Entopan, via ai lavori del comitato di indirizzo scientifico

Entopan, via ai lavori del comitato di indirizzo scientifico

Sviluppare una visione etica e umanistica per accompagnare le grandi sfide di transizione digitale, energetica e di sostenibilità che il mondo deve affrontare, in coerenza al paradigma di Innovazione Armonica elaborata da Entopan nel corso degli ultimi anni. E’ questo l’obiettivo del comitato di indirizzo strategico e scientifico di Entopan Smart Networks & Strategies, che si è appena insediato sotto la Presidenza di Francesco Profumo e di cui fanno parte Gino Crisci già rettore dell’Università della Calabria, Luca De Biase, scrittore e giornalista specializzato negli impatti dell’innovazione, Marina Galati, esperta di lavoro sociale, membro del cda di Banca Etica, Emilia Garito, founder di Quantum Leap e presidente di Deep Ocean Capital Sgr, Gianluigi Greco, direttore del dipartimento di Matematica dell’Università della Calabria, Maria Claudia Pignata, Ad di VeniSia, acceleratore focalizzato sul tema della sostenibilità, e Giovanni Tesoriere, ceo di Liftt, attivo sul Venture capital impact.

Il think tank, affiancherà il management di Entopan e Harmonic Innovation Group che vede già coinvolti nomi di primo piano del mondo dell’impresa e dell’università come Vittorio Coda, Alessandro Lerro, Luca Meldolesi, Riccardo Monti, Emanuele Spampinato, Diego Teloni, Santo Versace e Antonio Viscomi.

Il progetto Harmonic Innovation Group

Il Comitato supporterà il progetto di Harmonic Innovation Group, iniziativa industriale di respiro internazionale promossa da Entopan, che punta a rendere la Calabria e l’intero Mezzogiorno vero e proprio Hub Mediterraneo di sviluppo innovativo a sostegno della crescita economica, sostenibile e armonica, in una prospettiva di collegamento stabile con i principali ecosistemi globali dell’innovazione.

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“Una visione – spiega Entopan in una nota – che mira a ripristinare l’equilibrio armonico tra esseri umani, in primis, e con il pianeta, superando i sempre più evidenti limiti dei modelli esponenzialmente incrementali che hanno guidato lo sviluppo economico e sociale negli ultimi decenni, per tornare invece a operare con ottica di lungo periodo e disegnare un futuro sostenibile in cui l’innovazione sia pensata, limitata o esplosa in base al suo impatto sugli aspetti essenziali dell’essere umano, delle società e dei territori”.

 “Un seme che può dare grandi risultati”

“Dando il via al lavoro del Comitato voglio ringraziare il team di Entopan per il lavoro e l’entusiasmo con cui in questi anni ha costruito una rete di relazioni e partner su cui ha sviluppato il progetto di Innovazione Armonica. Un seme che può dare grandi risultati – afferma Francesco Profumo, presidente del comitato strategico – Come comitato scientifico e strategico abbiamo messo insieme competenze diverse e con professionalità consolidate per portare confronti di visione sulla base di dati e metriche oggettive su cui orientare l’indirizzo strategico al servizio di un’idea così ambiziosa. Harmonic Innovation Group ha tutte le carte per diventare una delle grandi storie positive di cui il Paese, le nostre società e i nostri giovani hanno bisogno, e per questo sentiamo tutti la responsabilità di scriverla e realizzarla al meglio”.

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Tlc, Asstel e Fondazione Restart insieme per le competenze avanzate

Tlc, Asstel e Fondazione Restart insieme per le competenze avanzate

Formare una nuova generazione di ingegneri delle telecomunicazioni preparati alla quarta rivoluzione industriale, inserire nei programmi accademici corsi attinenti alle telecomunicazioni, condividere idee e dati per comprendere la dinamica in evoluzione dell’industria delle telecomunicazioni e i ruoli dei diversi attori. Sono questi alcuni degli individuati dal Memorandum of Understanding firmato tra Asstel e Fondazione Restart.

