Aiip plaude alla presa di posizione del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione, Alessio Butti, a favore di un cloud nazionale federato. In audizione alla Camera, Butti aveva evidenziato la necessità di realizzare il Polo strategico nazionale, infrastruttura abilitante il cloud nazionale, in maniera federata, immaginando una gestione dalle migliori in-house regionali pubbliche, selezionate dal Dipartimento per la trasformazione digitale insieme all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn).

Sì a un mercato cloud nazionale aperto e interoperabile

L’Associazione italiana degli Internet provider, infatti, “supporta da tempo lo sviluppo di un mercato cloud nazionale aperto, interoperabile, trasparente e sicuro, che superi il lock-in tecnologico in linea con i principi, gli indirizzi strategici e la normativa europei”, si legge in una nota. “Tale posizione associativa, già oggetto di dialogo diretto sia con il precedente, sia con l’attuale esecutivo, trova oggi nelle parole del Sottosegretario un importante riconoscimento istituzionale”.

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La missione di Aiip nel nuovo scenario

Le grandi sfide che l’Italia deve affrontare nei prossimi anni richiedono infatti un’azione corale che Aiip è pronta a supportare, per garantire lo sviluppo di una nuova infrastruttura digitale nazionale che garantisca sicurezza, resilienza e indipendenza oltre che la massima prossimità territoriale a tutti i soggetti coinvolti nella transizione digitale.

“Siamo da sempre impegnati nella valorizzazione e federazione delle competenze nazionali tra i nostri associati, le imprese, la pubblica amministrazione e il mondo della ricerca”, afferma Giovanni Zorzoni, Presidente dell’Associazione. “Rappresentiamo operatori di rete e cloud nazionali che sono sempre stati un importante motore di innovazione, che aspira a concorrere paritariamente allo sviluppo di un asset strategico del nostro Paese. Siamo pronti a mettere a disposizione le nostre risorse”, chiosa Zorzoni, “e a presentare le nostre proposte concrete per la creazione di un ecosistema nazionale federato, interoperabile, trasparente e sicuro che garantisca pari opportunità riducendo le barriere all’ingresso e valorizzi le diversità e le specializzazioni tecnologiche presenti nel mercato nazionale”.

L’audizione di Butti

In audizione alla Camera Butti ha annunciato il  coinvolgimento, nella realizzazione del Psn, anche delle amministrazioni regionali “valorizzando le società “in-house”, che in molti casi sono un esempio virtuoso di efficienza tecnologica e di servizio per il cittadino. Infatti le Regioni sono una parte fondamentale del sistema della Pubblica Amministrazione Italiana e come tali dovranno essere coinvolte maggiormente nel processo di digitalizzazione e di efficientamento delle proprie procedure”.

“Non mi stancherò mai di sottolineare –  ha detto il Sottosegretario – che è necessario prima semplificare e poi digitalizzare, come peraltro previsto espressamente dal Codice dell’Amministrazione Digitale. Abbiamo bisogno, quindi, che anche le Regioni assicurino efficienza ed efficacia ai cittadini e alle imprese, coordinando in modo coerente il proprio operato con le altre pubbliche amministrazioni”.

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