Capgemini lancia in Italia Capgemini Invent. La linea di business del gruppo in ambito strategia, design, innovazione e trasformazione sarà guidata da Raffaella Santoro, che ricoprirà il ruolo di Managing Director.
Il team italiano di Capgemini Invent
Capgemini Invent, si legge in una nota, sarà basata a Roma e Milano e offrirà il suo portafoglio completo di servizi includendo, quelli di Intelligent Industry ed Enterprise Transformation. “Porterà valore aggiunto ai clienti presenti nel Paese dando forma alla loro agenda in materia di trasformazione digitale e fornendo loro gli strumenti per identificare il futuro del loro business e per implementarlo su scala con il supporto di altre realtà del Gruppo”. Il team comprende strategist, data scientist, product ed experience designer, esperti di brand e tecnologie, e porta già con sé un bagaglio di solide esperienze nei settori Financial Services, Manufacturing, Consumer, Products and Goods, Retail & Luxury, e Telecommunications. L’intenzione è quella di espandersi ulteriormente e crescere a livello locale anche in altri settori.
18 Ottobre 2022 – 15:00
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Manifatturiero/Produzione
“Siamo orgogliosi di espandere ulteriormente la nostra presenza nella regione con il lancio del nostro portafoglio completo di servizi targato Capgemini Invent. Il nostro obiettivo è quello di rafforzare il posizionamento strategico di Capgemini sul mercato per accelerare i percorsi di trasformazione digitale e sostenibile dei nostri clienti”, commenta Cyril Garcia, Ceo di Capgemini Invent e membro del Group Executive Board. “Sono molto lieto di dare il benvenuto a Raffaella Santoro che ricoprirà il ruolo di Managing Director di Capgemini Invent in Italia. Non vedo l’ora di lavorare assieme a lei per realizzare le nostre ambizioni di business e i nostri piani di crescita nel Paese”.
La mission di Raffaella Santoro
Raffaella Santoro ha alle spalle oltre 22 anni di esperienza in strategia e business development, trasformazione digitale, sales e marketing, ed è stata alla guida dei programmi di crescita e trasformazione di società come Ferrero, McKinsey & Company e Nokia.
“L’Italia sta sperimentando un forte percorso di crescita sostenuto dai continui progressi tecnologici e dalla digitalizzazione”, dichiara la manager. “Le aziende hanno bisogno di un partner strategico come Capgemini che le aiuti ad abbracciare questo cambiamento, a identificare le opportunità, a dare forma a nuove strategie, ad articolare un piano e a implementare un’agenda per raggiungerlo. La combinazione di customer engagement, trasformazione digitale e ottimizzazione dei processi aziendali consentirà alle organizzazioni di raggiungere le proprie ambizioni di business e di sostenibilità. Sono orgogliosa di avere l’opportunità di guidare e far crescere il team di Capgemini Invent in Italia e di supportare i nostri clienti nei loro percorsi di trasformazione digitale end-to-end”.
I profili sui social potrebbero essere nella maggior parte falsi: nel caso di Twitter, al centro di un contenzioso con Elon Musk che ha ritirato l’offerta di acquisito del social media, è plausibile che oltre l’80% degli account siano fake – e non è affatto l’unico caso. Lo sostiene Dan Woods, ex agente Cia addetto alle operazioni informatiche ed esperto del traffico bot, ovvero dei click automatizzati che partono da un programma software e non da una persona.
Al centro della controversia legale fra Twitter e Musk “troneggia il tema del traffico di bot, che conosco bene. Sulla base di questa esperienza posso affermare che il traffico di bot di Twitter è quasi certamente molto più consistente di quanto è stato pubblicamente dichiarato, anzi, forse è maggiore persino di quanto si creda internamente all’azienda”, scrive Woods evidenziando che “considerando il volume e la velocità raggiunti dalle tecnologie di automazione, la sofisticazione dei bot per cogliere nuove opportunità di profitto e la relativa mancanza di contromisure che ho riscontrato nella mia ricerca, posso giungere a una sola conclusione: con ogni probabilità, più dell’80% degli account Twitter sono in realtà bot”. E aggiunge: “In tutta onestà, credo che la situazione sia probabilmente simile a quella di tutte le organizzazioni che, pur essendo bersaglio di bot dannosi o indesiderati, non utilizzano le migliori tecnologie per eliminarli”.
L’acquisizione di follower è un incentivo al cybercrime
Negli ultimi sei anni Woods ha guidato un team di data scientist nell’analisi delle interazioni web per identificare i bot, le applicazioni a cui si rivolgono e i loro obiettivi. In media, ogni giorno, circa 2 miliardi di transazioni vengono analizzate dall’infrastruttura di Bot Defense di F5 che poi informa centinaia di aziende, che operano in tutti i settori, di quale sia il loro traffico bot.
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Nel caso di Twitter un incentivo fondamentale ai fake è l’acquisizione di follower. Oggi si pensa che più follower si hanno, più interessante è il profilo e i suoi tweet, e, in effetti, gli account con il maggior numero di follower tendono a essere i più influenti.
L’obiettivo di amplificare l’influenza degli account è il punto chiave che fa sì che questo modello possa diventare interessante anche per il cybercrime. Immaginate la risonanza che si potrebbe ottenere attraverso il controllo automatizzato di milioni di account Twitter che interagiscono con gli account, reali, di personaggi pubblici e privati cittadini. È probabile che questo attragga attori nazionali altamente motivati e dotati di risorse virtualmente illimitate.
