Urso:” Stato stratega e forte politica europea per rispondere alle sfide globali”
Ieri, presso la Sala del Mappamondo di Montecitorio, le Commissioni riunite Attività produttive di Camera (X Commissione) e Senato (IX Commissione) hanno svolto l’audizione del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sulle linee programmatiche del dicastero e sulla politica spaziale e aerospaziale del Governo.
All’inizio dell’audizione è stato affrontato il tema relativo al prezzo del gas, che in Europa è risalito a novembre, dopo la netta flessione dai picchi registrata ad ottobre; tale andamento riflette le alterne notizie sull’offerta russa di gas, ma anche le difficili e prolungate trattative nell’UE sul price cap. In euro, i maggiori costi energetici si tradurrebbero in un aumento della bolletta annuale per l’intera economia italiana pari a circa 110 miliardi su una bolletta pre-pandemia, di quasi 87 miliardi – “scontiamo anche i ritardi dell’Unione europea che non è intervenuta tempestivamente quando l’Italia con il precedente governo l’aveva chiesta: adesso occorre non perdere altro tempo prezioso, intervenire subito perchè l’emergenza è quantomai incombente” – ha sottolineato il ministro Urso.
Nel corso dell’audizione è stato posto l’accento sulla nuova denominazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il termine “Imprese” individua il soggetto dello Sviluppo economico, della crescita, delle attività produttive. E poi “Made in Italy”: l’Italia è conosciuta nel mondo per la qualità dei suoi prodotti. Il Made in Italy nella percezione dei consumatori non è meramente il luogo di produzione: per questo non abbiamo richiamato il concetto di “fatto in Italia”, ma abbiamo utilizzato un’espressione riconosciuta a livello globale, un marchio di qualità e di eccellenza della produzione. Una volta si diceva ‘il bello ben fatto’. Oggi non è solo ‘bello ben fatto’, ma si tratta di opere dall’elevato contenuto tecnologico che devono puntare alla sostenibilità.
Sostenere la nostra economia significa innanzitutto confrontarsi con un contesto internazionale che impone una politica industriale di livello europeo per far fronte alla concorrenza che prima era prevalentemente asiatica e a cui si aggiunge ora la sfida ancora più alta che proviene dal cuore dell’occidente – “Ci sono 3 vantaggi competitivi per le imprese americane rispetto alle imprese europee: gas, prezzo energia a livello di un settimo, perlomeno, o di un undicesimo rispetto a quello europeo; massa monetaria in campo di 369 miliardi di dollari, altro che aiuti di Stato; e norme secondo le quali questi sussidi incentivi vadano a chi produce in America” – ha dichiarato il ministro Urso.
Allora occorre riflettere su come l’Europa possa rispondere alla sfida globale: attuando una forte politica industriale europea, come già emerso in occasione della ministeriale ESA e del vertice trilaterale delle imprese tedesche, italiane e francesi, che da sole rappresentano il 55% del Pil europeo, in 3 rappresentiamo la terza forza manifatturiera mondiale dopo USA e Cina. – “Con Le Maire abbiamo trovato soluzioni per una filiera spazio europea. Le nostre imprese italiane e francesi e tedesche hanno dato risposte in un trilaterale e bisogna farlo a livello europeo. Ne parlerò la prossima settimana col commissario Breton: siamo in grado di elaborare una politica industriale europea. Abbiamo la possibilità di essere protagonisti globali. Una politica industriale europea che si basi su una politica energetica comune, e anche e non soltanto su una politica commerciale” – ha commentato il ministro Urso. “Siamo in un’epoca diversa che necessita di uno Stato stratega. Non uno Stato ideologico, né mercatista, né dirigista, ma che indica le regole che usa quando sono necessari i poteri aurei, la cosiddetta ‘Golden Power’, e lo fa come previsto nell’ultimo disegno di legge di interesse nazionale, non disinteressandosi del sito dell’impresa” – ha concluso.
Infine è stata evidenziata la volontà del Governo di utilizzare le risorse del PNRR anche dopo la scadenza del 31 dicembre per intensificare il sostegno alle imprese, basti pensare che ci sono 120 miliardi di opere pubbliche, sui 230 totali, dovendo realizzarle con un aumento delle materie prime del 35 per cento. Per quanto riguarda i progetti del Ministero, il MIMIT è titolare di 10 investimenti e di 1 riforma. Le risorse assegnate ammontano a 18,161 miliardi di euro, che salgono a 25,041 miliardi, considerando gli stanziamenti previsti dal Piano Nazionale Complementare pari a 6,880 miliardi di euro. Agli interventi del Dicastero sono correlati 10 Milestone e 15 Target. – “Poco fa è arrivata al nostro ministero l’autorizzazione per prorogare nel 2023 i voucher per la banda ultralarga destinata alle piccole e medie imprese e ai professionisti”: il via libera della Commissione europea consentirà di “utilizzare oltre 430 milioni, quasi tre quarti delle risorse che erano state complessivamente stanziate, che erano rimasti non utilizzati”. “Saranno utilizzati nel prossimo anno” – ha dichiarato il ministro Urso al termine dell’audizione.