Criptovalute, Biden vara le linee guida per investimenti sicuri

Criptovalute, Biden vara le linee guida per investimenti sicuri

La Casa Bianca ha pubblicato, delle nuove linee guida per gli investimenti in criptovalute. Le direttive dell’amministrazione Biden sottolineano la necessità di cambiamenti nel settore finanziario per rispondere alle richieste di transazioni senza confini nazionali e spingono il Tesoro e le altre agenzie governative a lavorare perchè gli Usa siano leader degli investimenti digitali. Il nuovo quadro regolamentare affronta sei delle priorità elencate nell’ordine esecutivo che il presidente aveva firmato a marzo e si concentra su: protezione dei consumatori e degli investitori; stabilità finanziaria; contrasto alla finanza illecita; leadership statunitense nel sistema finanziario globale e competitività economica; inclusione finanziaria e innovazione responsabile. Le direttive mettono un particolare accento su come eliminare attività illegali legate alle criptovalute e delinea alcune iniziative da mettere in atto per reprimere e prevenire le frodi digitali.

Le linee guida della Sec

Intanto scoppia la polemica sulle linee guida della Sec. Molti progetti bancari legati alle criptovalute sono a rischio: le linee guida pubblicate dalla Securities and Exchange Commission (Sec) americana lo scorso 31 marzo stabiliscono infatti che le public companies (comprese le banche) che vogliono detenere prodotti legati alle criptovalute per conto dei clienti sono tenute a contabilizzarle come passività nel proprio bilancio, visto il loro insito rischio tecnologico, regolamentare e legale. Ciò, secondo fonti informate sul tema citate dalla Reuters, renderebbe questi prodotti troppo capital-intensive per i tanti istituti come Us Bancorp, Goldman Sachs, Jp Morgan Chase & co, Deutsche bank e Bnp Paribas – che offrono o stavano lavorando per offrirli -, e poco convenienti da detenere.

Benefici concreti e sfide della trasformazione digitale: guida pratica e analisi di un caso concreto

Alle banche americane non conviene custodire criptoasset

Se le linee guida valgono per tutte le public companies, risultano particolarmente problematiche per le banche, per via delle regole stringenti sui capitali, monitorate dalle autorità di regolamentazione, che impongono di detenere ulteriore liquidità per coprire le passività sul proprio bilancio. Una situazione che rende più complicato per le banche entrare in questo mercato da circa 1 trilione di dollari, nonostante la forte domanda sottostante da parte della clientela, interessata ad un settore in forte crescita. Secondo le fonti citate, banche depositarie come State Street e Bny Mellon, che erano andate avanti nello sviluppo di asset digitali, sono tra quelle i cui progetti sono stati bruscamente interrotti, come conseguenza della pubblicazione delle linee guida. Linee guida che, appunto, non vietano alle banche di offrire servizi legati alle criptovalute, ma li rendono estremamente costosi per le stesse.

Interpellato sulle linee guida della Sec, un portavoce della Us Bancorp ha fatto sapere che l’istituto sta offrendo tuttora servizi di custodia dei bitcoin ai clienti, ma “abbiamo sospeso la ricezione di nuovi clienti interessati a questo servizio, perché dobbiamo valutare l’evoluzione della regolamentazione”, ha dichiarato alla Reuters. Un altro rappresentate di una banca europea ha detto che i servizi di custodia di criptovalute che stava per essere lanciato verrà al momento sospeso per via dei costi proibitivi negli Stati Uniti.

Costi alti per i servizi di custodia 

Con il boom del marcato crypto nel 2020,…

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PA digitale, via alla piattaforma unica per la customer experience

PA digitale, via alla piattaforma unica per la customer experience

Via alla piattaforme che monitora la customer experience dei servizi pubblici digitali. L’Istat, su indicazione del Dipartimento della Funzione pubblica, avvia infatti la sperimentazione di un sistema centralizzato di rilevazione statistica della customer experience (CX) sui servizi digitali erogati ai cittadini dagli enti pubblici dislocati in tutta Italia. L’obiettivo è ottenere un quadro chiaro della qualità del servizio percepita dal cittadino a livello nazionale, superando gli attuali meccanismi di rilevazione autonoma delle varie amministrazioni pubbliche non correlati tra loro e quindi non comparabili.