Il mercato degli account e dei retweet falsi
Su Internet sono disponibili innumerevoli servizi (in particolare nei mercati del dark/deep web) che offrono account Twitter, follower, like e retweet a pagamento.
“A scopo di ricerca ho provato questi servizi su un account Twitter da me creato”, scrive Woods. “Per meno di 1.000 dollari il mio account oggi conta quasi 100.000 follower. Una volta ho voluto twittare una completa idiozia pagando i follower perché la ritwittassero. Lo hanno fatto da account con nomi come “TY19038461038”, e seguono anche…
Dal 21 settembre la presentazione delle domande Dal 21 settembre, alle ore 10, le
imprese e i centri di ricerca potranno presentare le domande per richiedere i finanziamenti del Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e web of things, istituito presso il Ministero con una dotazione iniziale di 45 milioni di euro. Per facilitare l’inserimento della documentazione
sulla piattaforma online dedicata alla misura, gestita da Infratel Italia, è stata prevista anche una fase di precompilazione delle domande a partire dalle ore 10 del 14 settembre. Con il fondo verranno agevolati investimenti per realizzare progetti che prevedono attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, innovazione dell’organizzazione e innovazione di processo nei seguenti settori: industria e manifatturiero sistema educativo agroalimentare salute ambiente ed infrastrutture cultura e turismo logistica e mobilità sicurezza e tecnologie dell’informazione aerospazio. Per
Un confronto fra i protagonisti del mondo dell’Agricoltura per evidenziare problematiche e punti di forza del settore, insieme alle opportunità offerte dalla rilevazione censuaria ancora in corso, sarà al centro dell’evento on line organizzato dall’Istat: “OBIETTIVO AGRICOLTURA. Con il 7 ° Censimento generale, un indispensabile patrimonio informativo.
I dati riportati nello studio dell’Osservatorio sull’empowerment femminile di The European House – Ambrosetti parlano chiaro: il “gender pay gap” ha un impatto economico annuo fino a 11.200 miliardi di dollari nei Paesi del G20. Un divario retributivo che si attesta mediamente al 14,1% in Ue e che è variato solo in minima parte nell’ultimo decennio. In Italia il divario è ancora più ampio circa il 20% in più per gli uomini.
“Il divario di trattamento economico tra donne e uomini nel mondo del lavoro, nel nostro Paese, è davvero preoccupante, e questi dati ritraggono una situazione non più rinviabile – commenta la direttrice di Asstel, Laura Di Raimondo – Siamo, da tempo, impegnati a promuovere e valorizzare l’occupazione femminile con l’obiettivo di favorire le condizioni per permettere alle donne il raggiungimento di una giusta parità salariale e parità di carriera”.
Bisogna dunque evitare che le donne siano penalizzate sia dentro sia fuori la sfera lavorativa. “La Filiera Tlc e l’associazione sono promotori di molte iniziative: in sede di rinnovo del contratto nazionale e con l’adesione al manifesto per l’occupazione femminile promosso da Valore D, ad esempio – sottolinea Di Raimondo – Le imprese sono consapevoli dell’importanza della parità di genere per la competitività dell’Italia. Per questo siamo convinti che vadano anche implementate politiche volte ad aumentare l’accesso femminile alle materie Stem al fine di rispondere ai cambiamenti che l’innovazione tecnologica chiede al mondo del lavoro”.
L’Osservatorio sull’empowerment femminile
L’analisi di European House – Ambrosetti stima che chiudere il gender pay gap e raggiungere lo stesso tasso di occupazione tra uomini e donne potrebbe generare un impatto economico annuale fino a 11,2 trilioni di dollari nei Paesi G20 più la Spagna – pari al 14% del PIL del G20. Per raggiungere l’obiettivo del tasso di occupazione, dovrebbero essere impiegate 432,9 milioni di donne in più.
Agricoltura 4.0: cresce del 20% e conferma un grande potenziale di sviluppo
Oggi, nonostante gli sforzi compiuti da molti Paesi in questo campo, persiste nel globo una generale mancanza di meccanismi di valutazione e di accountability per quanto riguarda l’empowerment femminile. In questo contesto, l’Osservatorio, le cui attività sono state accompagnate dai Governi italiano e spagnolo, punta a misurare i progressi nel campo dell’empowerment femminile e a sistematizzare le best-practice – concentrandosi sul principio di accountability e sulla misurazione degli impatti sociali, economici e culturali.
I risultati finali del Women’s Empowerment Progress Index 2022 mostrano la Francia al primo posto, seguita da Australia e Spagna, con India, Indonesia e Arabia Saudita posizionate in fondo – anche se caratterizzate da un alto livello di dinamismo. In questo quadro, l’Italia si colloca al quinto posto con un punteggio di 90,9 su 100. Uno dei punti di forza del Paese è la quota di seggi occupati da donne nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa (pari al 38,8% contro una media del G20 più la Spagna del 25,0%), anche grazie all’attuazione della Legge Golfo-Mosca; mentre un basso tasso di partecipazione femminile alla forza lavoro (54,7% contro il 59,3% medio) e una limitata…
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