Caro Aldo,
sono rimasto colpito dalla morte di Bernard Tapie. Sembrava dovesse diventare padrone di Francia, invece non se ne parlava più da tanto tempo…
Gerardo Braschi, Milano

Un personaggio sopra le righe, ma a suo modo un genio. Mi spiace che si sia macchiato di reati che poteva sicuramente risparmiarsi visto che non ne aveva bisogno, ma forse era vittima della tipica arroganza degli imprenditori di successo. Era capace di far bene tante cose, compreso l’attore cinematografico (come Cantona). E quando penso alla sua marionetta ai «Guignols de l’Info», un sorriso nostalgico è inevitabile.
James S.

Cari lettori,
Quella di Bernard Tapie è una storia francese, che per alcuni tratti ricorda quella di Silvio Berlusconi. Tapie fu cantante, imprenditore, politico. Soprattutto, incarnò lo spirito degli Anni Ottanta. Comprò una squadra di calcio, l’Olympique Marsiglia, che fu la prima francese a vincere la Coppa dei Campioni (anche se colse i più grandi successi nel ciclismo, conquistando più volte il Tour de France con Bernard Hinault). Come Berlusconi era legato a Bettino Craxi, Tapie fu vicino al capo del socialismo francese, François Mitterrand, che avvertiva il fascino degli uomini che si erano fatti da sé, e lo volle ministro, con la delega alle aree metropolitane. Memorabile fu il suo scontro televisivo con Jean-Marie Le Pen, che nessuno voleva affrontare, perché ne temevano l’aggressività e la fisicità. Tapie lo smontò pezzo a pezzo, arrivando a dirgli: «La smetta di minacciarmi, se no finisce male». La vittoria nel duello tv con il leader dell’estrema destra sembrava dovesse lanciarlo in orbita; invece fu l’inizio della fine. Il sistema politico francese aveva gli anticorpi per neutralizzare l’anomalia Tapie, e li utilizzò. Il pupillo di Mitterrand finì in galera, anche a causa della propria spregiudicatezza; e poi l’Adidas, che aveva comprato, era un boccone troppo grande per lui. In età matura ritrovò l’amore giovanile per lo spettacolo, fu attore per Claude Lelouch, in un film intitolato «Hommes, femmes, mode d’emploie», Uomini e donne, istruzioni per l’uso. In una scena il personaggio Tapie immagina se stesso ischeletrito e senza capelli per una malattia. La stessa che domenica scorsa l’ha ucciso. Jean-Marie Le Pen l’ha salutato così: «Era un combattente. Si è parlato e ancora si parla degli “anni Tapie”: segno del carattere eccezionale della sua personalità. Oggi saluto la sua memoria».

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L’ingiustizia

«Ho un’auto a metano, il costo del gas è raddoppiato»

L’energia è più cara e negli ultimi tempi ci hanno abituati con ripetuti annunci ai rincari che sarebbero arrivati in bolletta. In bolletta, appunto, ma non alla pompa! La mia auto va a metano e, quando finisce, va a benzina, come riserva per arrivare al primo distributore utile. Nel giro di pochi giorni il prezzo alla pompa è più che raddoppiato! Quando cominciarono le prime avvisaglie di rincaro, passò da 1,049 per kg (parlo del distributore dove abitualmente faccio rifornimento, altri erano a 0,99 per kg) a 1,099. Dopo pochi giorni a 1,329. Sabato scorso era a 2,129. Ieri a 2,199. Che cosa sta succedendo? Non ho sentito né letto di questo rincaro alla pompa. Se fosse aumentata la benzina, raddoppiando e oltre? Sono tredici anni che utilizzo auto a metano, consapevole di spendere di più all’acquisto e che quei soldi pagati in più verranno ammortizzati nel corso di alcuni anni, orgoglioso di inquinare meno e contento dei bassi consumi, cosa che non guasta se l’auto è prettamente votata ai viaggi per andare a lavoro. Ma nel giro di pochi giorni è cambiato tutto. L’aspetto economico è andato alle stelle e forse l’aspetto ecologico, di cui andavo fiero, dovrà cedere il passo alle necessità. Dovrò fare una scelta, alla faccia della transizione ecologica: continuare sacrificando le tasche della famiglia o cedere alla tentazione, finendo il pieno di metano per poi andare solamente a benzina?
Roberto Benassai

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Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

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MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

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GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

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