Nonostante l’inflazione e l’incertezza del contesto economico, il mercato del cloud in Italia si conferma in consolidamento e supera i 4,5 miliardi di euro, con una crescita del +18%, tuttavia composta da un +15% di crescita organica in continuità con gli scorsi anni e da un +3% dovuto all’impatto delle aspettative di rialzo dei prezzi dei servizi cloud che potrebbero manifestarsi entro dicembre 2022.  Oltre alla sostenibilità economica, nel percorso di trasformazione delle imprese è sempre più cruciale il perseguimento di obiettivi di sostenibilità ambientale: se oggi solo il 14% delle organizzazioni end user italiane possiede già una strategia di “Green It”, un ulteriore 21% di realtà sta iniziando a muovere i primi passi in questa direzione. 

È quanto emerge dalla fotografia scattata dall’Osservatorio Cloud Transformation, giunto alla sua dodicesima edizione e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano.

“Il 2022 ha portato grande incertezza in tutti mercati a livello internazionale: la delicata situazione geopolitica, la conseguente crisi energetica, le difficoltà in più catene di fornitura e il forte aumento dell’inflazione minacciano il potere di acquisto delle imprese in un momento di grande instabilità politica per l’Italia. In un simile panorama anche il mercato Cloud, basato su infrastrutture energivore, non è esente da impatti” dichiara Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio Cloud Transformation. “Se il trend positivo di spesa e di consapevolezza osservato nel corso degli ultimi anni ha finora subito limitate conseguenze dal contesto attuale, è necessario avviarsi verso una nuova fase di collaborazione nell’intero ecosistema con la partecipazione dei diversi attori del mercato Cloud in ottica di sostenibilità economica e ambientale”.

La spesa in cloud in Italia

Il public & hybrid cloud, ovvero l’insieme dei servizi forniti da provider esterni e l’interconnessione tra cloud pubblici e privati, evidenzia la dinamica di crescita più significativa, per una spesa di 2,95 miliardi di euro, in crescita del +22% sul 2021. In particolare, i servizi PaaS (Platform as a Service) registrano la dinamica principale raggiungendo il valore di 531 milioni di euro (+33% sul 2021) e si confermano la base per lo sviluppo e la modernizzazione delle applicazioni. In termini di crescita c’è poi lo IaaS, che registra un +27% per un totale di 1,15 miliardi di euro, con un’interessante dinamica degli strumenti per la gestione dei container e, infine, il SaaS, in crescita del +14%, per un totale di 1,27 miliardi di euro.

Vantaggi economici, flessibilità e scalabilità: perché scegliere il cloud oggi!

Tra le altre componenti della spesa complessiva cloud, il virtual & hosted private cloud, cioè i servizi infrastrutturali residenti presso fornitori esterni, raggiunge i 933 milioni di euro (+15%) mentre la Data center automation, ossia la modernizzazione delle infrastrutture on-premises, cresce del +8% per un totale di 680 milioni di euro.

L’adozione del cloud tra grandi imprese e pmi

Nelle grandi imprese l’adozione del cloud è ormai una certezza e rappresenta la modalità di erogazione del 44% del parco applicativo, in sostanziale bilanciamento con gli ambienti on-premises.  “Superata la prima importante fase di adozione del cloud, basata prevalentemente sugli approcci più semplici, veloci e meno rischiosi, si è oggi accumulata una consapevolezza e una base di esperienza utile…

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