Urso: “Massimo impegno per restituire al sito la piena capacità produttiva”
Nuovo tavolo di confronto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla vertenza Sider Alloys per verificare le condizioni di realizzabilità del piano industriale e finanziario e le sue conseguenze occupazionali.
All’incontro, presieduto dal ministro Adolfo Urso e dal sottosegretario di Stato con delega alle crisi d’impresa Fausta Bergamotto, erano presenti i rappresentanti dell’azienda, di Invitalia, della Regione Sardegna, delle organizzazioni sindacali e un pool di istituti di credito.
“Il rilancio di Sider Alloys è importante per la produzione nazionale di alluminio, anche a fronte delle mutate condizioni geopolitiche, e certamente per il polo produttivo e occupazionale del Sulcis e dell’intera Sardegna. Per questo motivo, insieme all’azienda e a Invitalia, esamineremo tutte le possibili azioni da intraprendere, con l’obiettivo di restituire al sito la piena capacità produttiva”, ha dichiarato il ministro Urso.
“Stiamo affrontando questa vertenza – ha aggiunto Urso – con una visione più ampia, che riguarda l’intero territorio del Sulcis, caratterizzato da tre situazioni di crisi rilevanti e concomitanti. L’obiettivo è giungere, in pochi mesi, a un punto di svolta che ci permetta di avviare un tavolo di confronto complessivo per l’area, con una strategia industriale efficace”.
Diversi i temi trattati durante la riunione: dall’aumento dei costi di revamping alla sopraggiunta scadenza dei termini di permanenza di Invitalia; dai piani di investimento, finanziari e occupazionali dell’azienda, alla possibilità di un intervento da parte di un pool di banche a sostegno del progetto.
Nel corso dell’incontro è emerso come il Mimit nelle scorse settimane, tramite Invitalia, abbia agevolato una prima missione tecnica di un rilevante player nel settore dell’alluminio, che in più occasioni aveva espresso interesse a contribuire all’investimento e al processo di reindustrializzazione del sito.
“È fondamentale acquisire tutti gli elementi necessari per comprendere quale direzione debba intraprendere il percorso di Sider Alloys. Il Mimit è pienamente impegnato a trovare una soluzione solida e sostenibile. Stiamo lavorando con determinazione, perché non vogliamo perdere tempo: la situazione del Sulcis è rilevante e complessa, e va oltre il solo caso di Sider Alloys. Intendiamo condurre questo percorso con la massima trasparenza, fornendo aggiornamenti il più possibile chiari e definiti”, ha commentato il sottosegretario Bergamotto.
Il confronto su Sider Alloys proseguirà nelle prossime settimane, con l’obiettivo di monitorare l’evoluzione della situazione e garantire la massima trasparenza nel percorso di rilancio di un sito strategico per l’intera filiera dell’alluminio in Italia.
L’iniziativa promossa dalla Casa delle Tecnologie Emergenti di Bologna insieme al Comune e in collaborazione con le CTE di Pesaro e Matera
Nell’ambito dei progetti avviati dalla Direzione generale per il digitale e le telecomunicazioni, le Case delle Tecnologie Emergenti hanno realizzato attività congiunte volte a creare sinergie tra i diversi territori di cui esse sono rappresentanti.
Sono aperte le candidature al bando GameFarm, promosso dal Comune di Bologna insieme alla Casa delle Tecnologie Emergenti di Bologna ed in collaborazione con le Case delle Tecnologie Emergenti di Pesaro e Matera.
Il bando è rivolto ad imprese e liberi professionisti operanti nel mondo delle industrie culturali e creative, con focus specifico sullo sviluppo di prodotti videoludici-videogiochi finalizzati alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
I candidati che intendono partecipare alla Call di Bologna Game Farm potranno seguire due linee di attività:
Linea 1: Sviluppo della vertical slice o dell’intero progetto di un videogioco basato sulla valorizzazione del patrimonio culturale italiano, orientato sia al mercato B2B che B2C.
Linea 2: Conversione e pubblicazione di un videogioco B2B, già esistente ma non pubblicato nel mercato B2C, per il mercato consumer B2C.
I soggetti selezionati avranno accesso a spazi, contributi economici fino a 25.000 euro ciascuno e la possibilità di partecipare ad un percorso di accompagnamento imprenditoriale e tecnologico.
I soggetti interessati potranno presentare la propria candidatura entro il 15/04/2025.
Le Case del Made in Italy del Ministero promuovono tale iniziativa su tutto il territorio nazionale restando a disposizione per eventuali informazioni e supporto presso le proprie sedi.
Istituito tavolo di monitoraggio con associazioni datoriali e IVASS
Illustrato a Palazzo Piacentini, ai rappresentanti delle categorie produttive, il decreto-legge approvato nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri – su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti – che introduce un ingresso graduale dell’obbligo per le imprese italiane di dotarsi di una polizza assicurativa a copertura dei danni derivanti da eventi catastrofali, differenziando la platea tra grandi, medie e piccole e micro imprese.
Per le grandi imprese (oltre 250 dipendenti) è confermato l’obbligo, già previsto dalla legislazione vigente, di stipulare una polizza entro il 31 marzo 2025. Il decreto introduce, per questa tipologia di imprese, un periodo transitorio di 90 giorni, fino al 30 giugno, per consentire alle aziende prive di contratto di adeguarsi all’obbligo, mantenendo comunque l’accesso a eventuali incentivi o contributi.
