Accordo Ue sulla direttiva a tutela dei riders. I ministri del Lavoro degli Stati membri hanno raggiunto l’accordo sulle nuove regole a tutela dei rider e dei lavoratori delle piattaforme come Uber, Deliveroo e Glovo. Lo annuncia la presidenza di turno della Svezia a margine del Consiglio Occupazione.
Tra i punti principali della posizione comune dei Ventisette vi è l’inquadramento, secondo determinati criteri, dei lavoratori della gig economy come dipendenti e non più come autonomi. Stabilite anche le prime norme sull’uso dell’intelligenza artificiale da parte delle piattaforme. Il via libera dei ministri apre ora la strada ai negoziati con il Parlamento e la Commissione Ue per l’intesa finale.
“La gig economy ha portato molti benefici alle nostre vite, ma questo non deve andare a scapito dei diritti dei lavoratori – commenta Paulina Brandberg, Ministro svedese per l’uguaglianza di genere e la vita lavorativa – L’approccio del Consiglio rappresenta un buon equilibrio tra la protezione dei lavoratori e la certezza del diritto per le piattaforme che li impiegano”.
Più tutele per i gig workers
“La proposta introduce due miglioramenti fondamentali: aiuta a determinare il corretto status occupazionale delle persone che lavorano per le piattaforme digitali e stabilisce le prime norme Ue sull’uso dell’intelligenza artificiale sul posto di lavoro – evidenzia il Consiglio in una nota – Attualmente la maggior parte dei 28 milioni di lavoratori su piattaforma dell’Ue, inclusi tassisti, lavoratori domestici e rider di consegne di cibo, sono formalmente lavoratori autonomi. Tuttavia, alcuni di loro devono rispettare molte delle stesse regole e restrizioni di un lavoratore subordinato”.
29 Giugno 2023 – 12:00
Automazione e AI, dalle parole ai fatti: esempi concreti di utilizzo e vantaggi tangibili
Una circostanza che, sottolineano i ministri, “indica che hanno effettivamente un rapporto di lavoro e dovrebbero quindi godere dei diritti del lavoro e della protezione sociale concessi ai lavoratori ai sensi del diritto nazionale e dell’Ue”.
Secondo l’orientamento generale dei Ventisette, “si presumerà” dunque “che i lavoratori siano dipendenti di una piattaforma digitale – e non lavoratori autonomi – se il loro rapporto con la piattaforma soddisfa almeno tre dei sette criteri stabiliti nella direttiva.
I ministri sottolineano inoltre l’importanza che “i lavoratori siano informati sull’uso di sistemi automatizzati di monitoraggio e decisionali”, e che gli algoritmi siano “monitorati da personale qualificato, che gode di una protezione speciale da trattamenti avversi”.
I 7 criteri per valutare l’esistenza di una forma di lavoro dipendente
I criteri comprendono: limiti massimi alla somma di denaro che i lavoratori possono ricevere; restrizioni alla possibilità di rifiutare il lavoro; norme che regolano il loro aspetto o comportamento. Nei casi in cui si applica la presunzione legale, “spetterà alla piattaforma digitale dimostrare che non esiste un rapporto di lavoro secondo la legge e la prassi nazionale”.
E ancora: le piattaforme di lavoro digitali utilizzano regolarmente algoritmi per la gestione delle risorse umane. Di conseguenza, i lavoratori delle piattaforme “si trovano spesso di fronte a una mancanza di trasparenza su come vengono prese le decisioni e su come vengono utilizzati i dati personali”.
Il Consiglio vuole garantire che i lavoratori “siano informati sull’uso…
Il piano da 17 miliardi per la realizzazione dell’impianto chip di Intel in Germania sta registrando un forte ritardo rispetto a quanto preventivato. E se in Italia tutto tace sul progetto da 4,5 miliardi, Oltralpe la situazione si è arenata sulla questione dei sussidi statali.
L’azienda ha chiesto 10 miliardi di sussidi
L’azienda avrebbe chiesto di salire a 10 miliardi, dai 6,8 stimati in tempi in cui i rincari energetici figli della guerra in Ucraina non erano “il problema”. Una cifra importante che ha spaccato il Governo. Secondo quanto ha dichiarato al Financial Times il ministro delle Finanze Christian Lindner non ci sono fondi disponibili in bilancio. In precedenza il Governo aveva dichiarato di essere disponibile a un rialzo dei sussidi a patto che l’azienda si impegni a un rialzo degli investimenti nel Paese, ma finora non si hanno notizie in merito a un upgrade.
