Social network, Mattarella ai giovani: “Usateli con intelligenza”

Social network, Mattarella ai giovani: “Usateli con intelligenza”

“Avete conoscenze adeguate, per affrontare, senza timore, le trasformazioni digitali e tecnologiche, che sono già in atto. Avete la coscienza che l’ambiente è parte della nostra vita sociale. Che non ci sarà giustizia sociale senza giustizia ambientale, e viceversa. La speranza è in voi giovani. Prendetevi quel che è vostro. Comprese le responsabilità e i doveri”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento al Meeting di Rimini, puntando sul ruolo fondamentale delle nuove generazioni per il futuro del Paese, in particolare riferensodi alla rivoluzione tecnologica e digitale in atto.

L’utilizzo consapevole dei social

“Avete la sensibilità di sentirvi pienamente europei, più degli adulti – aggiunge Mattarella – Avete conoscenze adeguate per affrontare, senza timore, le trasformazioni digitali e tecnologiche che sono già in atto. Avete la coscienza che l’ambiente è parte della nostra vita sociale. Che non ci sarà giustizia sociale senza giustizia ambientale e viceversa. Non vi chiudete, non fatevi chiudere in tanti mondi separati. Usate i social, sempre con intelligenza. Impedite che vi catturino, producendo una somma di solitudini, come diceva il mio Vescovo di tanti anni addietro. Non rinunciate, mai, alle relazioni personali, all’incontro personale, all’affetto dell’amico, all’amore, alla gratuità dell’impegno”.

Ottimizzare i processi per risparmiare risorse: tutto quello che puoi fare con RPA

Un nuovo umanesimo nell’era digitale

Per rafforzare il senso del proprio discorso il presidente della Repubblica cita anche l’enciclica “Fratelli tutti” di Papa Francesco, che “ha parlato di ‘amicizia sociale’ come orizzonte di un nuovo e più intenso dialogo tra le generazioni, tra la cultura popolare e quella accademica, tra l’arte, la tecnologia e l’economia. Un rinnovato umanesimo nel tempo dell’innovazione, in cui avanzano le neuroscienze, la robotica, l‘intelligenza artificiale, l’ingegneria genetica, le frontiere della medicina, le tecnologie digitali – sottolinea Mattarella – L’amicizia sociale è una dimensione che lega la comunità  nell’affrontare le sfide della storia. Favorire la dimensione sociale, dell’amicizia, è un impegno a cui sono chiamate, tutte, le pubbliche istituzioni, ma con esse anche le forze sociali, economiche e le energie civili”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Source

Smart cities e turismo digitale, nelle Marche sul piatto 7 milioni

Smart cities e turismo digitale, nelle Marche sul piatto 7 milioni

Valorizzare il territorio in chiave turistica attraverso il web, dalle vetrine al turismo esperienziale, e accelerare la realizzazione di smart cities cogliendo tutti i vantaggi abilitati dalla digitalizzazione, a partire ad esempio dal risparmio energetico. Sono questi gli obiettivi del bando da saette milioni di euro per i servizi digitali integrati presentato oggi dalla Regione Marche e connesso al Pr Fesr per la programmazione 2021-2027. La domanda di finanziamento dovrà essere presentata tramite il sistema informatico Sigef dal 26 agosto alle 12:00 del 24 novembre 2023.

Digitalizzazione al centro

Dopo i bandi già partiti e che riguardano – sempre per la programmazione 2023 – energia, attività produttive e turismo, quello presentato oggi è il primo che mette al centro la digitalizzazione, spiega l’assessore regionale alle Attività produttive Andrea Maria Antonini. I beneficiari della call sono i circa 155 comuni del territorio, “punto di riferimento – spiega l’assessore – per captare le esigenze e i fabbisogni dei cittadini. Con un voucher, mediante contribuzione diretta fino a un massimo di 45mila euro per ogni Comune – prosegue – si potrà intervenire con progetti in diversi ambiti”.