Sarmi: “Partnership vitale per la diffusione di skill”

“La filiera delle Telecomunicazioni sarà sempre più strategica per la competitività e lo sviluppo del Paese, in quanto le nostre imprese sono abilitatrici della trasformazione digitale grazie alla offerta di connettività, alla creazione e allo sviluppo di nuovi servizi digitali ad essa direttamente collegati. In questo scenario si rende quindi necessario integrare nelle aziende nuove figure professionali capaci di guidare l’innovazione attivando il circolo virtuoso competenze, innovazione, nuovi servizi e generazione del valore – spiega il presidente di Asstel, Massimo Sarmi –  Big data, Cloud, IoT, Cybersecurity, Intelligenza Artificiale e servizi industriali 5G sono settori chiave che necessitano di professionalità innovative. La velocità con cui evolvono processi e tecnologie impone un’analisi sempre più attenta per orientare al meglio la formazione e ridurre il divario tra domanda e offerta. La firma del MoU con Fondazione Restart va in questo senso: la collaborazione tra Istituzioni, Associazioni di rappresentanza, imprese è vitale per la diffusione delle competenze digitali. Solo così saremo in grado di favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro con un bagaglio di competenze in linea con le esigenze del mondo produttivo”.

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Nell’ambito dell’iniziativa verranno realizzate l’analisi e la mappatura delle competenze attuali nel settore delle telecomunicazioni, nonché una previsione delle sue future evoluzioni.

A disposizione di Restart 116 milioni

“Il programma di ricerca e sviluppo Restart ‘RESearch and innovation on future Telecommunications systems and networks, to make Italy more smart’, è il più importante progetto pubblico mai finanziato in Italia nel settore Telecomunicazioni, con 116 milioni- ricorda il presidente della Fondazione, Nicola Blefari Melazzi – Restart ha l’ambizioso obiettivo di contribuire a delineare l’evoluzione delle Telecomunicazioni in Italia, aiutando a far ripartire un settore che dispone ancora di professionalità ed esperienze a livello di eccellenza mondiale, dedicandosi alle principali tematiche di scienza e tecnologie delle Telecomunicazioni, compresi tutti i tipi di sistemi e reti, per utenti umani e non umani. Ad esempio, reti fisse ad alta capacità; reti cellulari 5G/6G; reti in area locale; reti satellitari; Internet; applicazioni e servizi nei settori più diversi: agricoltura, commercio, energia, finanza, industria, media, salute, sicurezza, trasporti”.

Le attività di Restart

 Le attività di Restart sono strutturate in sette “missioni”: 1) Ricerca; 2) Laboratori, Proof of Concept e Dimostratori; 3) Innovazione e Trasferimento Tecnologico; 4) Supporto a Start-up e Spin-off; 5) Istruzione e Formazione; 6) Dottorati di Ricerca; 7) Comunicazione, Standardizzazione e Soluzioni Open-Source.

“Quindi, esso dà importanza non solo alla ricerca, che è il suo elemento centrale, ma anche ad attività trasversali e in particolare alla fondamentale questione dell’Istruzione e Formazione. Infatti, uno dei problemi…

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Tlc e aumento dei costi energetici: via a 35 milioni di aiuti di Stato

Tlc e aumento dei costi energetici: via a 35 milioni di aiuti di Stato

Via libera dalla Commissione Europea per lo stanziamento di 35 milioni di euro deciso dall’Italia a sostegno degli operatori di tlc per compensare l’impatto sul business della guerra in Ucraina. La strategia del Governo guidato da Giorgia Meloni, secondo quando stabilito da Bruxelles, rientra nel quadro di riferimento temporaneo che regola gli aiuti di Stato nelle situazioni di crisi e transizione, che la Commissione Ue aveva adottato il 9 marzo 2023 e modificato il 20 novembre dello stesso anno, con l’obiettivo di “sostenere misure in settori fondamentali per accelerare la transizione verde e ridurre la dipendenza dai combustibili”.

 Il framework, nel caso specifico, consente che gli aiuti possano assumere la forma di sovvenzioni dirette per dare sostegno finanziario alle telco nazionali, stabilisce la Commissione Ue, a compensazione dell’aumento eccezionale dei prezzi dell’energia elettrica che si è registrato a seguito dell’attacco russo all’Ucraina.

Le motivazioni di Bruxelles

Secondo quanto accertato dalla Commissione Europea, lo stanziamento deciso dall’Italia è in linea con le condizioni dettate da Bruxelles, dal momento che gli aiuti non supereranno il 50% dei costi ammissibili e un ammontare complessivo di 4 milioni di euro per azienda, e che saranno concessi sulla base di un regime con un bilancio stimato e fino a non oltre il 31 dicembre 2024.

