320 milioni di euro per impianti fotovoltaici e mini eolici. Il 40% delle risorse al Mezzogiorno
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con provvedimento direttoriale, ha definito i termini di apertura dello sportello agevolativo e le modalità di presentazione delle domande per il sostegno ai programmi di investimento delle piccole e medie imprese finalizzati all’autoproduzione di energia elettrica ricavata da impianti solari fotovoltaici o mini eolici per l’autoconsumo immediato e, eventualmente, per sistemi di accumulo/stoccaggio dell’energia dietro il contatore per autoconsumo differito.
Le domande per gli incentivi potranno essere inviate a partire dalle ore 12.00 del 4 aprile e fino alle ore 12.00 del 5 maggio 2025 allo sportello online Invitalia, soggetto gestore della misura per conto del Ministero.
Il provvedimento, che ha uno stanziamento economico di 320 milioni di euro a valere sull’Investimento 16 della Missione 7 del PNRR, fa seguito all’adozione del decreto del 13 novembre 2024 del ministro Adolfo Urso.
Potranno beneficiare delle agevolazioni le PMI operanti sull’intero territorio nazionale, ad esclusione delle imprese che operano nel settore carbonifero e della produzione primaria di prodotti agricoli e della pesca e dell’acquacoltura.
Gli incentivi saranno assegnati ai programmi di investimento per un ammontare di spese ammissibili non inferiore a 30.000 euro e non superiore a 1.000.000 di euro nella misura massima del:
30% per le medie imprese
40% per le micro e piccole imprese
30% per l’eventuale componente aggiuntiva di stoccaggio di energia elettrica dell’investimento
50% per la diagnosi energetica.
Il 40% sarà riservato alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e un altro 40% alle micro e piccole imprese.
Qualora, in fase di definizione della graduatoria, le risorse destinate alle predette riserve non dovessero essere pienamente assorbite, saranno rese disponibili per il finanziamento delle domande di agevolazione riferite ai restanti territori e alle imprese di media dimensione.
Oltre 30 milioni di euro per i programmi di crescita, innovazione e sostenibilità ambientale delle imprese tessili
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con provvedimento direttoriale, ha definito i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione inerenti la valorizzazione della filiera di trasformazione delle fibre tessili naturali e di concia della pelle, con particolare attenzione alla certificazione della loro sostenibilità.
Le domande per gli incentivi potranno essere inviate a partire dalle ore 12.00 del 3 aprile e fino alle ore 12.00 del 3 giugno allo sportello online Invitalia, soggetto gestore della misura per conto del Ministero.
Per maggiori informazioni è possibile consultare la sezione “Rafforziamo le imprese” del sito https://www.invitalia.it/ o chiamare il numero verde gratuito 800 77 53 97 attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00.
Il provvedimento, che ha l’obiettivo di potenziare l’autonomia di approvvigionamento delle materie prime naturali nell’industria tessile nazionale, fa seguito all’adozione del decreto del 10 dicembre 2024 del ministro Adolfo Urso, di concerto con i ministri dell’Economia e delle Finanze e dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e al rifinanziamento della misura in Legge di Bilancio 2025.
Le risorse assegnate alla misura sono pari a 30.042.500,00 al netto degli oneri di gestione (30.500.000 lordi) di cui circa 20 milioni destinati alla concessione di contributi a fondo perduto e oltre 10 milioni per la concessione di finanziamenti agevolati.
Le linee di intervento della misura rivolta alle micro, piccole e medie imprese operanti nei settori del tessile (codice ATECO 13) e della concia del cuoio (codice ATECO 15.11) riguardano:
“Crescita e innovazione” con investimenti finalizzati all’aumento della capacità produttiva, nel rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale e riduzione degli sprechi e certificati da soggetti qualificati, a cui sono destinate risorse pari a euro 14.019.833,00 (di cui 10.014.167,00 per le micro e piccole imprese e 4.005.666,00 per le medie imprese).
“Sostenibilità ambientale” con l’acquisizione di beni strumentali, certificazioni ambientali di prodotto e di processo, utilizzo di fibre tessili di origine naturale e di materiali provenienti da processi di riciclo e di scarto di lavorazioni, a cui sono destinate risorse pari a euro 16.022.667,00 (di cui 12.017.000,00 per le micro e piccole imprese e 4.005.667,00 per le medie imprese).
Per i programmi di investimento comportanti spese di importo non superiore a 100mila euro, il contributo a fondo perduto concesso sarà pari al 60% delle spese.
Per i programmi di investimento comportanti spese tra 100mila e 200mila euro, il contributo a fondo perduto sarà pari al 60% delle spese fino a 100.000 euro e con finanziamento agevolato all’80% per la quota restante.