Il progetto

Il progetto prevede una piattaforma unica per la raccolta uniforme, l’elaborazione, la gestione e l’analisi dei dati: la struttura del questionario e la piattaforma di rilevazione saranno le stesse per tipologia di PA e di servizio valutato, al fine di avere un’esperienza uniforme per il cittadino, una maggiore facilità di rilascio di nuovi format e la semplificazione nella gestione delle tematiche privacy. L’adesione delle PA sarà su base volontaria, la partecipazione dei cittadini sarà anonima.

5 Ottobre 2022 – 12:00

Come implementare, in sicurezza, SOLUZIONI DIGITALI efficaci per i tuoi clienti?

Il servizio, che parte in fase sperimentale a settembre 2022 con Inps, Inail e Comune di Roma, vedrà una fase di monitoraggio e adeguamento progressivo dell’infrastruttura e dell’applicazione fino a giugno 2023, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2026 il monitoraggio di almeno 300 servizi dei siti delle PA nazionali e di coinvolgere almeno 100 enti tra PA Centrali, Regioni, Città metropolitane e altre amministrazioni pubbliche locali.

“Rilevare la soddisfazione dei clienti della Pubblica amministrazione, cittadini e imprese, è un elemento fondamentale di trasparenza e di efficienza – commenta Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione – Già nel 2009 avevo voluto avviare il progetto ‘Mettiamoci la faccia’, all’avanguardia per l’epoca: i servizi pubblici potevano essere valutati con le emoticon. Adesso, tredici anni dopo, in piena digitalizzazione della PA, andiamo oltre, grazie alle competenze di Istat nella raccolta ed elaborazione dei dati. In tempo reale le amministrazioni potranno conoscere il parere degli utenti sui propri servizi digitali e, soprattutto, intervenire tempestivamente per migliorarli. Un gioco a somma positiva: ci guadagnano tutti, ci guadagna il Paese”.

“Si tratta di un passo importante del Ministero che Istat ha assecondato con immenso piacere –  spiega il presidente dell’Istituto, Gian Carlo Blangiardo – Soprattutto nella nuova prospettiva della transizione digitale diventa ancor più importante rendere le amministrazioni più accessibili e trasparenti, lavorando sul miglioramento delle prestazioni, di concerto con i cittadini e le imprese, che potranno non solo esprimere la propria opinione, ma anche fornire suggerimenti in base alla propria esperienza di utenti. Domanda e offerta di servizi potranno così incontrarsi più efficacemente e i risultati raccolti saranno utilissimi per migliorare i servizi forniti”.

Con questo progetto Istat è stata chiamata a svolgere un ruolo centrale nel processo, avviato dal settore pubblico, volto a comprendere appieno i bisogni dei cittadini e offrire loro servizi sempre più efficienti, inclusivi e semplici.

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Idrogeno: quattro le imprese italiane finanziate dalla Ue con 500 milioni

Idrogeno: quattro le imprese italiane finanziate dalla Ue con 500 milioni

Giorgetti,”da Italia competenze e tecnologie all ‘avanguardia”. Autorizzato IPCEI Hy2Use per sviluppare nuove tecnologie da applicare anche a industrie acciaio, cemento e vetro

Sono quattro le imprese italiane partecipanti al secondo IPCEI sull’idrogeno che ha ottenuto il through libera della Commissione europea al finanziamento di 5,2 miliardi di aiuti pubblici, di cui circa 500 milioni destinati all’Italia.

Da Next Chem-Maire Tecnimont, Rina-CSM, SardHy, South Italy Green Hydrogen sono stati presentati investimenti che si concentrano sullo sviluppo di nuove tecnologie per la produzione, lo stoccaggio, il trasporto e la distribuzione dell’idrogeno, nonché sulle applicazioni nel settore della mobilità.

L’IPCEI “Hy2Use” – inserito dal Ministero dello sviluppo economico tra i progetti per i quali è prevista l’attivazione delle risorse del PNRR – mira advertisement incrementare la fornitura di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio e a consentire lo sviluppo e la prima applicazione industriale di tecnologie pulite e ingenious per l’idrogeno in altri settori industriali come il cemento, l’acciaio e il vetro.