Il ruolo di AI e data analytics per il mercato dell’online FOOD delivery

“L’iniziativa – prosegue – fa parte di una strategia più ampia: lo strumento della digitalizzazione è fondamentale per abbattere le distanze, soprattutto in certi contesti e luoghi, in particolare più vicini alle aree montante dove le infrastrutture e servizi non hanno la stessa efficacia ed efficienza di altri luoghi. Si può sopperire attraverso l’infrastruttura digitale”.

La valorizzazione del territorio

Il primo ambito di utilizzo dei fondi è la valorizzazione del territorio sotto l’aspetto turistico, considerando il ruolo preponderante del web per le prenotazioni – spiega la Regione Marche in una nota – I Comuni potranno, ad esempio, valorizzare sul web certi itinerari per progetti turistici, oppure creare vetrine promozionali per far conoscere il territorio o per aspetti più commerciali come negozi, artigiani qualificati, fino alla promozione del turismo esperienziale, per il quale l’amministrazione ha al suo attivo le leggi su enoturismo e oleoturismo.

“Il singolo Comune potrà anche coinvolgere le imprese, in una sinergia pubblico-privata – spiega Antonini – e promuove il territorio, in un’ottica che agevola l’attività dell’impresa che fa accoglienza turistica, la conoscenza dei prodotti, con benefici per un territorio più vasto tra musei, alloggi e altre componenti”.

Le smart cities

Il secondo ambito di utilizzo dei contributi è quello che vede al centro le smart cities ed è relativo anche alla facilitazione digitale e all’e-government, quindi alla semplificazione dei servizi di interazione tra pubblica amministrazione e cittadini.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Source

T-Mobile Us, via il 7% dei dipendenti: 5mila esuberi

T-Mobile Us, via il 7% dei dipendenti: 5mila esuberi

Tagli in vista per T-Mobile Us, la telco controllata di Deutsche Telekom negli Stati Uniti. In una e-mail indirizzata ai dipendenti il presidente e ceo Mike Sievert (nella foto) ha infatti annunciato il taglio del 7% della forza lavoro aziendale, pari a circa cinquemila dipendenti, che sarà presumibilmente portato a termine entro la fine del mese di settembre.

La rivelazione viene da un documento della Securities and Exchange Commission che riporta la notizia dell’e-mail inviata dalla società ai dipendenti, in cui viene spiegato che i tagli riguarderanno principalmente i ruoli aziendali e di back-office, oltre ad alcuni posti di lavoro nel settore tecnologico.

Secondo le stime della telco nel trimestre in corso l’azienda – che ha confermato la sua guidance per l’intero anno – dovrà sostenere un onere ante imposte di circa 450 milioni di dollari a causa dei tagli.

Nessun impatto su retail e customer care

“Gli esperti di vendita al dettaglio e di assistenza ai consumatori che si occupano dei nostri clienti non subiranno alcun impatto – ha affermato Sievert – Al termine di questo processo, non prevedo ulteriori riduzioni aziendali diffuse nel prossimo futuro”. Secondo quando annunciato dal Ceo gli esuberi saranno individuati principalmente sui ruoli duplicati e su “dipendenti allineati a sistemi o processi che stanno cambiando o che non si adattano alle nostre attuali priorità aziendali”.

La battaglia per accaparrarsi i clienti

Secondo le informazioni che circolano sullla stampa statunitense T-Mobile è reduce da buone prestazioni sul mercato, che hanno consentito di acquisire più clienti di quanto non siano riuscite a fare le concorrenti At&T e Verizon, ma si sarebbe trattato di una strategia estremamente costosa per l’azienda. “Ciò che serve per attrarre e mantenere i clienti è materialmente più costoso rispetto a qualche trimestre fa”, spiega Sievert.

