuità del servizio.

La tesi dell’accusa

In base agli accertamenti – inizialmente disposti dalla Procura europea e poi, per una questione di competenza, coordinati dai pubblici ministeri milanesi e affidati, nel 2023, al Nucleo di Polizia Economico Finanziario della Gdf in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate – Meta Platforms Ireland Limited, già Facebook Ireland Ltd, attraverso Facebook e Instagram, avrebbe offerto “servizi digitali agli utenti” italiani “in cambio dell’acquisizione e gestione per fini commerciali dei dati personali” di ciascuno e “delle informazioni inerenti relative interazioni sulle piattaforme”. In sostanza, si ritiene ci sia una permuta tra beni differenti e che, in quanto tale, debba essere soggetta all’Iva e quindi vada tassata.

Invece i rappresentanti di Meta, per “evadere l’imposta”, non avrebbero presentato “le dichiarazioni relative” a sette anni. A riprova di ciò, nel capo di imputazione, vengono valorizzate due tabelle, tra cui uno “schema di sintesi” che spiega come “il valore economico dei servizi digitali offerti dalla società” vada individuato in funzione “delle spese sostenute dal soggetto passivo per l’esecuzione dei servizi” stessi. Nella prima tabella viene indicato, per esempio, che solo nel 2021 Meta ha realizzato oltre un miliardo di euro di ricavi in Italia. E che su una base imponibile di quasi 4 miliardi di euro, tra 2015 e 2021, l’imposta sul valore aggiunto (il 22%) evasa in totale è di oltre 877 milioni. Inoltre si evince che la presunta frode è passata dagli oltre 48 milioni di euro del 2015 agli oltre 221 milioni del 2021.

Come ha sottolineato in una nota il procuratore di Milano Marcello Viola, “la natura non gratuita dei servizi offerti” negli anni passati è “già stata affermata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, dal Tar del Lazio, oltre che da autorevole dottrina, e ha trovato riscontro nelle attività ispettive della Guardia di Finanza, negli atti dell’Agenzia delle Entrate e infine nelle risultanze dell’indagine penale”.

La risposta di Meta

Non è così per la società di Mark Zuckerberg. “Siamo fortemente in disaccordo con l’idea che l’accesso da parte degli utenti alle piattaforme online debba essere…

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Valentini (Mimit): superare paura IA, è cassetta attrezzi per competitività Pmi

Valentini (Mimit): superare paura IA, è cassetta attrezzi per competitività Pmi

Vice ministro a workshop OCSE Torino: “Siamo a punto cruciale doppia transizione”

Le nuove tecnologie, in primo luogo l’Intelligenza artificiale, devono essere utilizzate dalle Pmi come una “cassetta degli attrezzi”, superando la “paura” dell’innovazione. Lo ha detto Valentino Valentini, vice ministro delle Imprese e del Made in Italy, aprendo a Torino il seminario “Boosting SME digitalisation for local development” organizzato da OCSE, Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal centro di competenze CIM4.0 del capoluogo piemontese. Valentini è presidente della Digital for SMEs Global Initiative (D4SME), un’iniziativa internazionale pubblico-privata nata nel 2019 in seno all’OCSE con l’obiettivo di promuovere la digitalizzazione delle PMI a livello globale. Al D4SME partecipano i rappresentanti dei governi, le associazioni di categoria delle PMI, le grandi multinazionali del digitale, diverse PMI innovative nonché università e centri di ricerca.

Valentini ha ricordato che le Pmi “sono la spina dorsale della nostra economia, rappresentano il 99% delle nostre attività, generano oltre il 65% di valore aggiunto e impiegano più del 76% della nostra forza lavoro“. Oggi “ci troviamo in un momento critico, in cui le tecnologie stanno rimodellando il panorama imprenditoriale e rivoluzionando i processi aziendali. Stiamo effettuando una transizione da un sistema economico basato sul prodotto a un’economia di processo, in cui è fondamentale il controllo e la gestione del dato” e “in questo panorama in rapida evoluzione, le competenze digitali e l’abilità di sfruttare le nuove tecnologie nei processi produttivi sono indispensabili e vitali per le Pmi“. Per far questo, la strada è dar vita a una ‘alleanza’ tra grandi e piccole imprese: le Pmi devono “integrarsi con le grandi per accedere a capacità avanzate di analisi dei dati e partecipare a catene del valore“, sfruttando la propria “flessibilità” che consente di “fare quello che altri non sono in grado di fare”.

In questo contesto, è fondamentale – e questo è l’impegno del governo italiano – “superare la paura della tecnologia. L’Intelligenza artificiale deve portare a una democratizzazione dell’economia non a una polarizzazione, le Pmi devono essere messe nella condizione di usare la tecnologia come una cassetta degli attrezzi che consenta loro di essere competitive sui mercati globali“, ha concluso Valentini.

 

 

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Software industriali, ecco i trend chiave che plasmeranno il settore

Software industriali, ecco i trend chiave che plasmeranno il settore

Nel 2023, il mercato globale del software industriale ha raggiunto il valore di 146 miliardi di dollari, e volerà a 355 miliardi entro la fine del decennio, con un cagr del 13,5%. A dirlo è il report “Industrial Software Landscape Report 2024-2030”, pubblicato da IoT Analytics, secondo cui le soluzioni infrastrutturali e i servizi cloud rappresentano la categoria di software industriale in più rapida crescita.

In questo ambito Microsoft ha guadagnato la quota maggiore di mercato complessiva dal 2021, mentre Oracle, Synopsys e Cadence Design Systems si sono distinte nel segmento “software per la catena del valore industriale”. L’implementazione di soluzioni SaaS costituisce la principale priorità commerciale, mentre l’intelligenza artificiale e l’AI generativa sono al top of mind per quanto riguarda il tema dell’innovazione.

