Convegno organizzato dalla DGV del MIMIT per la promozione e lo sviluppo del movimento cooperativo
In data undici dicembre u.s. si è tenuto, presso la Camera di commercio di Roma, Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano in Piazza di Pietra, il convegno “Cooperazione – Modello virtuoso di impresa”. L’evento è stato organizzato dalla Direzione Generale per i Servizi di Vigilanza del MIMIT, in coerenza con gli obiettivi di promozione del sistema cooperativo assegnati, e ha riscontrato un grande interesse, testimoniato anche dalla elevata partecipazione di pubblico per tutta la durata dell’iniziativa.
Sono intervenuti, nei saluti di apertura, il Presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, che ha evidenziato come il modello di impresa cooperativa dimostra di essere un tassello fondamentale per l’economia del Paese; il Presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Roma, che ha auspicato una collaborazione sinergica tra l’Ordine e la Direzione ponendo le professionalità che rappresenta a disposizione dell’attività degli Uffici, nonché della formazione continua; il Capo Dipartimento per i servizi interni, finanziari, territoriali e di vigilanza Benedetto Mineo, che ha portato i saluti dell’Amministrazione e ha espresso grande soddisfazione per l’iniziativa.
L’apertura dei lavori ha visto la relazione iniziale del Direttore generale Giulio Mario Donato, “Libertà di impresa e cooperazione a confronto. Il ruolo regolatore dello Stato”, all’interno della quale, inter alia, è stata ripercorsa l’origine storica e politica dell’articolo 45 della Costituzione ponendo l’attenzione al tema dell’utilità sociale, sia nell’accezione di limite alle iniziative economiche di cui all’art. 41 Cost. che in quella di funzione della cooperazione a carattere di mutualità.
È intervenuto il Sottosegretario di Stato Massimo Bitonci il quale, nell’esprimere soddisfazione per l’iniziativa in argomento, ha rappresentato l’esigenza di un’interazione più intensa tra l’amministrazione e i professionisti, al fine di creare un polo di riferimento per le imprese.
A seguire, si è dato avvio alle relazioni di Giuseppe Quagliana – Dirigente della Divisione Albi, contributi degli enti cooperativi, studi e analisi del sistema cooperativo, “Descrizione e analisi sullo stato del sistema cooperativo italiano” e dell’avv. Pierluigi Morara del foro di Bologna, “La cooperativa: una forma di impresa moderna e sostenibile” e del dott. Andrea Ciccarelli, Dottore commercialista e Presidente commissione cooperative presso ODCEC di Roma con la relazione dal titolo “Cooperative e commercialisti: vantaggi reciproci”. A conclusione degli interventi tecnici sono state condivise tre esperienze di cooperative di successo vigilate dal Mimit ed alla presenza dei rispettivi presidenti: Edoardo Corbucci – Presidente della società cooperativa IL DOTTORE IN AGRARIA, Luca DI Sciullo – Presidente della società cooperativa IDOS e Giorgio Russo – Presidente della società cooperativa IL RAGGIO.
Come riferito in premessa l’evento, in cui le attività di moderatrice sono state svolte da Laura Iacone, funzionaria della DGV, è stato molto apprezzato da tutti i partecipanti e ha posto le basi per lo sviluppo di fattive collaborazioni con gli ordini rappresentati e con la Camera di commercio, al fine di creare una rete di supporto alle imprese mutualistiche e di favorire i processi di innovazione e sostenibilità del sistema cooperativo.
Il tavolo si è concluso con la piena intesa tra tutte le parti
Si è concluso, con la piena intesa di tutte le parti su agenda, obiettivi e modalità per la definizione dell’Accordo di programma sulle acciaierie di Terni Ast-Arvedi, il Tavolo presieduto oggi dal ministro Urso a Palazzo Piacentini. Su proposta del ministro, è stato definito un cronoprogramma per sciogliere i nodi sul piano tecnico riguardo all’approvvigionamento energetico, sulla base degli intendimenti della Regione Umbria, e in relazione alle risorse che saranno messe a disposizione da MASE e MIMIT a supporto del Piano industriale dell’azienda, per giungere alla firma dell’accordo di programma entro il mese di febbraio.
Alla riunione, presieduta dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso con il sottosegretario con delega alle crisi industriali, Fausta Bergamotto, hanno partecipato i massimi livelli del ministero, tra cui il capo dipartimento per le Imprese del Mimit, Amedeo Teti e il capo della segreteria tecnica del ministro, Marco Calabrò. Presenti, inoltre, il neo assessore regionale allo sviluppo economico della Regione Umbria, Francesco De Rebotti, il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, i rappresentanti dell’azienda e le organizzazioni sindacali.