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Gli aiuti messi a punto dall’Italia sono quindi, secondo la Commissione Ue, “necessari, appropriati e proporzionati” nell’ottica di “porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro”, come stabilito dall’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea e con le condizioni stabilite nel quadro di riferimento temporaneo per le crisi e la transizione.

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Cdp Venture Capital: dall’intelligenza artificiale allo spacetech, ecco il piano da 8 miliardi

Cdp Venture Capital: dall’intelligenza artificiale allo spacetech, ecco il piano da 8 miliardi

Focus su AI & Cybersicurezza, focalizzazione degli investimenti sui macro-ambiti strategici per la crescita dell’economia italiana, sostegno alla creazione di valore nel portafoglio e centralità del fundraising da investitori privati. Sono queste le principali novità del Piano Industriale 2024-2028 di Cdp Venture Capital.

Target 8 miliardi e due pilastri di intervento

Il Piano prevede l’obiettivo di arrivare a 8 miliardi di euro di risorse in gestione – di cui 1 miliardo raccolto da terzi – per supportare lo sviluppo dell’innovazione italiana attraverso investimenti sui 7 ambiti classificati come più strategici per il Paese e attraendo capitali privati secondo il principio del crowding-in, generando un effetto di addizionalità e complementarità all’interno del mercato.

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A queste linee guida strategiche corrispondono due pilastri di intervento:

  • sostegno all’infrastruttura del venture capital italiano attraverso investimenti a supporto di nuove imprese in fase embrionale – cosiddetti pre-seed e seed – e investimenti in fondi di venture capital per alimentare la crescita di medio e lungo termine del mercato e le competenze a sostegno dell’innovazione;
  • stimolo alla crescita e maturazione dell’ecosistema  attraverso investimenti di tipo diretto specializzati per settore, nelle fasi di maturazione – cosiddette early stage e late stage – per sostenere i progetti di sviluppo delle startup italiane negli ambiti e nelle tecnologie più strategici per il Paese che sono stati individuati in Artificial Intelligence & Cybersecurity, AgrifoodTech, SpaceTech, Healthcare & Lifescience, CleanTech, IndustryTech, InfraTech & Mobility.

La scelta di focalizzare le attività di investimento su macrosettori segue un criterio di maggiore verticalità delle attività di Cdp Venture Capital, legata all’obiettivo di catalizzare il maggiore apporto possibile in termini di specializzazione e competenze e anche di trasparenza e attrattività degli investimenti da parte di terzi. L’analisi dei settori è stata eseguita rapportando il livello di maturità dell’ecosistema del Venture Capital in ciascun settore con la rilevanza strategica dello stesso in coerenza con gli obiettivi nazionali di sviluppo economico.

La centralità dell’AI

In particolare, la nascente Artificial Intelligence gioca un ruolo centrale nella strategia di Cdp Venture Capital con 1 miliardo di euro di risorse dedicate alla crescita del settore su tre ambiti specifici:

  • 120 milioni di euro dedicati al trasferimento tecnologico, anello di congiunzione tra ricerca universitaria e mercato;
  • 580 milioni di euro di investimenti in startup con applicazioni settoriali per rafforzare gli attori già esistenti;
  • 300 milioni di euro di investimenti in aziende mature pronte a scalare all’estero e diventare i futuri campioni nazionali.

Per un ecosistema finanziario efficiente

“La presenza di un ecosistema finanziario efficiente è condizione necessaria per attrarre capitali, anche nel mondo dell’innovazione, per permettere alle nostre aziende di scalare, garantendo competitività nei mercati chiave, generando impatto sociale in termini di sostenibilità di processi e offrendo agli investitori rendimenti significativi – sottolinea la presidente di Cdp Venture Capiatl, Anna Lambiase – Il Piano Industriale 2024-2028 di Cdp Venture Capital, con un target di raccolta di capitali privati da investitori nazionali ed esteri pari a 1 miliardo di euro al 2028, intende rispondere in modo…

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Digital & green, nuove misure per stimolare la produttività europea

Digital & green, nuove misure per stimolare la produttività europea

Le prospettive di sviluppo delle tecnologie verdi e digitali per rafforzare la leadership tecnologica, la produttività, la competitività e la crescita economica in Europa, con l’Agenda Strategica del Consiglio Europeo per il 2024-2029 in Hindsight, sono state al centro della terza riunione trilaterale Francia-Italia-Germania tenutasi a Meudon, alle porte di Parigi, fra Adolfo Urso, Ministro italiano delle Imprese e del Made in Italy, Bruno Le Maire, Ministro francese dell’Economia, delle Finanze e della Sovranità Industriale e Digitale e Robert Habeck, Ministro tedesco dell’Economia e dell’Azione per il Clima.

