Urso: “soddisfazione per importante accordo. Entro febbraio convocato tavolo interministeriale per le Tlc”
Ritirati i 256 licenziamenti della vertenza che riguarda i lavoratori della CallMat, azienda di call center che opera a Matera. Il risultato è stato ottenuto al tavolo che si è svolto a Palazzo Piacentini al quale hanno preso parte il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, i dirigenti del Mimit, i rappresentanti di Regione Basilicata, gruppo Tim, CallMat e organizzazioni sindacali.
La riunione, inizialmente fissata per il 23 gennaio, è stata anticipata dal ministro Urso che ha accolto la richiesta della Regione Basilicata in seguito al ridimensionamento delle commesse da parte di Tim, principale committente del call center lucano.
In particolare, l’accordo prevede l’impegno della Regione Basilicata ad attivare degli interventi nell’ambito della digitalizzazione delle Pubbliche amministrazioni lucane entro il mese di settembre 2025. L’obiettivo è fornire una risposta occupazionale almeno parziale in riferimento al perimetro CallMat. Nel frattempo verranno attivati, da parte del ministero delle Imprese e del Made in Italy, dei monitoraggi. Tim, da parte sua, garantirà fino a marzo un flusso nuovi volumi di front end. CallMat si è resa disponibile a ritirare immediatamente la procedura di licenziamento collettivo, a fronte della possibilità di utilizzare ammortizzatori sociali per una gestione non traumatica della situazione attuale.
“Soddisfazione per aver trovato un percorso solido verso una soluzione strutturale per questa vertenza, che si aggiunge a quelle già avviate a risoluzione per le società di call center Abramo e Almaviva. È nostra intenzione convocare entro il mese di febbraio il tavolo nazionale interministeriale sul settore delle TLC, in accordo con il ministro del Lavoro Marina Calderone, dove faremo il punto complessivo sulle sfide del comparto”, ha affermato il ministro Urso.
Inoltre, entro il mese di febbraio verrà convocato il tavolo di monitoraggio.
Nuovo incontro al Mimit entro il 31 gennaio per cercare soluzione produttiva e occupazionale
Al termine del secondo incontro a Palazzo Piacentini in merito alla vertenza De Vizia Transfer S.p.A. – attiva nei servizi di pulizia e gestione dei rifiuti industriali nell’impianto Stellantis di Cassino – le strutture tecniche del Mimit, i sindacati e le aziende hanno deciso di riaggiornare il tavolo entro il 31 di gennaio. Dall’incontro odierno si segnalano infatti elementi di novità, che dovranno ora essere approfonditi dalle parti.
I rappresentanti di De Vizia Transfer si sono impegnati a congelare la procedura di licenziamento collettivo avviata a carico dei 32 lavoratori che svolgono attività nel plant di Cassino.
L’impegno del Mimit rimane quello di lavorare per una soluzione produttiva e occupazionale.
Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio sui prezzi dei carburanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, le quotazioni medie di benzina e diesel lungo la rete degli oltre 20mila distributori nazionali sono sostanzialmente stabili rispetto a quanto registrato nel fine settimana, con il prezzo medio della benzina fermo a 1,79€/litro e con il gasolio a 1,70€/litro rispetto agli 1,69€/litro di sabato 11 gennaio.
Anche sulla rete autostradale i prezzi sono stabili rispetto a quanto rilevato sabato 11 gennaio, con il prezzo medio del gasolio fermo oggi a 1,80€/litro e la benzina a 1,89€/litro.
Le informazioni relative ai prezzi dei carburanti lungo la rete italiana sono costantemente aggiornate sul sito Osservaprezzi.
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Moda, Urso convoca tavolo nazionale di settore per il 24 gennaio
All’incontro parteciperanno i rappresentanti delle principali associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato il Tavolo Nazionale sul Settore Moda per venerdì 24 gennaio alle ore 11.00, a Palazzo Piacentini.
La riunione, programmata al termine dei principali eventi invernali dedicati al settore per favorire la partecipazione di tutti gli attori, si concentrerà sulle sfide che sta affrontando il comparto della moda, con un focus sulle misure di sostegno e di incentivazione in favore delle imprese.