Nel corso del mese di gennaio si terrà il tavolo tecnico per definire il quadro delle agevolazioni a sostegno dell’investimento siderurgico nel rispetto delle regole europee. Un secondo ambito di intervento, in formato multilaterale tra Mimit, l’azienda, la Regione Umbria e il Comune di Terni, è collegato all’approvvigionamento energetico, in relazione alla gara per la nuova concessione della centrale idroelettrica di Terni che avverrà nel 2029 e su cui la Regione dovrà fornire i suoi intendimenti.
L’obiettivo, sottolineato da Urso, è convocare per febbraio un tavolo conclusivo per la sottoscrizione dell’accordo di programma. Durante la riunione il ministro ha colto anche l’occasione per illustrare alle organizzazioni sindacali il non paper presentato alle istituzioni europee il 27 dicembre scorso, con Austria, Bulgaria e Polonia, relativo alla revisione del Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM), che prevede la tassazione delle importazioni da Paesi extra-UE con regolamentazioni climatiche meno rigorose, calcolata in base alla quantità di CO2 incorporata o emessa per la produzione dei beni. Obiettivo del non paper è mantenere competitiva l’Europa nei settori produttivi chiave, sostenere il percorso delle industrie energivore verso la transizione green, raggiungere l’autonomia strategica del Continente e fermare la delocalizzazione delle industrie.
Emanata direttiva che individua aree tematiche e indirizzi operativi per l’utilizzo delle risorse FSC 2021-2027
Al fine di fornire un adeguato stimolo allo sviluppo delle aree del Mezzogiorno, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, su indicazione del ministro Adolfo Urso, ha emanato una direttiva che definisce le aree tematiche e gli indirizzi operativi per l’utilizzo delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, programmazione 2021-2027, destinate alla sottoscrizione di Contratti di sviluppo nella Zona Economica Speciale (ZES Unica), comprendente i territori delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.
La direttiva definisce la modalità di utilizzo della dotazione finanziaria aggiuntiva, risorse che ammontano a 250 milioni di euro: di questi, 200 milioni di euro sono destinati al finanziamento di programmi di sviluppo industriale e di programmi per la tutela ambientale, secondo le modalità previste dagli articoli 5 e 6 del decreto 9 dicembre 2014, che disciplina i Contratti di sviluppo. I restanti 50 milioni di euro sono allocati per programmi di sviluppo di attività turistiche, in base a quanto stabilito dall’articolo 7 dello stesso decreto.
Le domande dovranno riguardare la realizzazione, su iniziativa di una o più imprese, di programmi di sviluppo che richiedano uno o più progetti di investimento e, eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione strettamente connessi e funzionali tra loro. Potranno essere finanziate con le predette risorse le domande di Contratto di sviluppo presentate successivamente al 26 ottobre 2022.
Invitalia, per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, svolgerà l’istruttoria per l’ammissione alle agevolazioni.
Sostegni agli investimenti produttivi di media dimensione finanziaria legati alle tecnologie critiche STEP
Operativo dalle ore 12:00 del 5 febbraio fino alle ore 12:00 dell’8 aprile 2025, lo sportello per la presentazione delle domande di accesso ai Mini Contratti di Sviluppo, il nuovo strumento introdotto nell’ambito del DL Coesione, con una dotazione iniziale di 300 milioni di euro, volto a sostenere gli investimenti produttivi di media dimensione finanziaria legati alle tecnologie critiche.
È quanto stabilisce il decreto direttoriale emanato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, su indicazione del ministro Adolfo Urso, in merito alle agevolazioni per la realizzazione di programmi di investimento di importo compreso tra 5 milioni e 20 milioni di euro, finalizzati a sostenere lo sviluppo o la fabbricazione di tecnologie critiche, nonché a salvaguardare e rafforzare le rispettive catene del valore negli ambiti previsti dal regolamento (UE) 2024/795, che istituisce la piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP).
Le richieste dovranno essere presentate esclusivamente in via telematica attraverso la piattaforma informatica di Invitalia (www.invitalia.it) che, per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, curerà l’istruttoria per l’ammissione alle agevolazioni.
Invitalia, con congruo anticipo, pubblicherà sulla propria piattaforma lo schema per la compilazione delle domande e le indicazioni relative alla documentazione da allegare.
L’investimento rafforzerà la sicurezza dell’approvvigionamento, la resilienza e l’autonomia tecnologica dell’Europa
“La decisione della Commissione Europea rafforza il nostro ruolo nel settore dei semiconduttori, delle alte tecnologie e per l’autonomia strategica dell’UE. L’Italia è finalmente al centro della sfida tecnologica europea”. È quanto ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in merito al via libera della Commissione Europea al sostegno italiano da 1,3 miliardi di euro, in base alle norme sugli aiuti di Stato, per sostenere la realizzazione della prima fabbrica europea di advanced packaging e chiplet integration di Silicon Box che sorgerà a Novara, per un investimento complessivo di 3,2 miliardi di euro.
