Amazon balla la Roomba: acquisizione da 1,7 miliardi di dollari

Amazon balla la Roomba: acquisizione da 1,7 miliardi di dollari

Amazon mette nel mirino iRobot, la casa che produce Roomba, il robot-aspirapolvere in grado di pulire la casa da solo, attivandosi e disattivandosi in autonomia e muovendosi sui pavimenti evitando gli ostacoli. Sul piatto il colosso dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos mette 1,7 miliardi di dollari, pari a 61 dollari per ogni azione della società.

Secondo l’offerta avanzata da Amazon la transazione avverrà interamente in contanti e include anche il debito netto della società. Secondo gli accordi preliminari l’attuale ceo Colin Angle rimarrà alla guida dell’azienda.

iRobot è un’azienda globale di robot di consumo che progetta e costruisce macchinari domestici che aiutano per le pulizie della casa. iRobot ha introdotto il primo robot aspirapolvere Roomba nel 2002 e da allora ha progettato altri robot che aiutano nelle faccende di casa, dal togliere la polvere, allo svuotamento dei cestini.

Prima del closing sarà necessaria l’approvazione degli azionisti di irobot e tutti i passaggi normativi del caso. Affinché la fusione sia ultimata, servono l’approvazione da parte degli azionisti e le verifiche normative.

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Tim, via al contratto di espansione 2022-2024

Tim, via al contratto di espansione 2022-2024

Un contratto “a sostegno del processo di trasformazione aziendale e del rinnovo delle competenze tecnico-professionali, nonché dell’esigenza di garantire, attraverso un piano di assunzioni, la presenza di nuovi profili professionali”.

Sono le caratteristiche del contratto di espansione 2022-2024 di Tim, sottoscritto dall’azienda presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con le rappresentanze sindacali di categoria. L’accordo coinvolge, oltre alla capogruppo Tim, anche Olivetti, Noovle, Sparkle e Telecontact Center.

L’intesa ha una durata stabilita dal 10 agosto 2022 al 29 febbraio 2024, e prevede quattro pillar: un progetto di formazione e riqualificazione, con coinvolgimento di circa 30.000 lavoratori. La riduzione dell’orario di lavoro per circa 30.000 lavoratori, articolata su tre distinte percentuali (10%, 15% e 25%), differenziate per ambiti organizzativi. Il terzo pillar è un piano complessivo di accompagnamento volontario alla pensione – riferito a 2.200 lavoratori – che si troveranno, entro il 30 novembre 2023, a non più di 60 mesi dalla prima decorrenza utile al trattamento pensionistico.

Inoltre, per coloro che usciranno dall’azienda nel 2023 è prevista, fino al momento dell’uscita, una riduzione oraria fino al 100% dell’orario di lavoro. Questa parte del piano di accompagnamento segue l’accordo ex articolo 4, sottoscritto lo scorso 7 giugno, “al fine di favorire l’esodo volontario di un numero massimo complessivo pari a 1.200 unità in possesso dei previsti requisiti”, spiega l’azienda in una nota. Infine, quarto pillar, un programma di assunzioni complessivo per specifici profili professionali compatibili con il piano di Trasformazione, a partire dal secondo semestre 2022.

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Nuovi incentivi per auto non inquinanti

Nuovi incentivi per auto non inquinanti

Giorgetti, through libera ai Dpcm. Finanziamenti per filiera automobile

Nuovi incentivi per l’acquisto di car non inquinanti e interventi agevolativi mirati alla riconversione e sviluppo della filiera del settore vehicle sono stati adottati dal Governo, su proposta del ministro Giancarlo Giorgetti, con il via libera a due Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM).

Il primo intervento rivolto alla domanda riguarda la rimodulazione degli incentivi per l’acquisto di car non inquinanti. In particolare, per l’anno 2022, è previsto l’innalzamento al 50% dei contributi finora previsti per l’acquisto di veicoli non inquinanti, nell’ipotesi in cui l’acquirente abbia un reddito inferiore a 30 mila euro:

  • fino a un massimo di 7.500 euro di contributi con rottamazione (6.000 euro senza rottamazione) per l’acquisto di veicoli di categoria M1 nuovi di fabbrica omologati in una classe non inferiore ad Euro 6, con emissioni comprese nella fascia 0-20 g/km CO2 (elettrico), con prezzo dal listino ufficiale della casa automobilistica produttrice pari o inferiore a 35.000 euro IVA esclusa;
  • fino a un massimo di 6.000 euro di contributi con rottamazione (4.500 euro senza rottamazione) per l’acquisto di veicoli di categoria M1 nuovi di fabbrica omologati in una classe non inferiore advertisement Euro 6, con emissioni comprese nella fascia 21-60 g/km CO2, con prezzo di listino ufficiale della casa automobilistica produttrice pari o inferiore a 45.000 euro IVA esclusa.