Da azienda disponibilità a cedere il sito a condizioni di favore
Si va verso la reindustrializzazione dello stabilimento di Gioia del Colle per garantire la continuità produttiva di AC Boilers, impianto situato a Gioia del Colle (BA) e di proprietà del Gruppo Sofinter, attivo nella produzione di caldaie di grande taglia per impianti di generazione di energia elettrica.
È quanto emerso dall’incontro tenutosi a Palazzo Piacentini, al quale hanno partecipato i rappresentanti del Mimit, dell’azienda, della Regione Puglia, della Regione Lombardia, degli enti locali e delle organizzazioni sindacali. Nel corso della riunione, l’azienda ha manifestato la disponibilità a cedere lo stabilimento a condizioni di favore.
L’advisor nominato dall’azienda lavorerà, su richiesta del tavolo Mimit, per individuare la migliore soluzione produttiva e occupazionale possibile. Al momento, sono già pervenute richieste di informazioni sullo stabilimento da circa venti potenziali acquirenti, tra cui realtà industriali e immobiliari.
Su richiesta dell’advisor, gli interessati dovranno presentare la documentazione necessaria e i relativi piani industriali. Successivamente, si aprirà la dataroom, per poi giungere alla presentazione di manifestazioni di interesse vincolanti entro ottobre.
Ha così inizio un percorso strutturato: le parti hanno concordato di fissare una serie di riunioni periodiche per monitorare in modo sistematico e concertato l’evoluzione della situazione, condividendo le informazioni che emergeranno nel processo di riconversione. La prossima riunione è stata fissata il 6 maggio.
L’incontro è stato inoltre l’occasione per analizzare le prospettive industriali e occupazionali di tutti i siti del gruppo, al fine di adottare ogni strumento utile alla loro salvaguardia.
Nuovo incontro tecnico al Mimit con azienda e sindacati il 2 aprile
Nuovo tavolo tecnico al Mimit sul futuro di Beko Europe. Le parti hanno approfondito i margini per una ulteriore riduzione degli esuberi nell’area impiegatizia, l’introduzione di nuove linee di prodotto e l’avvio di un percorso finalizzato a garantire un futuro produttivo al sito di Siena, attraverso l’ingresso di un nuovo investitore. Il tavolo, presieduto dal sottosegretario Fausta Bergamotto e alla presenza dei vertici aziendali, è stato preceduto da un incontro tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, e le organizzazioni sindacali.
In particolare, durante il tavolo, l’azienda ha manifestato la propria disponibilità a ridurre ulteriormente gli esuberi relativi ai cosiddetti “colletti bianchi”. Questo ridurrebbe gli esuberi complessivi a circa 1.000 unità, quasi la metà dei 1.935 originariamente previsti dal gruppo a novembre. Beko Europe ha inoltre confermato l’intenzione di avviare due progetti per nuovi prodotti premium nei siti di Cassinetta e Melano. L’azienda ha inoltre evidenziato di aver individuato anche per il sito di Comunanza un nuovo modello di prodotto che dovrà essere definito entro 3 mesi.
Sul futuro dello stabilimento di Siena, il sottosegretario Bergamotto ha annunciato che il Mimit, insieme all’azienda, ha avviato un percorso per individuare un nuovo investitore che garantisca la continuità produttiva del sito e la salvaguardia dei livelli occupazionali. L’annuncio segue infatti il primo incontro avvenuto ieri presso il sito toscano tra i delegati di Beko Europe, la società Sernet – advisor per la reindustrializzazione – e il Comune di Siena, per approfondire aspetti tecnici relativi alla struttura e alle apparecchiature.
Il sottosegretario Bergamotto, accogliendo le istanze dei sindacati, ha infine comunicato che nei prossimi giorni avvierà confronti con le Regioni in cui sono situati i siti produttivi di Beko Europe. L’obiettivo sarà esplorare gli strumenti di sostegno finanziario da attivare, con particolare attenzione al supporto delle attività di ricerca e sviluppo, a favore degli investimenti già annunciati dalla multinazionale.
Un nuovo incontro tecnico con l’azienda e le organizzazioni sindacali è stato convocato dal Mimit per il prossimo 2 aprile.
Italia con Francia e altri 6 Paesi presentano ‘non paper’ alla Commissione UE
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, ha sottoscritto oggi il ‘non paper’ sulla chimica europea, assieme a Francia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Spagna, Ungheria e Paesi Bassi, dando vita all’Alleanza per il rilancio del settore chimico in Europa.