Puntare sull’idrogeno è una parte fondamentale della strategia di rilancio industriale che i Paesi europei hanno il compito di portare avanti per favorire l’ammodernamento e la trasformazione dei processi produttivi di filiere industriali attraverso lo sviluppo di fonti energetiche alternative necessarie per realizzare la decarbonizzazione“, dichiara il ministro Giancarlo Giorgetti che aggiunge: “Un ruolo decisivo in questa sfida lo svolgono le imprese italiane che possiedono le competenze e le tecnologie necessarie a raggiungere questi obiettivi“.

Gli investimenti approvati dalla Ue consentiranno di attivare anche 7 miliardi di finanziamenti privati, di cui 1 miliardo in Italia, al great di realizzare 35 progetti presentati complessivamente da 29 aziende dei 13 Stati membri: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna e Svezia.

Il Mise pubblicherà prossimamente il decreto che stabilisce le modalità per richiedere le agevolazioni da parte dell’imprese italiane partecipanti al secondo IPCEI sull’Idrogeno.

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Metaverso, Bnp Paribas lancia il certificato per gli investimenti

Metaverso, Bnp Paribas lancia il certificato per gli investimenti

Bnp Paribas ha annunciato l’emissione sul comparto EuroTlx (Mtf) di Borsa Italiana del Tracker Certificate Open End sull’indice Bloomberg Metaverse Net Return (Eur), che permette di replicare in modo lineare la performance dell’indice sottostante che investe nel metaverso. I Tracker sono certificati privi di barriera e scadenza prefissata (per questo definiti Open End), e si configurano come particolarmente adatti per investitori alla ricerca di opportunità di medio-lungo termine su quei settori interessati da cambiamenti sistemici e strutturali. L’innovativo strumento lanciato dalla banca permette di puntare anche sul metaverso, il fenomeno che integra realtà fisica e digitale, e che sta rivoluzionando le modalità di partecipazione e interazione nella vita di tutti i giorni, a tutti i livelli.

I numeri del metaverso

Il metaverso intercetta e ingloba alcuni grandi megatrend contemporanei come i social network, l’online gaming in 3d, la realtà aumentata e la creazione di contenuti multimediali da parte degli utenti, creando mondi 3D e sociali in cui gli utenti possono abitare e interagire. Nonostante il suo sviluppo sia abbastanza recente, secondo le più recenti stime si prevede che il tasso di crescita dei ricavi da esso generati sarà pari a circa 50% all’anno per la prossima decade, mentre Bloomberg Intelligence ha stimato che entro il 2024 il mercato relativo a questo comparto varrà 800 miliardi di dollari; per McKinsey, il suo valore potrebbe crescere fino a 5.000 miliardi di dollari entro il 2030.

Le 7 tipologie di Customer Journey Map che devi conoscere!

Il nuovo Tracker Certificate Open End di Bnp Paribas offre agli investitori la possibilità di intercettare le opportunità di crescita delle aziende facenti parte di questo settore, grazie alla replica dell’indice Bloomberg Metaverse Net Return (Eur), un indice che include 20 società appartenenti all’industria Tecnologica, Retail e Media e che sono in prima linea nella ricerca e nell’implementazione di servizi sul metaverso. Le società vengono selezionate sulla base di un punteggio aggregato che si basa sulla valutazione di tre fattori: capitalizzazione di mercato, liquidità e l’idoneità tematica.

Come funziona il nuovo Tracker

Il Tracker Certificate Open End e l’indice sottostante sono denominati in Euro (Eur), e non ha una scadenza predeterminata (Open End): tuttavia, gli investitori potranno acquistare e vendere lo stesso in qualsiasi momento grazie alla quotazione sul comparto EuroTlx di Borsa Italiana e alla presenza di Bnp Paribas in qualità di market maker, che ne garantisce la liquidità.

“Ancora una volta la nostra banca si conferma leader nell’offerta di prodotti e tematiche di investimento all’avanguardia, in grado di intercettare e anticipare i nuovi trend di mercato che daranno forma al futuro”, ha commentato Luca Comunian, Distribution Sales, Global Markets Italy di Bnp Paribas Corporate & Institutional Banking. “Il fenomeno del metaverso ed i suoi effetti dirompenti stanno attirando sempre più l’attenzione degli investitori, che però spesso non riescono ad ottenere la giusta esposizione su un tema così trasversale. Il lancio del Tracker Certificate Open End sull’indice Bloomberg Metaverse Net Return Index (Eur) ci permette di soddisfare questo bisogno, offrendo ai nostri clienti la possibilità di intercettare le società protagoniste della rivoluzione del metaverso tramite…

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