In Guyana Francese sono in corso gli ultimi preparativi: tra un paio di settimane l’Europa potrà finalmente vedere volare Ariane 6, il suo nuovo lanciatore pesante. Il lancio inaugurale al momento è previsto per il 9 luglio, fra le 20 e le 23 ora italiana. La scorsa settimana si è svolto il Wet Dress Rehearsal, una sorta di prova generale. Sono state replicate le attività che precedono l’accensione dei motori e tutto sembra essere andato per il meglio.
Il debutto di questo gigante alto fra 56 e 62 metri a seconda delle configurazioni sarà un momento storico per lo spazioporto di Kourou. “E’ un sistema di lancio completamente nuovo – dice Michel Bonnet dell’ESA, il direttore del volo inaugurale – E’ nuova anche la rampa e ci sono nuove facilities”. Rispetto alle generazioni precedenti, Ariane 6 è più versatile, più potente e in grado di rispondere alle richieste sempre più varie provenienti dal mercato.
La prima missione avrà principalmente il compito di testare il lanciatore, ma saranno comunque portati in orbita alcuni carichi, come dei piccoli cubesat. Entro la fine dell’anno è previsto il lancio di un satellite francese, poi sono in programma sei lanci nel 2025 e otto lanci nel 2026. In prospettiva, si potrebbe arrivare anche a undici lanci nel corso di un solo anno.
Ariane 6 è stato sviluppato con il contributo di 13 paesi europei. Dal punto di vista industriale, l’Italia ha fornito in particolare i motori P120 C, che sono utilizzati anche per il lanciatore leggero Vega C.
“Arianespace ha già ordini per 30 lanci e non abbiano ancora volato – dice Pier Domenico Resta, responsabile di Ingegneria del Sistema di Lancio Ariane 6 dell’ESA – Questo ci fa infinitamente piacere”. Il maggior cliente privato al momento è Amazon, che ha prenotato 18 lanci per la sua nuova costellazione satellitare Kuiper, che fornirà connessioni a internet e farà concorrenza a Starlink.
Il lancio inaugurale è stato atteso a lungo dall’Europa. Il programma ha avuto diversi ritardi, tanto che alcune missioni europee per partire sono state costrette a utilizzare dei lanciatori statunitensi. Il debutto di Ariane 6 sarà dunque fondamentale per recuperare autonomia nell’accesso allo spazio.