Le medie aziende (da 50 a 250 dipendenti) avranno invece ulteriori sei mesi di tempo, fino al 30 settembre 2025, per provvedere alla stipula dei contratti assicurativi. Per tutte le micro e piccole imprese – la maggior parte del tessuto produttivo italiano – l’obbligo è invece posticipato al 31 dicembre 2025. In caso di mancata stipula, l’impresa non potrà accedere a ulteriori incentivi statali e risorse pubbliche per sviluppare la propria attività.
Per garantire un’attuazione chiara ed efficace dell’obbligo – e per un’ampia condivisione della norma con le parti durante la fase di conversione in legge – presso il Mimit è stato istituito un apposito tavolo di monitoraggio dei fenomeni di mercato cui parteciperanno rappresentanti delle categorie produttive e dell’IVASS – Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni.
Avviata fase istruttoria per l’ingresso di Invitalia nel capitale
Si consolida e prende forma il piano di rilancio del Gruppo Coin, che ha come obiettivo la salvaguardia dei 1.390 posti di lavoro coinvolti. È quanto emerso in occasione del tavolo che si è tenuto al Mimit per risolvere la condizione di difficoltà finanziaria manifestata dall’azienda, che ha portato all’avvio della procedura di composizione negoziata.
Durante il confronto, i vertici aziendali hanno confermato che l’azienda ha registrato offerte vincolanti per la sottoscrizione di un aumento di capitale di circa 21,2 milioni di euro da parte di Sagitta SGR e MIA Srl e, in via residuale, dagli attuali azionisti di Coin: Red Navy Srl, Joral Investment Srl e Hi-Dec Edizioni Srl.
A questi potrebbe aggiungersi l’ingresso nel capitale di Invitalia, subordinato all’esito positivo della fase istruttoria in corso: presenza che garantirebbe la continuità operativa di Coin, tutelando l’occupazione e favorendo il risanamento dei punti vendita destinati a rimanere aperti.
Viene confermata, inoltre, in linea con quanto previsto dal cronoprogramma del piano di risanamento, la ricollocazione dei 56 lavoratori coinvolti nella chiusura degli store di Roma Lunghezza e Bufalotta e di quello di Latina presso altri punti vendita. Per i dipendenti dello store di Roma Termini, invece, è previsto un iniziale ricorso agli ammortizzatori sociali, seguito dalla ricollocazione.
La prossima riunione è convocata per il 22 aprile, per analizzare lo stato di avanzamento delle trattative che porteranno entro il prossimo mese alla presentazione definitiva del piano di rilancio commerciale.
Urso: “Passo decisivo per il rilancio industriale del Sulcis”
È stato raggiunto l’accordo tra il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la Regione Sardegna riguardo al piano di approvvigionamento energetico dell’isola, un passo fondamentale per il rilancio delle attività industriali di Eurallumina e dell’area del Sulcis.
L’annuncio è stato dato durante il tavolo di confronto, presieduto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, e svoltosi presso il Mimit sulla vertenza Eurallumina.
“Questo accordo è un passo decisivo che ci consente di andare avanti nella soluzione della vertenza Euroallumina e di gestire il rilancio industriale dell’area del Sulcis, siamo sulla strada giusta. L’intesa, infatti, è un elemento fondamentale per garantire una fornitura energetica stabile alle imprese“, ha affermato il ministro Urso.
L’intesa prevede, nello specifico, l’installazione di due rigassificatori – FSRU a Porto Torres e uno a Oristano. In particolare, il rigassificatore di Oristano avrà il compito di rifornire il sud Sardegna tramite una dorsale di distribuzione, con un impatto significativo sul polo industriale del Sulcis e, in particolare, per Eurallumina. I dettagli dell’accordo saranno inclusi nel nuovo Dpcm che costituirà la base per le attività di ripartenza dell’azienda.
Resta quindi alta l’attenzione del Mimit sul rilancio dell’area industriale del Sulcis con i prossimi tavoli convocati su indicazione del ministro Urso il 7 aprile su Sider Alloys ed entro la seconda metà di aprile sulla vertenza Portovesme.
Urso: “tappa importante per ottenere finalmente una soluzione industriale per il sito triestino e i suoi lavoratori”
Nuovo confronto al Mimit sulla vertenza dell’ex Flextronics Manufacturing Srl, azienda di Trieste specializzata in ricerca, sviluppo e produzione di prodotti elettronici, rilevata dal fondo tedesco FairCap per conto della sua controllata Adriatronics.
Durante l’incontro, le due società hanno accolto la richiesta del Mimit di avviare la ricerca di un soggetto industriale in grado di occupare l’intera area industriale e garantire la piena occupazione dei 347 lavoratori coinvolti.
“Il nostro impegno fin dal inizio è quello di garantire un futuro industriale al sito triestino e ai suoi lavoratori. Oggi questo accordo rappresenta una tappa importante verso questo obiettivo: il Mimit garantirà il massimo supporto”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso.
FairCap e Adriatronics si sono impegnate, inoltre, a non avviare iniziative unilaterali finalizzate alla riduzione del personale in servizio e a individuare entro la prossima settimana una società specializzata alla quale affidare il mandato per la ricerca di nuovi investitori entro il mese di settembre.
Le due società, al fine di favorire l’attrazione di nuovi investitori, metteranno a disposizione immobili, macchinari e impianti a condizioni vantaggiose e sosterranno economicamente il trasferimento di tutto il personale.
Il prossimo incontro del tavolo è convocato al Mimit per il prossimo 5 maggio, per un primo monitoraggio della situazione.
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