Questo è il terzo investimento italiano nel settore dei chip approvato dalla Commissione Europea, su un totale di cinque progetti. “Un’ulteriore importante conferma della solidità del nostro piano strategico sulla microelettronica, che ha innescato un effetto volano negli investimenti portando il settore in Italia a superare i 9 miliardi di euro nel solo 2024, posizionandoci al secondo posto in Europa dopo la Germania” ha dichiarato il ministro Urso.
L’investimento di Silicon Box rafforzerà la sicurezza dell’approvvigionamento, la resilienza e l’autonomia tecnologica dell’Europa nel settore dei semiconduttori, in linea con gli obiettivi delineati dal Chips Act europeo e nelle Linee guida politiche della Commissione Europea 2024-2029.
Il sito di Novara contribuirà a soddisfare la domanda di assemblaggio di semiconduttori, principalmente nel mercato europeo, per abilitare nuove tecnologie come applicazioni di nuova generazione nel campo dell’intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni e componenti per veicoli elettrici.
A pieno regime l’impianto potrà generare 1.600 nuovi posti di lavoro diretti, a cui si aggiungeranno quelli indiretti, e circa 1.000 per la costruzione della fabbrica. Lo stabilimento sarà costruito e gestito secondo i principi net zero europei, riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente.
“I recenti sconvolgimenti globali dimostrano con chiarezza quanto sia fondamentale costruire una catena di approvvigionamento più resiliente per i semiconduttori in Europa. Per questo, il governo ha posto i chip e la microelettronica al centro delle sue priorità strategiche, consapevole che rappresentano un pilastro imprescindibile per garantire la sicurezza e la competitività del nostro sistema industriale” ha concluso il ministro.
All’incontro presenti alcuni dei più importanti esperti dell’ecosistema italiano delle imprese innovative e del Venture Capital
Favorire un nuovo e corretto approccio culturale agli investimenti nelle Startup, accrescere la competitività dell’Italia in Europa e dell’Ue sulla scena globale, adottare condizioni di investimento vantaggiose per i nuovi imprenditori. Sono alcuni dei punti analizzati durante l’evento “Il nuovo Scaleup Act”, che si è svolto al Mimit e al quale hanno preso parte alcuni dei più importanti esperti dell’ecosistema italiano delle imprese innovative e del Venture Capital.
Presenti il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il sottosegretario al Mimit, Massimo Bitonci, l’amministratore delegato di Invitalia, Bernardo Mattarella, e l’Ad di CDP Venture Capital, Agostino Scornajenchi, Gianmarco Carnovale, fondatore e presidente di Roma Startup.
A dodici anni dall’emanazione dello Startup act, oggi il nuovo Scaleup Act, progetto fortemente voluto dal ministro Urso, riscrive il perimetro di azione e definisce le regole e le condizioni, in linea con le pratiche internazionali più mature, che le Startup devo soddisfare per essere supportate. Durante l’evento, è stata sottolineata anche l’importanza che il governo ha voluto dare al mondo delle imprese innovative, in particolare con la recente approvazione della Legge annuale sulla Concorrenza.
“Grazie alla Legge annuale sulla Concorrenza abbiamo creato un meccanismo importante e significativo per incentivare gli interventi finanziari dei fondi pensione e delle casse previdenziali private nel sostegno al venture capital e alle Startup affinché possano diventare poi delle imprese innovative e sempre più dei campioni europei. E’ una vera svolta riconosciuta da tutti gli attori e a cui la stessa Europa guarda con grande attenzione. Finalmente l’Italia è all’avanguardia sulla crescita delle Startup”, ha affermato il ministro Urso.
“Con l’approvazione del DDL Concorrenza, abbiamo avviato una revisione che segna una svolta per le imprese emergenti: lo Startup Act 2.0. Si tratta di un passo decisivo verso la creazione di un ecosistema innovativo e competitivo a livello internazionale. L’Italia ha tutte le carte in regola per diventare un hub strategico per Startup e Scaleup, offrendo strumenti efficaci per attrarre capitali e promuovere il talento imprenditoriale del nostro Paese. Tra le priorità della riforma spiccano la semplificazione burocratica, un più facile accesso al mercato e nuove forme di sostegno economico, con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo delle imprese innovative e valorizzare le eccellenze tecnologiche italiane. La collaborazione tra pubblico e privato sarà determinante per favorire questa trasformazione e condurre le nostre realtà imprenditoriali all’internazionalizzazione”, ha affermato il sottosegretario Bitonci.
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