Robot intelligenti: i vantaggi nei progetti di automazione nell’Industry4.0
A rischio il Chips Act Ue
Il piano in Germania che riguarda l’area di Magdeburgo è pilastro portante del progetto da 33 miliardi di Intel per l’Europa annunciato lo scorso anno. Progetto fondamentale per l’Europa che si è posta l’obiettivo di raddoppiare la propria quota del mercato globale dei semiconduttori, portandola a circa il 20% entro il 2030 nell’ambito del Chips Act. Il ministro tedesco dell’Economia Robert Habeck spinge per chiudere la partita: la Germania potrebbe posizionarsi come Paese leader nel Continente. Stando a fonti di stampa un’opzione a cui si sta lavorando è quella di garantire a Intel l’accesso a tariffe energetiche al ribasso.
Un nuovo campus dedicato a ricerca e innovazione, che darà lavoro a circa 250 persone e ospiterà attività di prove dei materiali, taratura degli strumenti di misura e nuove competenze digitali per formare le professionalità del futuro. E’ il nuovo polo dell’innovazione di Italgas a Torino, di cui oggi è stato presentato il progetto alla presenza del sindaco del capoluogo piemontese, Stefano Lo Russo, e dell’Ad di Italgas, Paolo Gallo. Il nuovo progetto sarà realizzato nella storica sede di Italgas in corso Regina Margherita, e svilupperà studi e ricerche su metano, biometano e idrogeno verde, “contribuendo attivamente – spiega Italgas – al processo di decarbonizzazione e di transizione verso un futuro più sostenibile”. L’intervento si inserisce nel solco degli investimenti che Italgas ha pianificato in città e nell’area metropolitana per un complessivo di 530 milioni di euro nel prossimo decennio.
La partnership con le università
Il nuovo polo coinvolgerà nelle proprie attività, attraverso una serie di partnership e collaborazioni, le più importanti istituzioni accademiche e gli atenei in Italia e all’estero, ed è destinato a ospitare anche il Cyber Range del gruppo Italgs, dove saranno sviluppate e testate le caratteristiche di sicurezza informatica e resilienza degli apparati e dei sistemi digitali di nuova generazione.
Vuoi ottenere feedback costruttivi dai tuoi clienti? Scopri come effettuare indagini efficaci
Risorse Umane/Organizzazione
La riqualificazione
Per la creazione del nuovo hub verrà riqualificata un’area di circa 44mila metri quadrati, con la ristrutturazione conservativa degli edifici preesistenti e l’ammodernamento delle aree esterne, oltre alla realizzazione di un nuovo building che ospiterà un Hub per la ricerca e l’innovazione e alla creazione di oltre 9mila metri quadrati di nuovi spazi verdi e percorsi pedonali e ciclabili all’interno del sito.
Il cronoprogramma
Secondo la roadmap stabilità dall’amministrazione Comunale di Torino e da Italgas la realizzazione del polo avverrà in due fasi: entro il 2025 verranno riqualificati tutti gli edifici esistenti e le aree esterne, mentre nel 2026 sarà completato il nuovo Hub e valorizzati i due gasometri, strutture di archeologia industriale dal grande valore storico e identificativo per la città.
In contemporanea con questi interventi Italgas sarà impegnata nel miglioramento delle aree pubbliche attorno alla sede, in particolare in Corso Farini, con una nuova viabilità ciclabile e pedonale, estensione degli spazi verdi con aree gioco per i più piccoli e riqualificazione di parcheggi e aiuole.
Torino si rafforza su ricerca e innovazione
“Si tratta di un investimento davvero importante, che porterà a Torino ricerca e innovazione, occupazione e contribuirà alla rigenerazione di un quartiere, rendendolo più verde, vivibile e attrattivo – afferma il sindaco Lo Russo – Le prime forniture elettriche a Torino nacquero proprio nella prima metà dell’Ottocento da una collaborazione tra Italgas e l’amministrazione comunale. Siamo molto soddisfatti che il rapporto tra l’azienda e la città dove è nata prosegua ancora oggi, con ricadute positive per il territorio e per i cittadini”.
Verso il “futuro energetico”
“Dopo l’importante intervento di ristrutturazione e valorizzazione architettonica degli edifici e dell’area di Largo Regio Parco, continuiamo a investire in innovazione a Torino – aggiunge Paolo…
L’energy companyEnel diventa a tutti gli effetti anche un player della banda ultralarga. L’azienda italiana (già protagonista nel settore tlc con il dossier Open Fiber) ha lanciato “Enel fibra”, l’offerta con connessione internet ultraveloce, che viene accompagnata anche con un nuovo spot per la Tv, firmato da Saatchi & Saatchi (Publicis Groupe). La campagna commerciale racconta le due anime di Enel che si fondono: energia e soluzioni di efficienza energetica, da un lato, offerta in fibra, dall’altro.
Enel Fibra con tecnologia fiber-to-the-home (Ftth) consente di navigare, grazie un modem Wifi 6, ad una velocità fino a un 1 Gigabit/s in download e 300 Mbit/s in upload senza costi di attivazione.
