“Il Net-zero industry act andrà di pari passo con il Critical raw materials act. Per le terre rare che sono vitali per la produzione di tecnologie chiave, come la generazione di energia eolica, lo stoccaggio dell’idrogeno o o chip, l’Europa dipende oggi al 98% da un paese: la Cina“. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo al Forum economico mondiale di Davos.
“Oppure prendete il litio. Con solo tre paesi che rappresentano oltre il 90% della produzione di litio, l’intera catena di approvvigionamento è diventata incredibilmente tesa. Ciò ha fatto salire i prezzi e sta minacciando la nostra competitività. Quindi, dobbiamo migliorare la raffinazione, la lavorazione e il riciclaggio delle materie prime qui in Europa. E parallelamente lavoreremo con i nostri partner commerciali per collaborare all’approvvigionamento, alla produzione e alla lavorazione per superare il monopolio esistente. Per fare questo, possiamo creare un Critical raw materials club lavorando con partner che la pensano allo stesso modo, dagli Stati Uniti all’Ucraina, per rafforzare collettivamente le catene di approvvigionamento e diversificare dai singoli fornitori. Questo è il primo pilastro: velocità e accesso attraverso il Net-zero industry act”.
Presto un Fondo di sovranità per l’industria
Per realizzare un piano industriale per il Green Deal, l’Ue proporrà un adeguamento temporaneo per “velocizzare e semplificare le nostre norme sugli aiuti di Stato con calcoli più facili e procedure più semplici”, ha anche detto la von der Leyen a Davos, prendendo atto però del fatto che anche “gli aiuti di Stato saranno solo una soluzione limitata che solo pochi Stati membri potranno utilizzare”. E per evitare l’effetto di frammentazione sul mercato unico “dobbiamo anche intensificare i finanziamenti dell’Ue”, ha aggiunto, annunciando che a medio termine, l’Ue metterà a punto “un Fondo europeo di sovranità nell’ambito della revisione intermedia del nostro bilancio” che è prevista a giugno, che per von der Leyen “fornirà una soluzione strutturale potenziare le risorse disponibili per la ricerca a monte, l’innovazione e i progetti industriali strategici fondamentali al raggiungimento dello zero netto”.
Von der Leyen prende atto del fatto che la preparazione del Fondo richiederà tempo e dunque intanto “esamineremo una soluzione ponte per fornire rapidamente supporto mirato dove è più necessario”, ha chiarito, assicurando che la Commissione europea sta attualmente lavorando “duramente su una valutazione delle esigenze” di maggiori finanziamenti. Illustrando gli elementi che andranno a sostegno del piano industriale per il Green Deal ha aggiunto che l’Ue si concentrerà “sullo sviluppo delle competenze necessarie per realizzare la transizione e sul facilitare il commercio aperto ed equo a vantaggio di tutti”, con “catene di approvvigionamento forti e resilienti”.
Vestager: “Non si può costruire competitività industriale da sussidi”
“Gli aiuti di Stato sono una soluzione efficace alle sfide attuali, ma non si può costruire la competitività a partire dai sussidi. Soltanto un mercato unico senza soluzione di continuità, forte e ben funzionante può garantire una crescita sostenibile e a lungo termine”. Così la vicepresidente esecutiva della Commissione Ue e commissaria per la Concorrenza, Margrethe Vestager. Dal momento in cui “resta il fatto” che “il…