di Luigi Ippolito
In vista del processo per aggressione sessuale il membro di casa Windsor ha rimesso nelle mani della regina gli incarichi ufficiali e i gradi militari onorifici
DAL CORRISPONDENTE LONDRA Cala la mannaia a Buckingham Palace. La regina Elisabetta ha deciso di tagliare i ponti ufficiali col suo figlio prediletto, il principe Andrea, sul cui capo pende una causa legale per stupro intentata da Virginia Roberts Giuffre, una delle vittime del magnate pedofilo Jeffrey Epstein e della sua complice Ghislaine Maxwell: una nota di Palazzo ha annunciato ieri sera che Andrea è stato privato dei titoli reali e militari e che d’ora in poi dovrà difendersi «come un privato cittadino». Il principe resta Altezza Reale ma, come Harry e Meghan, non potrà più fregiarsi pubblicamente dell’appellativo.
Una mossa dolorosa, decisa al termine di una serie di conversazioni tra i membri più importanti della famiglia reale, inclusa la sovrana, che pure ha sempre avuto un debole per Andrea: ma è una svolta che si è resa necessaria dopo che un giudice di New York, mercoledì, aveva dato via libera alla causa intentata da Virginia Roberts (che ora si fa chiamare col nome da sposata di Giuffre). Uno sviluppo che rischia di coinvolgere l’intera monarchia britannica in un sordido scandalo rispetto al quale la Megxit, lo scisma dei duchi di Sussex, impallidisce, e che quanto a conseguenze può far sbiadire perfino la memoria dell’abdicazione di Edoardo VIII nel 1936.
Ieri si era affacciata l’ipotesi che il principe volesse tentare un accordo extra-giudiziale in extremis offrendo a Virginia Giuffre 10 milioni di sterline (circa 12 milioni di euro), ma il legale della donna ha spiegato da New York che «è molto importante per Virginia che la questione sia risolta in un modo che renda giustizia a lei e alle altre vittime»: in altre parole, nessun patteggiamento. E anche il principe, secondo la Bbc, intende «continuare a battersi».
Ci sono dunque tutti gli elementi per uno showdown che arrecherà solo danni alla monarchia. Questo infatti doveva essere l’anno del Giubileo di Platino, le celebrazioni per i 70 anni di regno di Elisabetta: ma i festeggiamenti, che culmineranno a giugno, rischiano di essere totalmente oscurati dal clamore legato alle deposizioni del procedimento legale, che devono essere completate entro luglio, per poi andare al processo a settembre.
Quel che è peggio, potrebbero essere coinvolti anche altri membri della famiglia reale: l’ex moglie di Andrea, Sarah Ferguson, che è ancora duchessa di York, potrebbe essere interrogata, così come la figlia Beatrice, che Andrea ha usato come alibi per sostenere di non aver incontrato nel 2001 l’allora 17enne Virginia Roberts. Il principe dovrebbe essere sentito via video per un’intervista che potrebbe durare fino a sette ore senza intervalli e che verrebbe registrata sotto giuramento, il che espone Andrea a un’eventuale incriminazione per spergiuro.
Se il principe dovesse perdere la causa, si aprirebbe uno scenario da incubo. Il regno di Elisabetta, per ragioni inevitabili, volge al termine e presto Carlo sarà re: ma rischia di essere un sovrano il cui fratello è stato condannato per stupro. Una macchia che non si vede come possa essere lavata.
La vicenda getta poi un’ombra sulle relazioni fra Gran Bretagna e Stati Uniti. Per due anni l’Fbi ha cercato di interrogare Andrea in relazione al caso Epstein, col quale il principe era in stretti rapporti: ma la richiesta inoltrata al governo di Londra è stata insabbiata. Se il principe volesse andare a New York a difendersi di persona, rischierebbe di essere arrestato dall’Fbi e costretto a sottoporsi alle loro domande. Un’ipotesi raggelante.
13 gennaio 2022 (modifica il 13 gennaio 2022 | 20:44)
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