Potrà beneficiare dell’incentivo aggiuntivo un solo soggetto nell’ambito dello stesso nucleo familiare, mentre vengono estesi anche alle persone giuridiche che noleggiano le autovetture purché ne mantengano la proprietà almeno per 12 mesi.

“Con questa misura aumenteremo la penetrazione di veicoli a basse emissioni, continuando a sostenere le produzioni industriali italiane, secondo il disegno che avevo in mente all’inizio del mio mandato”

, dichiara il ministro Giorgetti.

Il secondo intervento rivolto all’offerta riguarda invece lo stanziamento della quota rimanente delle risorse del “Fondo vehicle” (8,7 miliardi di euro le risorse complessivamente stanziate dal Governo fino al 2030) commit al finanziamento degli strumenti agevolativi per favorire lo sviluppo della filiera di settore, promuovendo l’insediamento, la riconversione e riqualificazione verso forme produttive ingenious e sostenibili, nonché favorire la transizione verde, la ricerca e gli investimenti.

In particolare, è previsto che risorse pari a 50 milioni di euro per l’anno 2022 e 350 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2030, siano destinate per il 70% ai Contratti di sviluppo e per il restante 30% agli Accordi per l’innovazione, individuato il perimetro delle attività, ricomprese nei programmi di investimento per la filiera automotive, che possono essere oggetto di agevolazione.

Inoltre, per l’anno 2022 viene introdotto nel Dpcm un contributo per l’acquisto di infrastrutture di potenza basic per la ricarica di veicoli alimentati ad energia elettrica.

Il contributo è pari all’80% del prezzo di acquisto e posa in opera, nel limite massimo di 1.500 euro per richiedente e di 8.000 in ipotesi di posa in opera sulle parti comuni di edifici condominiali.

L’incentivo è riconosciuto nel limite di spesa di euro 40 milioni, a valere sulle risorse del Fondo automobile.

“Si tratta di un ottimo risultato che finalmente arriva – sottolinea Giorgetti – perché va nella direzione di sviluppare strumenti per la riconversione del settore alla luce degli obiettivi previsti dalla transizione ecologica”.Con successivi provvedimenti ministeriali verranno disciplinate le procedure per l’erogazione delle agevolazioni previste nei due Dpcm.

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Digitale al centro della riforma penale. Via al processo telematico

Digitale al centro della riforma penale. Via al processo telematico

Dalle notificazioni per via telematica alla trasmissione “in forma digitale” dei fascicoli tra gli uffici giudiziari. E’ questa la strategia con cui il Governo punta a ridurre la durata media dei processi penali del 25% entro il 2026 come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Emerge dal decreto legislativo di attuazione della legge delega di riforma del processo penale approvato in esame preliminare dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro della Giustizia Marta Cartabia.

Accelerazione sul digitale

Il testo introduce norme che mirano a rafforzare il rispetto del diritto costituzionale delle vittime e degli imputati a una ragionevole durata del processo e a raggiungere l’obiettivo, stabilito con il Pnrr di ridurre la durata media dei processi.

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Gli interventi riguardano la procedura penale, il sistema sanzionatorio penale e la giustizia riparativa. Sul fronte della procedura penale, si interviene sull’intero percorso processuale: dalle indagini preliminari, al dibattimento, ai riti alternativi, al processo in absentia, ai giudizi di impugnazione, fino all’esecuzione penale.

Tra le novità, l’implementazione del processo penale telematico: più digitalizzazione e uso delle tecnologiche informatiche lungo l’intero procedimento: per esempio, notificazioni per via telematica e trasmissione dei fascicoli tra gli uffici giudiziari in forma digitale per ridurre i cosiddetti tempi di attraversamento tra le fasi processuali, che talora richiedono mesi o anni.

Italia maglia nera per durata dei processi

Sono rimodulati i termini di durata massima delle indagini preliminari, con l’introduzione di un meccanismo di discovery degli atti, nella salvaguardia del segreto investigativo, per evitare la stasi del fascicolo, nell’interesse di indagati e vittime.  Si valorizza la funzione deflattiva dei riti alternativi (patteggiamento, giudizio abbreviato, decreto penale di condanna, giudizio immediato), con la possibilità, tra l’altro, di estendere il patteggiamento alla confisca facoltativa e alle pene accessorie.

L’Italia è il primo Paese nell’area del Consiglio d’Europa per condanne per “irragionevole durata” dei processi: 1.202 condanne dal 1959 (data di avvio di attivita’ della Corte di Strasburgo) ad oggi; al secondo posto, la Turchia doppiata con 608, Francia (284), Germania (102) e Gran Bretagna (30) e Spagna (16).

Il testo approvato oggi dal Consiglio dei ministri, che attua la delega al governo “per l’efficienza del processo penale, nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari”, si compone di 99 articoli e interviene sul codice penale e su quello di procedura. E’ complementare alla parte sull’improcedibilità dell’azione penale per il superamento dei termini di durata massima (che modificava la riforma Bonafede sulla prescrizione), che era invece immediatamente esecutiva.

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