Energia e fibra targati Enel
Lo spot racconta con un approccio innovativo l’impegno dell’azienda nel condurre i propri clienti verso un futuro sempre più connesso e tecnologico. L’obiettivo è di semplificare la vita dei propri clienti, aggiungendo la possibilità di avere una connessione in fibra alla fornitura di energia, accelerando lungo la strada della transizione energetica attraverso l’elettrificazione dei consumi e delle altre soluzioni innovative.
Wireless e IoT: come gestire i dati in contesti estremi preservando produzione e sicurezza
Enel Fibra viene proposto sul mercato in due pacchetti: per chi è già cliente di Enel Energia è possibile attivare Enel Fibra al prezzo di 22,90 euro al mese per i primi 12 mesi (a seguire si pagherà 24,90 euro); per coloro che non hanno ancora una fornitura con Enel Energia il costo è di 24,90 euro al mese per i primi 12 mesi (26,90 a partire dal secondo anno).
Elettrificazione dei consumi e connettività Giga
Lo spot ha uno stile ironico, spettacolare e incisivo, con un approccio dinamico della regia caratterizzata da un’estetica pop in cui vengono mostrate alcune delle soluzioni e tecnologie offerte da Enel: i robot, composti da pannelli solari, sono legati all’energia rinnovabile; le astronavi, realizzate con pompe di calore e i truck con a bordo piastre a induzione, rimandano all’elettrificazione dei consumi. Le mongolfiere con i pannelli fotovoltaici da balcone sul cestello, sono un riferimento all’autoproduzione di energia, mentre i personaggi, legati ai social e all’universo gaming, si riferiscono al lancio della Fibra.
La campagna è on air dal 10 giugno in Tv con spot a 30” su Canale 5 e sulla stampa, in prima pagina de La Gazzetta dello Sport; dall’11 giugno in Tv, con spot a 60”, 30” e 15” e dal 12 giugno sui canali digital con formati display e video a 60” e 15”; infine dal 18 giugno su stampa, in radio con spot a 30” e 15” sulle principali emittenti nazionali e locali e, in affissione, con arredo urbano e maxi led nelle città di Roma e Milano.
Per cogliere le potenzialità dell’intelligenza artificiale, Unione europea e Stati Uniti hanno prima di tutto il compito di mitigare i rischi legati allo sviluppo della nuova tecnologia. È questo, in estrema sintesi, l’impegno preso attraverso la dichiarazione congiunta firmata dai rappresentanti delle due sponde dell’Atlantico in occasione della quarta riunione ministeriale del Consiglio per il commercio e la tecnologia (Ttc) Ue-Usa che si è tenuta a Lulea, in Svezia.
Il commercio bilaterale Ue-Usa “è ai massimi storici”, si legge in una nota della Commissione europea, “con oltre 1,5 mila miliardi di euro nel 2022, di cui oltre 100 miliardi di euro nel commercio digitale”. Alla riunione hanno partecipato i vice presidenti della Commissione europea, Margrethe Vestager e Valdis Dombrovskis, il commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, la segretaria Usa al Commercio, Gina Raimondo, e la rappresentante Usa per il Commercio, Katherine Tai.
In occasione della riunione ministeriale, l’Ue e gli Usa hanno concordato un elenco di obiettivi fondamentali per far progredire la cooperazione transatlantica in materia di tecnologie emergenti, commercio sostenibile, sicurezza e prosperità economica, connettività sicura e diritti umani nell’ambiente digitale.
Gli accordi di cooperazione sull’AI
“L’Unione europea e gli Stati Uniti riaffermano il loro impegno a favore di un approccio all’AI basato sul rischio, per far progredire tecnologie di AI affidabili e responsabili. La cooperazione sui nostri approcci è fondamentale per promuovere un’innovazione responsabile, che rispetti i diritti e la sicurezza e garantisca che l’AI fornisca benefici in linea con i nostri valori democratici condivisi”, si legge nel documento congiunto.
Il ruolo chiave dei robo-advisor nel finance: scopri di più!
Amministrazione/Finanza/Controllo
Il summit ha dato particolare rilievo alle soluzioni di intelligenza artificiale generativa, e ovviamente alle opportunità e ai rischi relativi alla tecnologia. Le due parti hanno fatto progressi nell’attuazione della roadmap sugli strumenti di valutazione e misurazione del rischio affidabili, istituendo tre gruppi di esperti dedicati che si concentrano su terminologia e tassonomia dell’AI, cooperazione su standard e strumenti per un’intelligenza artificiale affidabile e per la gestione del rischio, azioni di monitoraggio e misurazione dei rischi di AI esistenti ed emergenti.