La lettura degli analisti

Secondo quanto dichiarato da Roger Entner, analista di Recon Analytics, a Mobile World Live, i licenziamenti farebbero parte dei costi nascosti della strategia di acquisizione clienti di T-Mobile, e sarebbero possibili grazie al passaggio alle operazioni di virtualizzazione della rete portate massicciamente avanti nell’ultimo periodo: proprio l’automazione che caratterizza queste tecnologie, infatti, renderebbe secondo l’analista possibile la riduzione del personale.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Source

Microchip: boom dell’import in Cina. Ma rallentano le assunzioni

Microchip: boom dell’import in Cina. Ma rallentano le assunzioni

Il mercato della tecnologia in Cina sta evidenziando nelle ultime settimane due tendenze che sembrano andare in direzioni contrastanti, ma che hanno giustificazioni precise rispetto a ciò che sta succedendo a livello nazionale e internazionale. Da una parte, secondo un report del Financial Times, il Paese asiatico starebbe spingendo con forza sulle importazioni di macchinari per produrre semiconduttori, che sarebbero arrivate a un 70% in più rispetto alla media del periodo. Dall’altra, secondo quando riportato da Nikkei News, le Big Tech cinesi non avrebbero confermato nell’estate 2023 un tendenza che le aveva caratterizzate negli ultimi anni: quella di dare vita a una campagna massiccia di assunzioni per fare fronte alla domanda crescente di prodotti e servizi hi-tech proveniente dal mercato.

Il boom dell’import sulla microelettronica

Secondo di dati del Ft, tra i mesi di giugno e luglio 2023 la Cina avrebbe dato un’accelerazione importante all’importazione di attrezzature per la produzione di microchip, per fare fronte all’imminente imposizione di limiti su questo genere di forniture che potrebbe arrivare da Olanda e Giappone. Stando a quanto ricostruito dal quotidiano finanziario analizzando i dati pubblicati dalle Dogane cinesi, nel bimestre in esame gli acquisti riferibile al comparto dei semiconduttori avrebbero toccato quota 5 miliardi di dollari, con un +70% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

In Giappone, infatti, per acquistare questo genere di beni è necessario, dal 23 luglio, chiedere un’autorizzazione ad hoc al governo, mentre una misura simile entrerà in vigore in Olanda a partire dal primo settembre. Sottoposte alle restrizioni governative sono, ad esempio, le  macchine per litografia e incisione per la produzione di chip. Di pari passo, per non incappare in shirtage di materiali che potrebbero rallentare la produzione in Cina, sono aumentati anche gli acquisti in altri Paesi come Singapore e Taiwan.

Il rallentamento delle assunzioni

 La seconda tendenza che balza agli  occhi guardando al mercato cinese dell’hi-tech è il fatto che nell’estate 2023 non si sia verificato un fenomeno che aveva caratterizzato il mese di agosto negli anni precedenti: l’assunzione di centinaia di migliaia di persone a tempo indeterminato.

Il rallentamento, secondo il quotidiano online NIkkei Asia, sarebbe dovuto a una domanda debole di dispositivi e servizi tecnologici sia sul mercato interno sia su quello internazionale. Allo stesso modo, secondo quanto riportato da Nikkei, quest’anno sarebbe stato molto limitato anche l’aumento dei salari e dei benefit per i lavoratori.

Secondo alcuni fornitori di Apple citati nell’inchiesta la disponibilità di forza lavoro è oggi molto superiore agli scorsi anni, e risulta quindi essere meno costosa per le aziende del settore. Se così la scorsa estate Foxconn, fornitore di Apple, offriva ai nuovi assunti una paga oraria di 35 yuan, oltre ai bonus, oggi l’offerta si ferma ai 25 yuan l’ora, mentre nel caso di player più piccoli l’offerta cala fino a meno di 20.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Source

AI, Smith (Microsoft): “Servono protezioni contro i rischi”

AI, Smith (Microsoft): “Servono protezioni contro i rischi”

L’industria tecnologica deve essere attenta a non ripetere, nel momento dello sviluppo vertiginoso dell’intelligenza artificiale, gli stessi errori che commise quando iniziò l’epoca dei social network. A lanciare l’allarme è Brad Smith (nella foto), vice chair & president di Microsoft, nel suo speech durante il forum aziendale organizzato a Nuova Delhi, in vista del G20 che si svolgerà a settembre nella capitale indiana.

Ponderare i rischi e le criticità

Secondo la vision di Smith i progressi che il mondo della ricerca sta compiendo nel campo dell’intelligenza artificiale, tecnologia potenzialmente rivoluzionaria, portano con sé anche le preoccupazioni sulla eventuale disinformazione e sull’uso improprio che potrebbe esserne fatto. Preoccupazioni che finora, secondo l’analisi di Smith, non avrebbero ottenuto la giusta attenzione dal mondo degli sviluppatori, proprio come successe negli anni scorsi all’inizio dell’avvento dei social network.