Ma queste sono solo alcune delle evidenze emerse dal rapporto, che ha messo in luce sette trend che caratterizzeranno il settore nel medio termine.

Crescono le soluzioni per infrastrutture e servizi cloud

La categoria dei software per infrastrutture e servizi cloud industriali raggiungerà i 32,7 miliardi di dollari nel 2023. I servizi cloud continuano a essere il principale motore del mercato, in quanto i produttori spostano i principali carichi di lavoro software nel cloud e adottano soluzioni SaaS. Il cloud sta inoltre iniziando a emergere come luogo privilegiato per l’analisi dei dati di produzione e l’intelligenza artificiale, come diversi ceo dei principali provider, a partire da Oracle e Microsoft, hanno più volte evidenziato negli scorsi mesi.

Aumenta il valore dei software per la gestione del ciclo di vita del prodotto

Se si analizza il segmento dei software della catena del valore principale, la categoria delle piattaforme Plm ha registrato la crescita più rapida tra il 2021 e il 2023, con un cagr del 13,6%. E sebbene si preveda un ulteriore incremento per i software per la gestione del ciclo di vita del prodotto, nei prossimi anni il segmento Electronic Design Automation (Eda) potrebbe sorpassarli. L’aumento della quota di Eda è dovuto all’inizio di un nuovo superciclo di chipset AI, in cui le aziende utilizzano il software Eda per progettare e simulare questi nuovi chip ad alta potenza.

Microsoft sugli scudi

Come accennato, in questo settore la regina è Microsoft, che nel 2023 ha detenuto una quota del 13% del mercato globale del software industriale, con un aumento di due punti percentuali rispetto alla quota del 2021. A guidare la performance di Redmond nel mercato del software industriale sono stati i suoi servizi cloud Azure utilizzati in scenari industriali e manifatturieri, in linea con la crescita della categoria delle infrastrutture e dei servizi cloud (anche altri servizi cloud come Aws e Google hanno registrato guadagni considerevoli). Una recente analisi di IoT Analytics ha rilevato che Microsoft è inoltre in testa nella corsa all’intelligenza artificiale e all’intelligenza generativa erogate via cloud.

Chi cresce nel mercato dei software per la value chain: Oracle, Synopsys e Cadence

Per quanto riguarda le aziende che hanno guadagnato più quote nel mercato del software per la catena del valore dal 2021, si sono distinte Oracle, Synopsys e Cadence Design Systems (queste…

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Saper(e)Consumare Debate League 2024, premiate al MIMIT le scuole partecipanti e i vincitori delle finali del torneo rivolto agli istituti scolastici di I e II grado

Saper(e)Consumare Debate League 2024, premiate al MIMIT le scuole partecipanti e i vincitori delle finali del torneo rivolto agli istituti scolastici di I e II grado

L’educazione al consumo consapevole e sostenibile al centro delle politiche del Ministero per le nuove generazioni

Si è svolta oggi, a Palazzo Piacentini, la sfida finale e la cerimonia di premiazione di “Saper(e)Consumare Debate League”, l’edizione pilota del torneo di debate rivolto alle scuole secondarie di I e II grado, promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e gestita con il supporto di Invitalia, che ha visto il coinvolgimento di circa 130 studenti provenienti dagli istituti scolastici di tutto il territorio italiano.

L’iniziativa, che ricade nell’ambito del progetto interdisciplinare Saper(e)Consumare, si propone di potenziare la cittadinanza digitale e orientare le nuove generazioni verso un modello di consumo consapevole in una società sempre più digitale e sempre più connessa.

32 delegazioni di scuole – 16 per la lega di I grado e 16 per la lega di II grado – si sono affrontate tra il 13 e il 21 novembre scorso nei tornei online preliminari sui temi dell’educazione digitale, dell’educazione finanziaria e del consumo sostenibile.

Le quattro delegazioni finaliste – Istituto Comprensivo “T. Tasso” di Salerno, Istituto Comprensivo “F. Cifarelli-L.Santarella” di Corato (BA), Istituto Tecnico Tecnologico “E. Majorana” di Milazzo (ME) e Liceo classico e musicale “C. Cavour” di Torino – composte da due studentesse e due studenti, si sono sfidati anche sul tema dei diritti dei consumatori.

L’Istituto Comprensivo Statale “F. Cifarelli-L.Santarella” di Corato (BA) è il vincitore della Lega di primo grado.

Liceo classico e musicale “C. Cavour” di Torino è il vincitore della Lega di secondo grado.

Tutti i partecipanti hanno dato prova di grande competenza e spirito critico.

I vincitori, premiati dal prof. Mario Ciampi, vice capo di Gabinetto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal dott. Gianfrancesco Romeo, direttore generale – Direzione generale consumatori e mercato, sono stati decretati da una giuria di alto profilo istituzionale, esperta per singole tematiche, composta da rappresentanti del MIMIT, dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, del Dipartimento per la trasformazione digitale – Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Banca d’Italia, dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

I membri della giuria hanno successivamente dato vita a una tavola rotonda, moderata dalla dirigente Orietta Maizza, dal titolo “Consumo consapevole e sostenibile: il valore per le nuove generazioni” che ha visto la partecipazione di una rappresentante del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Tutti gli istituti che hanno partecipato alle varie fasi del torneo avranno diritto a premi del valore economico compreso tra 1.000 e 4.000 euro da utilizzare quale contributo per visite ed esperienze didattiche.
Gli istituti vincitori della Lega di I grado e della Lega di II grado avranno diritto a un premio del valore di 5.000 euro da utilizzare quale contributo per visite ed esperienze didattiche.

 

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