La Camera ha approvato il Ddl Concorrenza (345 voti a favore e 41 contrari di Fdi e Alternativa) con gli articoli 23 e 24 modificati per consentire uno snellimento delle procedure di installazione delle infrastrutture a banda ultralarga, un risultato gradito alle telco. Il testo del Ddl Concorrenza, approvato a Montecitorio, torna in terza lettura al Senato.

Le modifiche agli articoli 23 (Procedure per la realizzazione di infrastrutture di nuova generazione) e 24 (Interventi di realizzazione delle reti in fibra ottica) non prevedono più l’obbligo per gli operatori di Tlc di “condividere” gli interventi di realizzazione delle reti in fibra ottica ma una possibilità di cooperazione.

Gli operatori saranno comunque invitati a collaborare: in base alla nuova norma, infatti, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) dovrà adottare “apposite linee guida” per garantire che in sede di esecuzione delle opere “sia incentivata l’installazione di infrastrutture fisiche aggiuntive qualora necessarie a soddisfare le richieste di accesso degli altri operatori di rete”.

“In un momento congiunturale come quello attuale il Ddl Concorrenza interviene con alcune misure strutturali destinate a dare una risposta concreta alle presenti e future esigenze del nostro sistema produttivo. Realizziamo riforme importanti, in grado promuovere un maggiore dinamismo concorrenziale, di rilanciare la competitività del sistema-Paese e favorire lo sviluppo dell’economia reale, dal diritto dell’impresa, all’energia, al mondo del commercio e dei consumatori, passando per una migliore qualità ed efficienza dei servizi pubblici. Con l’approvazione del provvedimento, inoltre, onoriamo uno tra i principali impegni assunti con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ora il provvedimento torna per l’ultima lettura al Senato”, ha dichiarato Gilberto Pichetto, senatore di Forza Italia e viceministro allo Sviluppo economico, dopo il via libera al disegno di legge approvato in seconda lettura alla Camera.

Ddl Concorrenza, la modifica all’articolo 24

L’articolo 24 nella precedente versione approvata da Palazzo Chigi affermava che “ogni gestore di infrastrutture fisiche e ogni operatore di rete che esegue direttamente o indirettamente opere di genio civile deve coordinarsi con altri operatori di rete che hanno dichiarato pubblicamente piani di realizzazione nella stessa area allo scopo di installare elementi di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità”. La norma era stata criticata da Asstel e dalle singole telco. In particolare Tim che aveva evidenziato le proprie “perplessità sulle modalità operative” dell’articolo che avrebbero potuto avere “impatti negativi sui tempi di esecuzione dei lavori e del rilascio dei permessi”. Secondo Tim “l’obbligo di coordinamento appare in contrasto con l’obiettivo primario di sviluppare rapidamente le infrastrutture a banda ultralarga nel nostro Paese, basato su dinamiche concorrenziali e sulle capacità competitive di realizzazione di tali infrastrutture da parte dei diversi soggetti interessati”.

SAP NOW, 20 ottobre | Sostenibilità e innovazione per un ecosistema digitale che rispetta il pianeta

Proprio in questo senso va la modifica approvata: ora l’articolo 24 afferma che “Ogni gestore di infrastrutture fisiche e ogni operatore di rete che esegue direttamente o indirettamente opere di genio civile adottano ogni utile iniziativa al fine del coordinamento con altri operatori di rete per il processo…

Source

0
Inserisci un commento.x