L’aumento del costo di produzione dell’additivo necessario ai motori Diesel più moderni strozza i produttori. Che annunciano lo stop. Comincia l’accaparramento, ma la prospettiva è il fermo di auto e camion

I veicoli e i tir Euro 5/6 rischiano seriamente lo stop. A minacciarne la circolazione è la carenza di AdBlue, additivo necessario per il funzionamento dei motori Diesel di ultima generazione.

Il prezzo raddoppiato dell’AdBlue

Il fermo nella produzione di AdBlue è il risultato di una reazione a catena di scala globale, innescata dall’aumento del costo delle materie prime, in particolare del metano. Con il costo di fabbricazione divenuto più elevato del costo di vendita, anche le aziende produttrici di AdBlue sono in sofferenza. La ferrarese Yara Italia, responsabile del 60% della produzione in Italia, ha annunciato uno stop di quattro/sei settimane, notizia che ha già fatto raddoppiare il prezzo dell’AdBlue, da 25 a 50 centesimi il litro.

Si fermeranno i motori più moderni

Il paradosso è che la mancanza dell’additivo costringerà al fermo tecnico solo i mezzi più moderni: i più vecchi (e più inquinanti), quelli anteriori alle omologazioni Euro5 e Euro 6, potranno circolare proprio perché non hanno bisogno dell’AdBlue.

A rischio i camionisti

Come se non bastasse l’impatto ecologico, la prospettiva è anche quella della crisi dell’autostrasporto, una delle filiere più importanti e vitali dell’economia, che colpirà innanzitutto i camionisti e le loro famiglie. Come segnala l’associazione degli autotrasportatori Trasportounito, il blocco di Yara Italia sta creando fenomeni di «accaparramento di prodotto e di speculazione».

27 ottobre 2021 (modifica il 27 ottobre 2021 | 13:37)

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