Digital twin, AI, edge computing: ecco quale sarà il loro ruolo nel lungo periodo

A quei tempi, sottolinea Smith, “L’industria tecnologica divenne un po’ troppo euforica riguardo a tutte le cose buone che i social media avrebbero portato al mondo – e ce ne sono state molte – senza pensare anche ai rischi. Dobbiamo essere lucidi, entusiasti delle opportunità, ma attenti, forse anche preoccupati, agli aspetti negativi. E dobbiamo costruire delle protezioni fin dall’inizio“.

I timori da scongiurare

Tra i timori più diffusi quando si parla delle possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale c’è quello che possano portare dosi massicce di disinformazione sul web o che possano avere conseguenze negative sul mercato internazionale del lavoro. Tutte qestioni che potrebbero essere scongiurate se, come sottolineato da Smith, si realizzerà un’aspettativa generalizzata del pubblico, “fiducioso che questa nuova tecnologia rimarrà sotto il controllo umano”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Source

Supply chain: AI e robotica non bastano senza una strategia ampia

Supply chain: AI e robotica non bastano senza una strategia ampia

Durante il keynote di apertura del Gartner Supply Chain Symposium/Xpo Emea si è rilevato come le nuove tecnologie, dalla robotica intelligente all’intelligenza artificiale, hanno il potenziale per trasformare la funzione della supply chain, ma non riusciranno a risollevare i livelli storicamente bassi di produttività del lavoro se non saranno utilizzate come parte di una strategia più ampia.

Thomas Pocock, senior director, advisory della Supply chain practice di Gartner, ha evidenziato i dati dell’indagine sul mercato del lavoro globale di Gartner del primo trimestre del 2023, in cui sono stati intervistati 2.613 dipendenti per mostrare l’entità delle sfide della produttività del lavoro nella supply chain.

Dall’intervista è risultato che solo il 25% della forza lavoro della supply chain è pienamente impegnata, il turnover è del 33% più alto rispetto al periodo pre-pandemia e soltanto il 16% della forza lavoro della supply chain è disposta ad andare “oltre” nel proprio ruolo.  Pocock ha anche osservato che la tecnologia è solo una delle strategie da reinventare per invertire la tendenza alla produttività del lavoro nella supply chain e ha raccomandato ai chief supply chain officer (Csco) di riesaminare i loro approcci in tre aree chiave.

Integrare tecnologia e persone

L’introduzione di nuove tecnologie sul posto di lavoro deve essere progettata tenendo conto del rapporto uomo-tecnologia. Le organizzazioni devono creare opportunità di apprendimento reciproco, ovvero l’opportunità per i dipendenti di dare un senso sicuro alla nuova tecnologia e di vedere come essa incorpora il contributo umano. Gli investimenti nelle nuove tecnologie devono essere affiancati da investimenti equivalenti nella formazione della forza lavoro, nello sviluppo delle competenze e nella conoscenza.

Il ruolo strategico della Digital servitization, lungo l’intera value chain

Gestire i talenti individuali

Le competenze molto richieste sono spesso già disponibili nelle organizzazioni della supply chain, ma sono intrappolate dalla natura rigida delle descrizioni delle mansioni. I Csco possono sbloccare un maggior numero di competenze e distribuire in modo flessibile i talenti dove sono necessari, suddividendo i progetti in attività e ricercando le competenze necessarie in tutta l’organizzazione e anche al di fuori di essa.

Riprogettare

Le organizzazioni possono sfruttare le situazioni di crisi e le opportunità di mercato per trovare nuove strutture organizzative più efficienti. La riprogettazione spontanea dei processi decisionali è avvenuta in molte aziende durante le prime interruzioni causate dal Covid ed ora questa riprogettazione può essere sfruttata in modo produttivo per costruire la resilienza di fronte a nuove sfide, come le persistenti condizioni di inflazione o i cambiamenti geopolitici.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Source