Il Ponte sullo stretto di Messina sarà “un’opera da record e green”, secondo le parole del governo Meloni, e si avvarrà anche dei nuovi strumenti digitali per la dematerializzazione. Le commissioni riunite VIII-IX di Montecitorio hanno, infatti, dato il via libera all’emendamento della maggioranza che introduce un ‘cassetto virtuale’ per dematerializzare le procedure espropriative relative alle opere di realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria.

Il cassetto virtuale riservato

L’autorità espropriante costituirà uno spazio internet ad accesso riservato, denominato ‘cassetto virtuale’, finalizzato a dematerializzare lo scambio diretto di comunicazioni e documenti con i destinatari delle procedure, favorendo l’accesso agli atti.

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Ad affiancare il cassetto, ci sarà anche uno spazio internet a libero accesso, denominato ‘fascicolo virtuale’, ideato per incrementare la pubblicità e la trasparenza delle procedure e ospitare le comunicazioni indirette.

Il fascicolo virtuale aperto

All’interno del fascicolo virtuale saranno pubblicati: l’identificazione dei soggetti attivi dell’espropriazione, con in allegato gli eventuali atti di delega dei poteri espropriativi e dei provvedimenti di designazione del dirigente dell’ufficio per le espropriazioni e del responsabile del procedimento espropriativo; i provvedimenti di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e di dichiarazione della pubblica utilità; il piano particellare di esproprio, completo di parte grafica e descrittiva; una relazione con i criteri di quantificazione degli oneri, diretti e indiretti, di esproprio e occupazione. E ancora: le comunicazioni di avvio del procedimento, i decreti di accesso, occupazione, esproprio; le ordinanze di pagamento e di deposito.

Un ponte green per il Mezzogiorno

Secondo il Decreto Ponte, approvato dal governo a marzo, quest’opera sullo stretto di Messina “permetterà una drastica riduzione dell’inquinamento da Co2 e un calo sensibile degli scarichi in mare. Significativo l’aspetto economico: il costo per la realizzazione del Ponte e di tutte le opere ferroviarie e stradali di accesso su entrambe le sponde è oggi stimato in 10 miliardi”.  

Il ponte, riferisce ancora il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, “è un investimento con benefici di lunghissimo periodo per tutto il sistema-Paese con particolare riferimento al Mezzogiorno. Soprattutto alla luce degli interventi, già programmati, per ammodernare le ferrovie in Calabria e in Sicilia con la velocizzazione e le tratte ad alta velocità/alta capacità. Con il completamento dell’alta velocità nelle due regioni e la messa in esercizio del Ponte, si stima un dimezzamento dei tempi di percorrenza da Roma a Palermo oggi pari a 12 ore, di cui un’ora e mezza per il solo traghettamento dei vagoni. Un risparmio significativo per i cittadini, le imprese, la logistica“.

La società Stretto di Messina, in liquidazione, torna in bonis e si trasforma in una società in house, spiega ancora il ministero. L’assetto societario prevede la partecipazione di Rfi, Anas, delle Regioni Sicilia e Calabria e per una quota non inferiore al 51% di Mef e Mit. A quest’ultimo sono attribuite funzioni di indirizzo, controllo e vigilanza tecnica e operativa sulla società in ordine alle attività oggetto di concessione, circostanza che garantirà l’esercizio di una decisiva attività di indirizzo sugli obiettivi strategici e…

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