L’annuncio della sottoscrizione è stato dato da Urso nel corso di una videocall con il ministro francese dell’Industria e dell’Energia, Marc Ferracci, e con gli omologhi di Germania, Romania, Slovacchia, Belgio e Austria, in vista del Consiglio Competitività che si terrà domani a Bruxelles in cui si affronterà sia la revisione del CBAM, sollecitata dall’Italia con un ‘non paper’ insieme con la Polonia, sia le iniziative settoriali per la Chimica, in cui si illustrerà il nuovo documento sottoscritto oggi.
“L’Europa non può fare a meno della chimica di base, che rappresenta il pilastro di ogni filiera industriale”, ha dichiarato il ministro Urso. “Oggi ci troviamo di fronte a un paradosso: produrre in Europa è spesso meno conveniente che importare prodotti chimici dall’estero. Questa tendenza va invertita. Dobbiamo rilanciare la competitività del nostro sistema industriale, accompagnando la transizione green con pragmatismo e determinazione. È questo l’impegno preso anche ieri al Tavolo Versalis, con le organizzazioni sindacali e le Regioni interessate. Difendere la capacità produttiva europea significa rafforzare l’autonomia strategica del nostro continente nella transizione green, un obiettivo che noi condividiamo, come dimostra anche il piano di riconversione industriale dell’azienda dell’Eni”.
Il documento sottoscritto oggi chiede alla Commissione europea di realizzare un “EU Critical Chemicals Act” che, analogamente al “Critical Raw Material Act”, definisca una lista di molecole strategiche per i settori della chimica e le industrie collegate (automotive, edilizia, farmaceutica, agroalimentare, green tech), riconoscendo anche la criticità di quelle con forti squilibri commerciali e dipendenza da paesi extra-UE. Si suggeriscono poi misure di incentivazione, modernizzazione e decarbonizzazione degli impianti esistenti, oltre a interventi per il reshoring delle produzioni perdute. Inoltre, si sottolinea la necessità di incentivare l’innovazione e la ricerca di alternative sostenibili e lo sviluppo di nuove piattaforme produttive (biocarburanti, bioplastiche, riciclo della plastica, batterie), garantendo l’accesso competitivo alle materie prime essenziali.
La firma del documento segue il recente ‘non paper’ sulla siderurgia europea, firmato da Urso a Parigi il 27 febbraio scorso insieme a Francia, Belgio, Lussemburgo, Romania, Slovacchia e Spagna, con l’obiettivo di contrastare la concorrenza sleale dei Paesi extra UE e contenere i costi energetici, considerati un ostacolo alla sostenibilità del comparto.
Oltre alla situazione dell’industria chimica europea, domani al Consiglio Competitività dell’UE di Bruxelles si discuterà della revisione del Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM). Il tema è stato inserito nell’agenda ufficiale su iniziativa italiana, in continuità con il ‘non paper’ presentato lo scorso dicembre dall’Italia e firmato da Austria, Bulgaria, Polonia, Grecia e Cipro, per garantire che la decarbonizzazione dei settori ad alta intensità energetica particolarmente esposti al commercio internazionale, quali siderurgia, chimica, alluminio e cemento, sia sostenibile dal punto di vista produttivo per competere ad armi pari con i Paesi extra-UE, anche al fine di contrastare la delocalizzazione. I Ministri affronteranno, inoltre, i contenuti del Clean Industrial Deal per la decarbonizzazione e il rilancio delle industrie europee.
L’incontro al Ministero per favorire il processo di rilancio industriale
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha convocato il primo tavolo Conforama Italia Spa alla presenza dei vertici e dei rappresentanti societari con le sigle sindacali nazionali e locali. L’incontro aveva l’intento di fare chiarezza sugli elementi di criticità e valutare possibili soluzioni per il rilancio di un’importante realtà commerciale del Paese, anche mediante l’eventuale intervento ministeriale.
Conforama Italia, grande catena di arredamento presente con 27 punti vendita in Italia, occupa attualmente 1109 dipendenti, compresa la controllata Emmezeta Moda.
Il Mimit, ribadito l’auspicio a condividere il percorso senza intraprendere azioni unilaterali, ha ravvisato l’esigenza di aggiornare il tavolo non appena sarà definito il nuovo piano industriale, al fine di salvaguardare, in particolare, il livello occupazionale tramite il rilancio sostenibile del gruppo. La nuova convocazione, che verrà estesa agli attori istituzionali interessati dagli eventuali impatti territoriali, è prevista il 23 aprile.
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci consentirà di elaborare dati quali il comportamento di navigazione o gli ID univoci su questo sito. Il mancato consenso o la revoca del consenso possono influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
La memorizzazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari per il fine legittimo di consentire l'utilizzo di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
The technical storage or access that is used exclusively for statistical purposes.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
La memorizzazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per l'invio di pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su più siti web per scopi di marketing simili.
Commenti recenti