All’incontro parteciperanno i rappresentanti delle principali associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali.
Adottato dal ministro Urso il decreto che aggiorna la normativa vigente e ottimizza l’impiego delle risorse pubbliche
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per garantire un utilizzo più efficiente delle risorse pubbliche, anche mediante una più precisa definizione dei programmi di sviluppo delle attività turistiche e una revisione delle agevolazioni previste per il settore agroindustriale, ha adottato il decreto che apporta modifiche al vigente DM 9 dicembre 2014.
Nello specifico, il provvedimento introduce alcune modifiche riguardanti:
la disciplina dei Contratti di sviluppo turistici e agroindustriali
le modalità di intervento in favore dei progetti di ricerca e sviluppo.
Le modifiche introdotte mirano a orientare l’intervento pubblico verso programmi di investimento capaci di influenzare concretamente l’offerta turistica nazionale e di valorizzare l’attrattività dei territori.
Modifiche alla disciplina dei Contratti di sviluppo turistici
Con la modifica dell’art. 7 del DM 09/12/2014 è stata introdotta una categorizzazione tipologica dei programmi ammissibili, precedentemente assente, con l’individuazione specifica delle categorie di interventi prioritari che influenzano l’offerta ricettiva in senso stretto, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo.
Tra questi rientrano gli interventi finalizzati:
al potenziamento e/o miglioramento dell’offerta ricettiva, ossia:
la realizzazione di nuove strutture ricettive;
l’ampliamento di strutture ricettive esistenti, a condizione che il progetto d’investimento comporti un incremento della capacità ricettiva non inferiore al 20% rispetto alla situazione esistente;
l’incremento della qualità dell’offerta ricettiva;
l’integrazione, nell’ambito di strutture ricettive esistenti, di nuovi servizi annessi volti al miglioramento dell’offerta turistica (con servizi che tengano conto anche della destagionalizzazione);
al potenziamento e/o al miglioramento di strutture polifunzionali e di strutture in grado di incrementare sensibilmente il livello di attrattività turistica e di caratterizzazione dei territori di riferimento, quali ad esempio impianti di risalita, attività connesse a comprensori sciistici, porti turistici, parchi tematici e acquatici, stabilimenti termali.
È stata, inoltre, reintrodotta la possibilità per le imprese del settore di presentare progetti di innovazione, fornendo maggiore spazio ai processi di digitalizzazione e ai progetti digitali innovativi per personalizzare l’esperienza dei clienti.
Con le modifiche previste, l’articolazione del programma di sviluppo in più progetti d’investimento sarà consentita al verificarsi di almeno una delle seguenti condizioni:
progetti d’investimento realizzati dalla medesima impresa o da più imprese facenti parte del medesimo gruppo imprenditoriale;
progetti d’investimento realizzati da più imprese volti a sviluppare sul territorio nazionale una ben individuata e caratterizzante tipologia di offerta turistica tematizzata;
progetti d’investimento realizzati da più imprese con concreti collegamenti funzionali al perseguimento di comuni obiettivi di sviluppo e posizionamento nel mercato.
Dal punto di vista finanziario è stata evidenziata la facoltà del Ministero del Turismo di allocare risorse, attraverso specifici accordi di programma, per l’attuazione di programmi di sviluppo delle attività turistiche.
Modifiche alla disciplina dei Contratti di sviluppo agroindustriali
Il provvedimento estende ai Contratti di sviluppo agroindustriali la disciplina, dalla quale questi ultimi erano esclusi, già prevista per i Contratti di sviluppo negli altri ambiti settoriali.
In particolare, le nuove disposizioni comprendono:
l’applicazione del concetto di “grande progetto di investimento”, ossia quei progetti con spese di oltre 50 milioni di euro, per i quali la disciplina prevede una progressiva riduzione del tasso di contribuzione spettante in scaglioni di investimenti (100% dell’intensità riconoscibile sui primi 55 milioni di euro, 50% sugli investimenti compresi tra 55 milioni e 110 milioni di euro, 34% previa notifica individuale sugli investimenti oltre 110 milioni);
l’applicazione del principio “di consolidamento degli investimenti”, in base al quale i progetti di investimento avviati dallo stesso beneficiario, nell’ambito della stessa unità produttiva entro un periodo di tre anni dalla data di avvio relativa a un altro investimento sovvenzionato, sono considerati parte di un unico progetto di investimento.