In particolare, mentre le economie europee sono rimaste indietro rispetto alle altre grandi economie che stanno uscendo dalla pandemia, i ministri hanno riconosciuto la necessità di un’azione urgente per sbloccare il potenziale tecnologico e innovativo delle imprese europee. Hanno convenuto che la politica industriale dell’Ue dovrebbe combinare un sostegno ben mirato alle industrie strategiche, promuovendo al contempo un elevato livello di concorrenza nel mercato unico e riducendo gli oneri burocratici. Tale sostegno deve aiutare le industrie, gli imprenditori, le pmi e i ricercatori ad avere accesso agli eccezionali talenti, alle capacità di ricerca e innovazione, alle attrezzature industriali all’avanguardia e ai processi più avanzati che meritano. L’Europa deve rimanere una potenza industriale.

Agenda di crescita per i prossimi 5 anni

I tre ministri si sono impegnati a continuare a basarsi sul Green Deal e sul Piano industriale Green Deal per realizzare un’ambiziosa agenda di crescita per i prossimi cinque anni nell’Ue, per la quale sono fondamentali alcuni pillar.

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Eliminare gli oneri amministrativi inutili

Si tratta di garantire un ambiente normativo stabile ed efficace e riformare ulteriormente, semplificare e accelerare le procedure amministrative dell’Ue, anche per quanto riguarda le autorizzazioni e l’accesso ai programmi di finanziamento europei e agli aiuti di Stato, in particolare per le pmi. Al contempo l’impegno prevede di invitare la Commissione a realizzare un ambizioso programma di semplificazione che elimini le sovrapposizioni normative e riduca gli obblighi di rendicontazione, in primo luogo per le pmi e ben oltre l’obiettivo della Commissione del 25%, sulla base di una valutazione approfondita dei risultati del suo “invito a fornire prove” in merito alla razionalizzazione degli obblighi di rendicontazione.

Si prevede poi di invitare la Commissione a chiarire le norme, semplificare o sopprimere le norme obsolete o irrilevanti, invitare a lanciare i cosiddetti “controlli di realtà” a livello europeo in settori predeterminati per identificare la burocrazia inutile in modo più mirato e  sostenere le pmi rafforzando il “test pmi” nelle valutazioni d’impatto, tenendo conto dell’andamento dell’inflazione nelle soglie finanziarie della definizione di pmi e aggiungendo una nuova categoria di società a media capitalizzazione (250-500 dipendenti) per estendere le esenzioni amministrative già previste per le pmi.

Incrementare gli investimenti pubblici e privati

Per il successo della transizione gemellare è necessario aumentare gli investimenti pubblici e privati. Ciò richiede innanzitutto un ambiente favorevole agli investimenti privati. Questo dovrebbe includere un programma più ambizioso per realizzare l’Unione dei mercati dei capitali, una più facile approvazione delle procedure per…

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Anitec-Assinform, Dal Checco verso la presidenza

Anitec-Assinform, Dal Checco verso la presidenza

Massimo Dal Checco, ceo di Sidi Group, è stato designato all’unanimità alla presidenza di Anitec-Assinform da parte del Consiglio generale dell’associazione. La nomina dovrà essere ratificata dall’Assemblea dei soci convocata per il 10 maggio, intanto è fissata al 19 aprile la nuova riunione del Consiglio sul cui tavolo ci sarà il nuovo programma dell’associazione nonché l’indicazione dei vice presidenti su proposta di Dal Checco.

Chi è Massimo Dal Checco

Massimo Dal Checco è ceo di Sidi Group, azienda che opera nel settore dell’innovazione digitale e dell’industria 4.0. Nasce a Milano e consegue la laurea in Economia e Commercio presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Siede a tavoli dove l’innovazione attraversa il tessuto imprenditoriale italiano. Contribuisce a gruppi tecnici in Confindustria sul Digitale per la competitività del sistema industriale, sulle filiere e sulla internazionalizzazione. Attualmente copre importanti incarichi in enti associativi di riferimento per l’imprenditoria nazionale e internazionale, promuovendo l’innovazione tecnologica come elemento cardine di uno sviluppo sostenibile.

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