Acciaierie d’Italia: il 17 novembre Urso incontra Emiliano e sindacati metalmeccanici

Acciaierie d’Italia: il 17 novembre Urso incontra Emiliano e sindacati metalmeccanici

Governo in campo, aspettiamo immediate risposte dal’azienda

 

Il Ministro Urso al termine di alcune interlocuzioni attivate sin dalla giornata di sabato con l’azienda, il socio pubblico e altri membri del governo per affrontare il dossier Acciaierie d’Italia, exILVA, ha concordato con il governatore della Puglia Michele Emiliano un incontro che si terrà a Roma giovedì prossimo. Nella stessa giornata il Ministro incontrerà anche i rappresentanti dei sindacati nazionali di categoria, come da loro richiesta.

Nel contempo si aspettano già nella riunione del consiglio d’amministrazione di domani concrete risposte per l’indotto e per i lavoratori, a fronte di una decisione che ha suscitato giustamente sconcerto, tanto più per le modalità con cui è stata annunciata, assolutamente inaccettabili.

Al Ministero si fa notare che nulla era stato preannunciato dall’azienda negli incontri che lo stesso Ministro aveva avuto nei giorni scorsi con Ceo e Presidente di Acciaierie d’Italia, così come con l’azionista pubblico, proprio al fine di affrontare le problematiche dell’azienda anche in riferimento alle risorse pubbliche già destinate e ai nuovi provvedimenti appena deliberati, come quelli inerenti le imprese gasifere, nel quadro di un programma che dia assoluta certezza sulla riconversione produttiva ed ecologica dell’azienda e quindi sul futuro della più grande acciaieria d’Europa.

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Telefonica: l’utile crolla ma batte le attese, fatturato a +11%

Telefonica: l’utile crolla ma batte le attese, fatturato a +11%

Crollo del 35% dell’utile netto nel terzo trimestre per la società di telecomunicazioni spagnola Telefonica: la voce si è attesta a 460 milioni di euro, battendo comunque le stime degli analisti (391 milioni di euro) grazie a una crescita più rapida dei ricavi. Nello stesso periodo dello scorso anno, la società aveva registrato guadagni contabili su operazioni di fusione e acquisizione. La società è “sulla buona strada per fornire una guidance per l’intero anno”, ha chiarito una nota aziendale.

Nuove sfide in un contesto di riduzione della redditività

L‘impennata dei prezzi al consumo e il rallentamento delle economie stanno creando nuove sfide per Telefonica che, come le rivali, ha visto la redditività erosa negli ultimi anni dalla concorrenza spietata e dalla necessità di investire in fibra e reti 5G. Gli utili principali di Telefonica sono stati di 3,25 miliardi di euro, anche al di sopra delle previsioni di consenso, poiché i ricavi complessivi sono aumentati dell’11% a 10,34 miliardi di euro.

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Aumento dei prezzi e taglio dei costi

Nella nota, la società ha spiegato di aver attuato una strategia di aumento dei prezzi per gestire il contesto di alta inflazione. Gli aumenti sono stati automatici nei molti Paesi in cui le tariffe di Telefonica sono indicizzate all’inflazione e mirati negli altri paesi.  Nei primi nove mesi dell’anno, gli utili core sono aumentati del 2,9% su base annua, mentre i ricavi sono aumentati del 4,1%.

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Incontro Urso Zaia

Incontro Urso Zaia

Piena sintonia sui principali dossier. Tavolo di confronto tecnico governo regione su estrazioni

Il ministro per le Imprese e per il Made in Italy, Adolfo Urso, ha incontrato oggi a Venezia il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia.

Al centro dell’incontro le tematiche di politica industriale ed energetica, le grandi potenzialità del territorio – anche per quanto riguarda l’attrazione di investimenti esteri sui settori a più alto contenuto tecnologico -, la transizione ecologica e le opportunità per gli ecosistemi industriali veneti.

Urso e Zaia in particolare hanno approfondito le potenzialità delle filiere produttive del Veneto, con le sue punte di eccellenza, orgoglio del Made in Italy.

Il presidente Zaia ha riconfermato la disponibilità della Regione ad accogliere l’investimento Intel, elemento importante per garantire il sistema produttivo italiano nella fase di transizione ecologica e digitale.

C’è stata anche una disamina dei tavoli di crisi aperti, secondo un’ottica di politica economica e sociale che punti alla riconversione industriale attraverso il sapiente uso degli strumenti nazionali e locali, come i contratti di sviluppo e gli accordi di innovazione, a partire dai settori strategici come quello del petrolchimico.

Urso e Zaia si sono anche soffermati sulle opportunità che si aprono per settori importanti della manifattura (vetro, ceramiche, merletti, distretto concia ed altri) dal possibile riconoscimento a livello europeo delle indicazioni geografiche protette per i prodotti artigianali e dai nuovi strumenti per la transizione ecologica.

Al centro anche il tema mobilità urbana e sostenibile, legata a Milano Cortina 2026, che può diventare un volano di crescita nel settore a tecnologia avanzata, incluso lo spazio.

Il Minsitro ha, inoltre, preso atto della candidatura di Venezia a sede per l’Autorità antiriclicaggio europea, consapevole che l’Italia ha tutte le carte in regola per rivendicarne la sede anche per l’efficacia del sistema legislativo nazionale.

Inoltre in merito al nuovo provvedimento inserito nel decreto Aiuti quater, che autorizza l’attività estrattiva nell’Adriatico, vista la grande sensibilità del territorio, su cui pesa giustamente la memoria di quanto accadde nel passato, si è deciso, di intesa con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Pichetto Fratin, di aprire un tavolo di confronto tecnico tra Regione, MIMIT e MASE con la finalità di verificare tutti gli aspetti inerenti la problematica delle estrazioni.

 

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Startup, è la Stanford University il maggiore “incubatore” al mondo

Startup, è la Stanford University il maggiore “incubatore” al mondo

E’ la Stanford University la più grande “culla” al mondo di fondatori di startup. Emerge da una classifica riportata da MoneyTransfers secondo cui nel 2022 l’università californiana ha “sfornato” 1.427 founders, seguita dalla University of California con 1.406 founder e dalla Harvard University con 1.184 imprenditori innovativi.

Cultura aziendale ingrediente di successo

“Anche se un’istruzione universitaria non è necessariamente un prerequisito per avere successo come imprenditori, ciononostante sembra in grado di dare un vantaggio agli studenti – commenta il Ceo di MoneyTransfers Jonathan Merry –. Oltre a fornire  conoscenze e competenze che possono essere applicate alle future attività, è srategico poter avere accesso a una rete di individui orientati agli stessi focus nonché potenziali investitori”.

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Punti di forza della Stanford il collegamento fra gli studenti della Stanford Business School e l’accademia oltre alla presenza di un “garage” per startup frequentato da laureati impegnati in attività di volontariato.

Le altre università nel ranking

Dopo Stanford, nel ranking troviamo al secondo posto la University of California, Berkeley, con 1.406 fondatori. Mentre Harvard University è al terzo posto sul podio con 1.184 fondatori.

Ancora, fra le prime università del mondo come “culle” di startup il Massachusetts Institute of Technology (1.065 fondatori), l’Università della Pennsylvania (1.035 fondatori) e la Cornell University (826 fondatori).

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