Modifiche alla disciplina delle modalità di intervento in favore dei progetti di ricerca e sviluppo
Attraverso il decreto si è provveduto ad aggiornare l’elenco delle tecnologie ammissibili in conformità con gli obiettivi del programma ‘Orizzonte Europa”.
Le suddette tecnologie sono adesso declinate in 18 categorie:
Urso: “forte impulso agli investimenti”. Incentivi alle imprese attraverso i Contratti di sviluppo per promuovere la crescita sostenibile, la competitività e lo sviluppo delle tecnologie critiche, in linea con il Regolamento STEP
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, ha adottato il decreto che dispone l’assegnazione di 497,8 milioni di euro, a valere sul “Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027”, al fine di sostenere lo sviluppo e la fabbricazione delle tecnologie critiche per le transizioni verde e digitale, salvaguardando e rafforzando le rispettive catene del valore. “Un forte impulso agli investimenti delle imprese nello sviluppo sostenibile”, commenta il ministro Urso.
Le risorse saranno destinate a promuovere programmi di sviluppo o la fabbricazione delle tecnologie critiche previste dal Regolamento STEP del Parlamento Europeo e del Consiglio UE (tecnologie digitali e deep tech, tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse, biotecnologie).
Nello specifico, tramite il ricorso allo strumento agevolativo dei Contratti di sviluppo, saranno destinati:
335.283.898,46 euro per la realizzazione di programmi che perseguiranno sia gli obiettivi generali del PN RIC sia quelli più specifici del Regolamento STEP, presentati esclusivamente da PMI;
162.541.101,54 euro per la realizzazione di programmi afferenti ai soli ambiti del Regolamento STEP, presentati da PMI e imprese di grandi dimensioni.
Per accedere agli incentivi dedicati, i progetti d’investimento produttivo ed eventualmente di ricerca e sviluppo, presentati da una o più imprese, dovranno:
realizzarsi presso un’unità produttiva ubicata nelle regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna;
garantire il rispetto del principio DNSH (principio di non arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali);
riguardare ambiti diversi da quelli previsti all’articolo 7, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 1058 del 2021 riportati nell’Allegato I al decreto;
interessare i settori delle tecnologie digitali e innovazione delle tecnologie deeptech; tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse, incluse le tecnologie a zero emissioni nette; biotecnologie, compresi i medicinali inclusi nell’elenco dell’Unione dei medicinali critici;
contribuire a ridurre o a prevenire le dipendenze strategiche dell’Unione nei settori di riferimento;
prevedere significativi avanzamenti tecnologici e la produzione delle tecnologie su scala commerciale.
Le spese ammissibili sono quelle indicate dal decreto 9 dicembre 2014 recante la disciplina dei Contratti di sviluppo, individuate all’articolo 15, relativamente ai progetti di investimento produttivo e all’articolo 22, relativamente ai progetti di ricerca e sviluppo. Inoltre, dovranno risultare conformi ai criteri sull’ammissibilità delle spese per i programmi cofinanziati dai Fondi strutturali europei applicabili al periodo di programmazione 2021 – 2027.
Per le sole nuove domande di agevolazione concernenti progetti di investimento produttivo coerenti con il Regolamento STEP potranno essere riconosciute le intensità maggiorate previste dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale.
Con successivo provvedimento direttoriale saranno stabiliti modalità e termini di presentazione delle domande di agevolazione nonché fornite le ulteriori specificazioni anche in riferimento alle caratteristiche dei programmi di sviluppo e alle spese ammissibili.
La misura sarà gestita da Invitalia che, per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, svolgerà l’istruttoria per l’ammissione alle agevolazioni.
Oltre alle nuove domande, al bando potranno accedere, previa presentazione di apposita istanza, anche le domande di Contratti di sviluppo già presentate il cui iter risulti sospeso per carenza di risorse finanziarie.
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