L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno annunciato un progetto di “codice di condotta” congiunto sull’intelligenza artificiale, che si applicherebbe su base volontaria al settore. “Nelle prossime settimane presenteremo una bozza di codice di condotta sull’intelligenza artificiale”, ha dichiarato la commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager, durante una conferenza stampa congiunta con il capo della diplomazia americana Antony Blinken. Si tratterà di “stabilire codici di condotta volontari che siano aperti a tutti i Paesi che la pensano allo stesso modo”, ha affermato quest’ultimo, in un momento in cui gli occidentali temono di lasciare che sia la Cina a guidare la regolamentazione.
È stato inoltre siglato un accordo amministrativo che evidenzia cinque settori per l’esplorazione delle potenzialità dell’intelligenza artificiale: previsione di fenomeni meteorologici e climatici estremi, gestione della risposta alle emergenze, miglioramento della salute e della medicina, ottimizzazione delle reti energetiche e ottimizzazione dell’agricoltura.
Amazon dovrà pagare oltre 30 milioni di dollari per chiudere due cause giudiziarie intentate dalla Federal Trade Commission per violazione della privacy. È quanto emerge da documenti processuali ottenuti dalla stampa americana.
Le accuse rivolte ad Amazon
Il più oneroso dei due procedimenti accusa l’azienda di aver raccolto dati personali di minorenni che hanno conversato con l’assistente virtuale domestico Alexa. Amazon non avrebbe cancellato i dati delle conversazioni, inclusi quelli relativi alle geolocalizzazione, violando le norme Usa sulla protezione della privacy online dei minorenni, e per questo dovrà pagare una sanzione da 25 milioni di dollari.
Sei sicuro della conformità ESG dei tuoi prodotti? Elimina ogni dubbio scaricando l’eBook!
La seconda causa riguarda invece l’unità domotica Ring: i dipendenti di Amazon avrebbero accesso ai video registrati dall’applicazione connessa al dispositivo e non sarebbero state prese le opportune contromisure in caso di attacchi hacker. In questo caso, l’Ftc ha accusato Amazon di sorveglianza illegale dei clienti, e di aver usato le informazioni private degli utenti per sviluppare i propri algoritmi senza il loro consenso. La multa comminata ammonta a 5,8 milioni di dollari. Nell’ambito dell’accordo proposto, Ring dovrà eliminare tutti i video dei clienti e i dati raccolti dal volto di una persona, definiti “face embeddings”, ottenuti prima del 2018. Dovrà inoltre eliminare qualsiasi prodotto di lavoro derivato da tali video.
L’accordo con la Ftc e il commento di Amazon
La causa secondo la quale Amazon avrebbe violato il Ftc Act e il Children’s Online Privacy Protection Act (Coppa) conservando illegalmente migliaia di informazioni di bambini attraverso i loro profili con l’assistente vocale Alexa è stata condotta dal Dipartimento di Giustizia, che ha presentato la denuncia e la proposta di transazione per Alexa a nome della Ftc. Il governo ha sostenuto che Amazon ha conservato per anni le informazioni vocali e di geolocalizzazione associate ai giovani utenti, impedendo ai genitori di avvalersi dei loro diritti per cancellare i dati dei figli ai sensi della norma Coppa.
In base all’accordo proposto, Amazon dovrà cancellare gli account inattivi dei bambini e alcune registrazioni vocali e informazioni di geolocalizzazione. Inoltre, non potrà utilizzare tali informazioni per addestrare i propri algoritmi.
La Ftc ha dichiarato in un comunicato stampa che i modelli vocali dei bambini potrebbero essere particolarmente preziosi per Amazon, poiché differiscono da quelli degli adulti. Ciò significa che le registrazioni delle voci dei bambini avrebbero potuto fornire un importante set di dati per l’addestramento dell’algoritmo di Alexa per rispondere meglio alle voci dei bambini. Il governo ha sostenuto che Amazon non ha creato un sistema efficace per onorare le richieste di cancellazione dei dati.
Oltre alla sanzione civile di 25 milioni di dollari, se approvata dal tribunale, ad Amazon sarà vietato utilizzare le informazioni vocali dei bambini e i dati di geolocalizzazione soggetti a richiesta di cancellazione per creare o migliorare qualsiasi prodotto di dati. Amazon dovrà inoltre cancellare gli account inattivi dei bambini su Alexa, informare gli utenti dell’azione governativa contro l’azienda e delle sue pratiche di conservazione e cancellazione. Amazon dovrà inoltre implementare un programma sulla privacy per…
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci consentirà di elaborare dati quali il comportamento di navigazione o gli ID univoci su questo sito. Il mancato consenso o la revoca del consenso possono influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
La memorizzazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari per il fine legittimo di consentire l'utilizzo di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
The technical storage or access that is used exclusively for statistical purposes.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
La memorizzazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per l'invio di pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su più siti web per scopi di marketing simili.
Commenti recenti